Palombo, Ussi e Coni: complimentoni!

LA NOTIZIA. Dal sito del CONI – Roma, 3 dicembre 2007:
“Si é svolta questa mattina al Foro Italico la riunione per l’assegnazione dei Premi CONI USSI per gli anni 2006 e 2007. La Commissione, presieduta da Luigi Ferrajolo e composta da Danilo di Tommaso, Franco Arturi, Alessandro Vocalelli, Giancarlo Padovan, Massimo De Luca, Carlo Gambalonga, Daniele Dallera e Guido Boffo ha assegnato i premi per le seguenti categorie:
Premi CONI–USSI 2006: per la sezione “Stampa scritta-Cronaca e Inchiesta” a Ruggiero Palombo (La Gazzetta dello Sport); per la sezione radio e televisione ad Alberto D’Aguanno (Mediaset, assegno alla moglie Monica Gasparini); per la sezione desk a Sergio Rotondo (Il Giornale); speciale "Torino 2006" a Piercarlo Presutti (Ansa); per la sezione under 35 ad Arianna Ravelli (Corriere della Sera).
La cerimonia di premiazione sarà effettuata giovedì 20 dicembre 2007 al Salone d'Onore del CONI con inizio alle 12.30.

Una notizia che ha scatenato una incredibile ridda di commenti. Ne riportiamo solo quattro.

TeneroneTRILLO.
“La coppa a chi ti accoppa”.

Ruggiero Palombo è stato premiato ieri da una commissione di giornalisti (tra i quali figura anche un certo Giancarlo Padovan, che magari ci riferirà in un bell'editoriale su Tuttosport cosa ne pensa) per l'inchiesta su calciopoli. A parte il fatto che definire "inchiesta" la condotta del giornale color carta igienica delle F.F.S.S anni '70, è come chiamare "massaggio shiatsu termodinamico" la sedia elettrica.
A parte il fatto che l'inchiesta è consistita nella pubblicazione - deliberatamente parziale - di intercettazioni telefoniche rese note illegalmente da parte di non si sa chi. Tanto per capirci: violare il segreto istruttorio svelando materiale di un'indagine in corso di svolgimento, per quanto pruriginoso quel materiale possa risultare, è un reato penale.
A parte il fatto che il giornale color Tenerone (non me ne vogliano i fans di Gianfranco D'Angelo, foto) ha chiamato la vicenda Moggiopoli, concentrando su un solo uomo la gogna mediatica e le responsabilità di qualcosa che non si è capito bene che cosa fosse.
E il bello è che ancora non si capisce. Sì perché, analizzando le richieste di rinvio a giudizio dei pm di Napoli (a carico di 37 persone), sembrerebbe fosse un mucchio selvaggio di furfanti (Moggi più altri 36).
Analizzando le sentenze della giustizia sportiva, sembrerebbe il settimo capitolo della saga di Guerre Stellari, anche se tante cazzate fantascientifiche tutte insieme, George Lucas non le saprebbe mettere insieme.
Analizzando le informative dei carabinieri dalle quali l'inchiesta ha preso spunto, sembrerebbe la sceneggiatura del prossimo film di Natale 2008. Con il ritorno in grande stile dell'Arma al centro della satira nazional-popolare, che tanto successo aveva riscosso fino a una ventina d'anni fa grazie alle proverbiali barzellette ("Appuntato, guardi fuori dal finestrino: funziona la freccia dell'Alfetta?" "Adesso sì, adesso no, adesso sì, adesso no"). Analizzando le telefonate (quelle rese note e non tagliate o monche delle parti scomode per l'accusa), tanto fumo e niente arrosto.
Analizzando le telefonate (quelle non rese note), vuoi vedere che non ci sbagliavamo mica, noi rompiscatole del Team?
Cacchio! - mi son detto - che bel premione che si è preso il Tenerone Palombo. E mi è venuta in mente una storiella:
Tano Scannaminchia ha un negozietto di articoli elettronici. Durante il periodo natalizio dell'anno scorso, ha venduto 2800 pezzi tra telefonini, lettori dvd e fotocamere digitali.
Tutta quella merce, proveniva da un magazzino all'ingrosso svuotato nottetempo da ignoti.
Tano Scannaminchia non ha dovuto programmare gli acquisti, non ha dovuto cercare i fornitori migliori, non ha dovuto calcolare i prezzi da proporre ai clienti, non ha rischiato di essere fuori mercato, non ha rischiato nulla. Soprattutto, non ha fatto nulla.
Tano Scannaminchia ha venduto tantissimi articoli, li ha venduti sottocosto perché non li ha pagati, ha sbaragliato la concorrenza, con quelli avanzati qualcosa ci farà. Che gliene frega, intanto non li ha pagati.
Tano Scannaminchia ha lasciato il titolare e i dipendenti del magazzino all'ingrosso in mutande, ma in fondo lui è a posto con la coscienza, il magazzino l'hanno svuotato ignoti, mica lui.
Tano Scannaminchia ha chiuso baracca e burattini, se qualcuno non è contento del telefono o del lettore dvd o della fotocamera che ha comprato, non troverà nessuno a dargli assistenza. Ma Tano è tranquillo, che gliene frega, con il prezzo che ti ha fatto, vuoi anche ripensarci o pretendere che funzioni?
In un paese normale, Tano Scannaminchia verrebbe arrestato per ricettazione. Probabilmente, prima di finire in galera, svelerebbe il nome degli ignoti che hanno svuotato il magazzino all'ingrosso nottetempo per rifornirgli il negozietto.
In un paese normale, Tano Scannaminchia sarebbe un'eccezione, e verrebbe emarginato da chi lavora seriamente, ponendosi il problema delle proprie responsabilità, del proprio ruolo, delle proprie scelte.

