Non armatevi, ma partiamo

tifosiLo ammetto: quel "dirigenza vaffanculo" ieri sera è arrivato alle mie orecchie dolce come il suono di uno Stradivari, dagli spalti dello stadio di Torino. Ma sulle passioni, così come sull'elastico delle mutande, sono un po' pignolo. E sono tre anni che mi tengo il mal di testa, in attesa che uno sprazzo di dissenso verso quei mediocri spara-cazzate a tradimento col sorriso sempre in canna e la sicura sollevata trovi uno straccio di cittadinanza anche fuori dal pur libero e variegato mondo della rete web. "Era ora", ho pensato, anche se, mentre lo pensavo, nella mia testa scorreva velocissimo il film di tre anni di merda.
Non è certamente un'ode al "meglio tardi che mai", questa mia, perché ho abbastanza anni per non sapere come molto spesso, in passato, siano bastate poche e sapienti revisioni nei rapporti tra contestati e contestatori per disperdere i refoli della protesta fin lassù nel cosmo come rutti nello spazio.
Se però la misura è colma - e francamente non vedo che cosa ci vorrebbe ancora per sperare in un ulteriore rabbocco - io direi di fare così. Lasciamo stare i giocatori - come ama ripetere il tifoso doc, che in fondo i bidoni, se li chiami alla Juventus, mica possono dire di no per bon ton - e concentriamoci su chi li ha chiamati. E su chi ha chiamato chi li ha chiamati. E così via, fino in cima, senza porre limiti alla provvidenza, che di limiti ne hanno già tutti quanti loro in abbondanza.
Adesso che avete iniziato, vi prego: non smettiamo più di far sentire la voce del dissenso a quei mediocri spara-cazzate a tradimento col sorriso sempre in canna, e non smettiamo fino a quando non se ne saranno andati.

Basta mediocri, basta cazzate, basta tradimenti. Aiutiamoci a tornare a essere una cosa seria.