Quando il pesce puzza dalla testa.

CellinoUna delle immagini di Cellino, in Cagliari-Juve, mandate in onda da Italia1

Seconda di campionato ed il carrozzone già sbanda. Parlano tutti a ruota libera, le sciocchezze non si contano e la stampa si "autolimita" al ruolo di registratore umano. Nessuno che faccia rilevare le assurdità di tante affermazioni, il danno che si produce al calcio.
"Il pesce puzza dalla testa" è un detto che nasce dal fatto che, quando il pesce non è più fresco ed inizia a marcire, la parte che inizia a puzzare per prima è la testa.
Nel nostro caso la testa è gente che è alla testa del calcio italiano. Moratti Consigliere FIGC, Cellino Consigliere di Lega, Abete Presidente FIGC e Gussoni Presidente AIA non sono forse la "testa" del calcio italiano? Vediamo cosa hanno detto o omesso di dire.

MORATTI - (Fonte: RealSoccer.it - 03-09-2007) ''Mettiamo in chiaro che gli errori degli arbitri di un tempo non sono stati casuali, mentre quelli di oggi possono esserlo", dice Moratti.
"Mettiamo in chiaro" è un'espressione che si usa per introdurre una certezza, che usa colui che è detentore della verità. Quale è la "certezza"? "gli errori degli arbitri di un tempo non sono stati casuali". Lo ha stabilito una sentenza della Giustizia Ordinaria? No! Una sentenza delle giustizia Sportiva? Neppure, visto che esimi giuristi hanno dovuto far riscorso ad un "contorsionismo" quale è il "falsare un campionato senza falsare le partite". Allora chi dà a Moratti la certezza? Forse Nucini, l'arbitro che quando era in attività frequentava la sede dell'Inter? Qualche dossier ignoto anche ai Giudici? Non lo sappiamo, perchè i "nuovi giornalisti" non lo chiedono. E noi, possiamo annoverare tra gli episodi "non casuali" la Supercoppa vinta dall'Inter sulla Juve solo grazie ad un errore commesso da De Santis nell'annullare un validissimo gol di Trezeguet? Oppure era "non casuale" la rete del pareggio in Inter-Juve convalidata dal "migliorarbitrodelmondo" con Toldo, Vieri e metà Inter impegnata a gettare in porta non solo la palla ma anche Buffon? Se Moratti sa, ci illumini!
"mentre quelli di oggi possono esserlo". Quindi, possono anche, ancora, non essere casuali? Presumiamo che Moratti classifichi l'errore di Ayroldi, nel non assegnare l'evidente rigore commesso da Cordoba contro l'Empoli, come "casuale" mentre al primo errore che l'Inter dovesse subire potrebbe fare capolino l'ipotesi "errore non casuale". Niente di nuovo rispetto al passato nerazzurro. Chissà se questi dubbi morattiani porteranno a nuovi pedinamenti come quelli disposti in passato per De Santis, sospettato di "errori non casuali", salvo scoprire che "era pulito" (come disse lo stesso Moratti intervistato da Sabelli Fioretti).

CELLINO - Il Presidente del Cagliari, in collegamento domenica sera con la rete 7 Gold, accusa i giocatori della Juve di arroganza ed aggressività, di aver condizionato arbitro e guardalinee ed aggiunge l'accusa che "nulla è cambiato". Davvero sconcertante se detto da un Presidente che la domenica precedente ha ricevuto un rigore inesistente a Napoli (Foggia cerca e colpisce la gamba dell'avversario) e che con la Juve si vede fischiare a favore 3 rigori quando di autentico ve ne è uno solo (Casarin e Cesari non giudicano da rigore l'azione di Legrottaglie). Ma non basta. Allo stadio, ripreso e rimandato in onda dalla TV, Cellino si esibisce in svariati oltraggi rivolti ai sostenitori juventini: indice medio ben in vista, mani sugli "attributi" e, infine, gesto dell'ombrello. Per fortuna non succede nulla!

ABETE - Le parole di Moratti, le parole ed i gesti di Cellino, in un paese normale, avrebbero provocato almeno una stigmatizzazione da parte del Presidente della Federazione. Abete parla ma per stigmatizzare solo i comportamenti di Baldini e Zebina: "Con i casi di Baldini e di Zebina abbiamo immagini negative che vanno rimosse". Moratti e Cellino, evidentemente, per Abete non sono "esempi negativi".

GUSSONI - Non poteva mancare il suo contributo (leggi l'articolo correlato). Gussoni rilascia un'interviata nella quale prova a passare una ulteriore mano di scolorina sul recente passato di Collina (rapporti con Meani) per giustificarne la nomina a Designatore, nomina non giustificabile, in un paese normale!

Ora la testa del pesce puzza così forte che occorre turarsi il naso.

Insinuazioni, sospetti, accuse, silenzi su cose da stigmatizzare: queste sono cose cha fanno male al calcio, provocano sdegno e possono "accendere gli animi" di chi non aspetta che essere acceso.
I moralisti tacciono. Poi quando si verificano gli incidenti non fanno risalire le colpe alla "testa", anzi, ne chiedono il parere e "la ricetta per uscirne".
Dispiace dirlo, non viviamo in un paese normale e questo calcio di "nuovo" non offre nulla.