In un paese normale. Qui da noi, oggi come oggi, Tano Scannaminchia sarebbe imprenditore dell'anno.


FURINO1945. Dobbiamo dirci tutta la verità? Diciamocela: il premio a Palombo per l'inchiesta su calciopoli è meritato, più che meritato. Basta riflettere su cosa deve fare un buon giornalista, che sia sportivo o tifoso accecato poco importa, per meritarselo un premio così: deve indagare come fosse uno spione, arrivare a documenti sconosciuti a noi comuni mortali, deve aiutare la verita' a venire a galla.
E' quello che ha fatto Palombo, anzi. lui ha fatto di tutto e di più'ù. Da come ha svolto l'inchiesta s'è capito che ha indagato e spiato così bene che sembra quasi che l'abbiano aiutato degli spioni veri, di quelli che una volta li vedevamo nei film gialli e adesso abbiamo paura che ci seguano per strada.
Documenti riservati? Li ha consultati tutti e poi ci ha scritto sopra per far contenti i suoi lettori; se poi qualcosa l'ha riferita male non è il caso di stare a scoprire il pelo nell'uovo e a fare discussioni sui forum. In un mondo che è pieno di casini stiamo a sottilizzare su queste cose.
Quanto poi alla verità da far venire a galla, tanto di cappello. Lui l'ha capita prima degli altri, prima anche dei carabinieri che facevano l'indagine; è stato così bravo che sembra quasi che l'informativa l'abbia scritta proprio lui. Per non parlare delle sentenze: ci ha preso in pieno, tanto che un mio amico disoccupato mi ha detto "quasi quasi faccio il giudice della FIGC, la Gazzetta me la regalano col Corriere e se devo fare una sentenza me la copio senza che se ne accorgono".
Un premio meritato, anzi, 4000 euro mi sembrano pochi. Tutti quelli che dell'inchiesta si sono dichiarati entusiasti da Milano a Roma passando per Torino dovrebbero, secondo me, portare quei quattromila euro a quattrocentomila, come minimo. E chissà che non l'abbiano gia' fatto.


INUNMONDOCHE. Poche ciance, il premio a Palombo è strameritato. Cronaca e inchiesta, 2006 e 2007. Calciopoli.
Ora voi mi direte: “ma Palombo non ha fatto alcuna inchiesta su Calciopoli. Ha semplicemente trascritto le intercettazioni provenienti dalla solita fuga di notizie. L'inchiesta l'hanno fatta a Napoli e Torino. Lui ha trascritto. Anche uno stagista poteva farlo”.
E va bene, avete ragione, segnate un punto. La cronaca c'è, però.
“Sì - mi dite voi - ma che razza di cronaca è. Nemmeno hanno trascritto bene. Quell'intercettazione tra Giraudo e Moggi avvenuta di lunedì e misteriosamente riportata dalla Gazzetta come avvenuta il sabato e che, quindi, poneva sotto una luce completamente diversa le dichiarazioni dei due?”
Ma sì, un errore.
“Ah già - mi dite voi - e l'intercettazione tra Pairetto e Dondarini tagliata ad arte? Non poteva trascriverla per intero?”
Eh ma sai, problemi di spazio.
“Ma se è un buon cronachista non poteva riportare quanto contenuto nel procedimento di archiviazione della Procura di Torino che riteneva quella telefonata, ben lungi dall'essere l'organizzazione di una truffa, una telefonata di normale amministrazione tra un designatore ed un arbitro? Le frasi ambigue sono state fatte oggetto di precisi riscontri oggettivi da parte degli inquirenti e si sono chiarite, in maniera solare, come frasi innocue e riguardanti la propria mansione nel rispetto delle regole”
Perchè a Torino hanno archiviato? Eh sì. Va bene, due a zero per voi.
”E quell'intercettazione tra Giraudo e Moggi, che non aveva niente di penalmente rilevante (come tutto il resto d'altronde), ma in cui l'AD si riferiva ai figli di Bettega come "montati"? Bisognava pubblicarla quella o serviva solo allo scopo di dipingere Giraudo come Cuordipietra e Moggi come Il Mostro?”
OK, nessun rispetto della privacy, tre a zero.

