Pronto, polizia?

blanc- Pronto, polisia?
- Sì, buonasera, dica pure.
- Ah, meno mole. Evo convìnt di avev di nuovo sbagliàt le numevasiòn.
- In che senso scusi?
- Je… Sono Fvancese… e non conosco ben tutte le numevasiòn pour l’emevgèns.
Ho pevsino fatt le 211, ma ho capìt che quolcosa non quadvova quando ho vìsto che non avvivavano le cavabinièr in vetvomavcia.
- Sta scherzando? Mi dica il Suo nome, grazie.
- Jean Claude Blanc.
- Quello della Juventus?
- Cevtamònt. Sto telefonànd dal le mì uffiscio de Galfev 32.
- Capisco. Mi dica tutto con calma.
- Allov. Cominsciàm dallèinis purquà è stat un giovno de fuoc.
- Mi scusi, devo chiederLe di esprimersi nel migliore Italiano possibile. Piuttosto si esprima lentamente, ma deve essere il più chiaro possibile.
- Va bòn. Cevtamònt. Volevo denunciove un fuvto.
- Cosa Le è stato rubato?
- Un impovtònte documònt.
- Si spieghi.
- Allov. Le pvim pvesentimònt ho avuto ievi seva. Con un paio di amisci siamo andati a giocave a le tennis. Io e John contvo due fenomèni delle doppie. Un avvocato e un meteovologo: le pvime conosce le divitt e le second le vovesc. Insomm, ci han piallé. Ma dopo le match, nel bovsone de le tennis, non c’eva già più le documònt. Poi ho pensato che fovse potova esseve nell'uffiscio de Galfev… e allov me son tvanquillizzé. Magovi nel le tvambùst del pve-match potovo avovlo dimentiché sulla scvivania…
Quèst matèn me son sveglié (ma ovviamònt sens le bella ciao) e dopo colasiòn, tvanquillamònt, son andé a compvove una camis, pvim di andove ne le mie uffiscio de Galfev 32. Tutt vilassé son entré nel negosiette, sens più pensove a le documònt. Sono entvé e ho chiesto a le bellissima commesse:
"Vovvei una camicia".
"La taglia?".
"Mannò, Mon Dieu! Ma che discovs! La povto via inteva".

- E questo cosa c’entra scusi?
- Eva pev dive che non pensavo più a le documònt. Insomm, evo vilassé... Comunque son andé in uffiscio tutt contènt della compeva. Appena son entvé dòntv le mie uffiscio, ho comincié ad incazzovmi.
- Perché ha scoperto che il documento non era nemmeno nel Suo ufficio.
- No. Non subito. Me son incazzé pervché avevo dato ovdine ai miei due collaboratovi di dove il bianco alla mia stàns. Evo stato chiovo il giovno pvima: “Mentve sono via date il bionco al mio uffiscio. La vovnice è in cantina insieme con le pennell”
“Va bene, agli ordini Presidente!”
mi hon visposto le due boleng. Stamattina invoce, ho visto che è stata pittuvota solo una minima povte. Infuviato ho gvidoto: “Ma che avote fotto? In tante ove avote pittuvoto un solo motvo quodvoto???”.... e i due lavativi mi han visposto: “Presidente, il lavoro è molto faticoso. Sapesse quanto tempo ci mettiamo, andare in cantina, intingere il pennello, salire su di corsa, dare la vernice, tornare in cantina a intingere di nuovo il pennello, salire di corsa ..”. Insomma, de prime matèn, vevso le messogiovn, già mi girovono le bòll.
- Sì però, mi scusi, arrivi al sodo. Quando ha scoperto che questo benedetto documento non c’era più? E soprattutto, di che documento si tratta?
- Quando finalmònt me son seduto a le pòst de comànd. Alla mia scvivania. Chiamote l’esevcito, chiamote le gendavm, chiamote le pvesidònt de la Fvance… Povc di una mucc!
- Si calmi per piacere. Lei ha cercato bene? E’ sicuro che questo documento non possa essere da qualche altra parte?
- Ma povc pupass! Cevto che ho cevcoto, ovunque. Ho trovato tonte cose, meno che le documònt. E' incvodibile quonte cose si tvovono mòntre cevchi quolcos'altvo. Panini usoti, vecchie medoglie de guevva di vocchi pavonti, piattini in metallo pour la raclette, palline da ping-pong, veliquie di sonti, letteve di Jack the vippev mai apovte, foto de Cobolli Gigli al campo de le nudist, vicovsi al Tas moi pvesentoti, intovi pezzi de Bourguignòn...
- Sì ma scusi, di che documento si tratta? Me lo può spiegare?
- Le plan B. Il piano B!
- Il piano B? Ma che Le salta in testa?
- Stia attonto, sta insinuando che ho i pidocchi?
- Mannò, vorrei solo capire che cos’è ‘sto piano B. Può spiegarsi meglio per piacere?
- Le pvogett. Il pvogetto. Mi hon fveghè il pvogetto…
- Il famoso progetto? Quello delle Sue interviste?
- Oui, cevtamònt! Eva molto impovtònte, eva fivmoto da gionte impovtònte di Milono e di Tovino…
- Ha provato a cercare nei Suoi abiti? Magari nei taschini di giacche e camicie… Il taschino della giacca è uno dei luoghi più pericolosi, molti ci lasciano le penne.
- Mon Dieu! Non foccia lo spivitoso… L'Itolia è il paese dei fuvbi. Quando sono stoto a Roma, quolche mose fa, sono salito su un autobus e ho timbvé le bigliett: tlic tlac. L’autiste del bus si è givoto dalla mia povte e mi ha chiosto: "Cos'è sto rumore?". Voi Italièn siete un po’ tvopp fuvbett. Le documònt è spavit. Se è necessovio vongo in casovma a spovgere denuncia contvo ignoti…
- Guardi, io sono Juventino. Ho capito tutto perfettamente. Le posso garantire che il progetto di cui parla non Le serve, tanto l’Inter vincerà lo scudetto ugualmente credo. E Lei potrà andare sorridente davanti alle telecamere come sempre. Inoltre, ora è anche rientrato Bettega nel club, dunque le cose si mettono bene per Lei. Sia se le cose vanno bene, sia se le cose vanno male.
Sa cosa diceva mio nonno?
“Chi sorride quando le cose vanno male ha già pensato a chi dare la colpa”.
Saluti.