Quarta giornata: conferme e passi falsi

RanieriTurno infrasettimanale di campionato con le capoliste impegnate in incontri, quantomeno sulla carta, alla portata: la Juventus all'Olimpico contro il Catania e l'Inter a San Siro contro il Lecce.
In una serata dove è definitivamente esploso il talento di Sebastian Giovinco (migliore in campo in assoluto), tolto inspiegabilmente negli ultimi 5 minuti di match da Ranieri, la Juventus non è andata oltre il pareggio contro un Catania che ha impostato una gara tutto pressing e fisicità.
Nella prima frazione di gioco i bianconeri sono apparsi al di sotto dello standard abituale, non riuscendo a creare occasioni degne di nota a causa della determinazione e della corsa messa in campo dagli uomini di Zenga.
Il vantaggio è arrivato comunque, grazie ad un'invenzione sulla fascia sinistra di Giovinco; cross di mancino da fondo campo e terzo gol in altrettante partite di campionato per Amauri, che ha insaccato di testa alla destra di Bizzarri, nella prima ed unica vera occasione creata dai bianconeri nel primo tempo.
Nel secondo tempo è andato in scena il Giovinco show, sulla fascia sinistra è stato imprendibile ha saltato con una facilità disarmante chiunque gli si ponesse davanti con stop a seguire e dribbling degni di un fuoriclasse.
La Juventus del secondo tempo è apparsa tutt'altra squadra rispetto a quella scesa in campo durante la prima frazione, e seppur con un Del Piero non ispirato come in altre occasioni, è andata ripetutamente vicina al raddoppio.
Ma è stato il Catania, complice un pallone sfuggito su cross dalla sinistra ad un sempre e comunque ottimo Chiellini, a trovare con Plasmati (dalla C1 ai gol con Inter e Juventus) la rete del pari con un colpo di testa che non ha lasciato scampo a Manninger.
Da quel momento la Juventus si è riversata nella metà campo siciliana creando almeno 5/6 nitide occasioni da gol.
La più clamorosa, una doppia traversa, sempre da un'invenzione di Giovinco: Del Piero ha girato di testa un pallone arrivato da un cross del giovane talento bianconero colpendo la traversa; sulla palla respinta si avventa Amauri che, sempre di testa, spedisce nuovamente sulla traversa.
Come accennato è stata alquanto inspiegabile la scelta di Ranieri di togliere a pochi minuti dal termine Giovinco, sostituendolo con Pavel Nedved che ha sprecato una favorevole occasione di destro dal limite dell'area nei minuti di recupero; scelta tecnica che nulla ha avuto a che fare con problemi fisici del giovane azzurrino.
Da quel momento sulla fascia sinistra il Catania non ha più sofferto, e nonostante un buon colpo di testa di Salihadzimic, su calcio d'angolo di Del Piero, la partita si è conclusa, dopo 5 minuti di recupero, sul 1-1.
La Juve di Ranieri conferma la tendenza a perdere punti con le squadre medio-piccole: lo scorso anno, nel solo girone di ritorno, furono colti solo 9 punti sui 27 disponibili nelle sfide contro le ultime 9 squadre in classifica. Occassione sicuramente sprecata per mantenere la vetta della classifica da parte dei bianconeri, e buona prova, l'ennesima, da parte del Catania.
Per la Juventus c'è comunque molto da salvare anche in una serata che non ha portato i tre punti.
Seba Giovinco su tutti, ha dimostrato classe, talento e soprattutto una fortissima personalità, prendendosi in più di un'occasione la responsabilità di far cambiare passo alla squadra, oltretutto riuscendoci ampiamente.
Ancora bene Amauri, capocannoniere stagionale con 4 gol (3 in campionato), devastante sulle palle alte, una forza della natura nei corpo a corpo e una tecnica che non può altro che continuare a migliorare.
Buona anche la prova degli altri due azzurrini Marchisio e De Ceglie; anche la prova di Marchionni, fino al momento della sostituzione, è stata positiva.
La difesa non ha molto da recriminare e Chiellini, nonostante lo svarione in occasione del pareggio degli isolani, è stato il migliore del pacchetto arretrato.
Non concesso un chiaro rigore su Marchionni: Mediaset ha ignorato l'episodio tanto nei riflessi filmati che nella moviola mentre la RAI lo ha inserito in entrambe e ammettendo che era un rigore netto.
Per la Juve le basi per fare bene ci sono tutte, soprattutto se si punterà sui giovani.
Nonostante le dichiarazioni di Ranieri su Giovinco, nel pre-partita, "non gli si possono dare responsabilità che non gli competono", da stasera tutti i tifosi juventini vorranno vedere in campo, dalla prossima partita, la "formica atomica".
Si deve smettere in questo Paese di considerare i giovani talenti come coloro che "si devono ancora mettere le scarpette da calcio" (cit. Ranieri), quando nel momento in cui scendono in campo offrono alla squadra e al pubblico pagante uno spettacolo come quello offerto da Giovinco.