Ma adesso ditemi voi: dove lo trovate un altro che anticipa con tale precisione le sentenze dei processi sportivi? Eh? Il Palombo non sbaglia un colpo: primo grado, secondo grado, arbitrati, deferimenti. Quattro gol per lui. Non prende mai una topica. E anche quando mi dite: “ma se non sa nemmeno la differenza tra articolo 1 e articolo 7”. E' inutile che facciate i sofisti, vedrete se avrà ragione lui o voi. “Cronaca e inchiesta 2006”, non ne sbaglia una. Quattro a tre.
Complimenti vivissimi.


ANDY54. Provate ad indovinare chi ha iniziato così un suo articolo, chi accusa gli altri di “inferno scatenato”, di “sommario processo di piazza” e di “sentenza già scritta” per soli due gironi di attenzione mediatica sull’inchiesta per falso in bilancio di Inter e Milan.
Leggiamo:
“ROMA, 21 giugno 2007 - Si è scatenato l’inferno intorno alla fine-inchiesta della Procura di Milano relativa al cosiddetto doping amministrativo di Inter e Milan. Quello che rappresenta il prologo di una probabilissima richiesta di rinvio a giudizio di Moratti e Galliani a cura del pm Carlo Nocerino è diventato strada facendo un’altra cosa: un sommario processo di piazza riservato soprattutto all’Inter dello scudetto a tavolino, tanto che anche a Montecitorio, sponda deputati iscritti al locale Juventus club, la sentenza è già stata scritta.”

Avete letto? Bene, chi scrive queste cose è l'uomo che ha appena ricevuto un premio per avere fatto, nel 2006, le stesse cose che critica e denuncia: Ruggiero Palombo!

Cosa e come scriveva Palombo nell’estate 2006 lo sappiamo tutti. Il giornalismo di Palombo assomiglia tanto ad un paltò double face: nel 2006 indossa il lato moralista, giustizialista e sommario, nel 2007 il lato garantista. Chissà da quale lato avrebbe vestito il paltò se nel 2006 si fosse indagato sull’Inter e nel 2007 sulla Juve. Un’idea la abbiamo visto come, nello stesso maggio 2006, Oriali e Recoba abbiano patteggiato e Palombo non si è scatenato.
Lo stesso articolo del quale abbiamo riportato l’inizio si conclude così : “Allora, e oggi, non c’è una parola tra le tante (troppe) della giustizia sportiva che faccia riferimento alle plusvalenze. Gonfiate e no. Oggi, al contrario di allora, c’è solo una Covisoc un po’ più attenta a verificarne il contenuto. A pesarle. Allora l’Inter e il Milan, in buona compagnia, ebbero proprio dalla Covisoc via libera all’atto delle iscrizioni al campionato. Fosse stato loro contestato qualcosa, si può ragionevolmente supporre che avrebbero ripianato mettendo mano al portafoglio. Niente di cui vantarsi, anzi. Ma anche poco da spartire col processo sommario tanto presto sollevato.”

Basta questo finale per proporre Palombo per il premio “Etica e morale 2007”. Non c’è? Che l’USSI lo istituisca all’uopo. Palombo troverebbe concorrenza solo in casa. Cannavò potrebbe far breccia nella giuria grazie all’editoriale nel quale scrisse che, se anche l’Inter è ricorsa a trucchetti contabili, Moratti ha i soldi e, quindi, dovrebbe essere al di sopra di ogni sospetto.
Ma Palombo, secondo noi, ha superato il maestro: in più ne dice quattro anche alla Covisoc e ribadisce il concetto forte che, se anche c’è illecito, chi lo ha commesso aveva i soldi per non commetterlo.
Provate voi ad entrare in un supermercato, infilarvi in tasca un oggetto senza pagarlo e, quando il poliziotto di turno vi ferma, giustificarvi dicendo “Ma io sul mio conto corrente ho i soldi per pagarlo”.
Vi assicuro, non funzionerebbe. Non mettete in pratica il Palombo-pensiero, non fatelo leggere ai vostri figli. Funziona solo per una ben definita cerchia “ristretta e protetta”.
Per fortuna CONI e USSI non assegnano il Nobel per la pace. Osama si rassegni.