L'Inter al pari della Juventus ha sofferto e non poco contro un buon Lecce.
Partita senza alcun turnover (il solo Maicon in panchina) la banda di Mourinho ha offerto un primo tempo che definire sterile sarebbe un complimento; il solito Zlatan Ibrahimovic ha offerto l'unico spunto di cronaca, con una punizione dai 25 metri che ha incocciato la parte interna della traversa.
Nella ripresa Mourinho ha inserito Maicon e Quaresma sulla fascia destra cercando di allargare ulteriormente il gioco e qualcosa in più l'Inter ha offerto, senza però rendersi realmente pericolosa.
A metà ripresa l'inserimento di Cruz al posto di Chivu è stato determinate: da un cross dalla destra di Maicon, Ibrahimovic è riuscito di testa ad offrire all'attacante argentino la sponda per il gol del vantaggio.
Con 4 minuti di recupero la partita è terminata con il risultato di 1-0 mantenendo l'Inter in vetta alla classifica.

A Marassi giocava una Roma in cerca di continuità, sia di gioco ma soprattutto di risultati.
Ed invece è andato in scena il solito grande Genoa che, dopo aver strapazzato alla seconda giornata il Milan, ha replicato con la banda Spalletti, mettendo in mostra Diego Milito, autore di una doppietta.
Dopo il vantaggio di Sculli (come con il Milan) la Roma ha cercato di riorganizzarsi e con De Rossi ha raggiunto il pari sull'ennesima palla da fermo, facendo terminare la prima frazione sull'1-1.
Nella ripresa, con la partita in grosso equilibrio, è stato Diego Milito che, agganciando un pallone buttato all'interno dell'area piccola da Milanetto, ha riportato in vantaggio i rossoblu.
La Roma ha comunque molto da recriminare dal punto di vista arbitrale visto che pochi minuti dopo è stato annullato inspiegabilmente un gol a Panucci. Su una palla filtrante di Menez il difensore giallorosso era tenuto abbondantemente in gioco da Ferrari che non aveva seguito il proprio reparto, ma l'assistente di Brighi ha inspiegabilmente alzato la bandierina ed il risultato è rimasto di 2-1 per i grifoni.
Due minuti dopo per la Roma finivano le speranze di rimonta per l'espulsione di Daniele De Rossi, reo di un brutto fallo ai danni di Palladino. La Roma, molto nervosa, creava ancora una sola occasione a 5 minuti dal termine con il subentrato Aquilani che girava di testa sopra la traversa. L'apoteosi rossoblu arrivava all'88 con la doppietta di Diego Milito, capocannoniere del torneo con Zarate.
Se questa serata infrasettimanale non ha portato bene al fuoriclasse laziale, troppe le occassioni sprecate, è andata benissimo a Pandev e compagni che con un rotondissimo 3-0 hanno surclassato una Fiorentina disastrosa in difesa.
I viola erano partiti bene, comandando la partita e facendo giostrare a proprio piacimento il ritmo della gara, ma non avevano fatto i conti con le ripartenze dei biancocelesti che già nel primo tempo, con Zarate, avevano avuto due chiarissime occassioni per sbloccare il risultato.
Ma l'inizio di ripresa è stato devastante per gli uomini di Prandelli che nel giro di 10 minuti hanno incassato l'uno-due firmato Mauri-Pandev e solamente 5 minuti dopo, con una difesa imbarazzante, hanno incassato il 3-0 firmato di testa da Siviglia.
Una Lazio sorpresa in questo inizio di campionato, un ottimo lavoro da parte di Delio Rossi che, grazie ad una squadra attenta e soprattutto letale nelle ripartenze, è già riuscito ad inanellare 3 vittorie su 4 gare disputate.
Malissimo la Fiorentina: dopo la sconfitta di Napoli e la prima vittoria interna di domenica scorsa ha subito una sonora sconfitta, non tanto nelle proporzioni quanto nella modalità, denotando una difesa troppo fragile e mal sorretta dal centrocampo. Gilardino non può sempre fare miracoli e, con la Champions alle porte e un campionato che sta riservando molte sorprese, una inversione di tendenza è quanto mai urgente.
Il Milan dei tre palloni d'oro era atteso a Reggio Calabria per la prova di maturità in vista del Derby.
E maturità è stata, nonostante una gara non proprio bella né tantomeno perfetta, ma i tre punti sono arrivati grazie agli uomini gol del momento, Borriello e Pato.
Per il Milan la cattiva notizia è arrivata proprio per il vice capocannoniere della scorsa stagione, che al 15' della ripresa è uscito per un risentimento muscolare che lo mette in forte dubbio per la sfida del Meazza di domenica sera contro l'Inter. Una brutta tegola che arriva proprio nel momento in cui il Milan aveva trovato finalmente il centravanti che gli serviva.
Le note liete arrivano comunque da Kaka, altra ottima prova la sua, da Seedorf, insostituibile in questo inizio di stagione e dall'altro brasiliano Pato, aspettando naturalmente Ronaldinho.
In un vuoto San Paolo, per le note vicende, è andata in scena una gustosissima Napoli-Palermo.
Hanno vinto i partenopei, con il solito Hamsik, autore di tre reti in altrettante uscite stagionali e la prima realizzazione stagionale del "panterone" Zalayeta; per i siciliani ha accorciato le distanze su calcio di rigore Fabrizio Miccoli.
Ennesima grande prova per gli uomini di Reja, che oltre ad una condizione fisica invidiabile stanno esprimendo un buon calcio abbinandolo a risultati eccellenti.
Il Palermo esce sconfitto dal San Paolo solo nel risultato avendo confermato i notevoli progressi fatti nelle ultime settimane.
Dagli altri campi è arrivata la larga vittoria in trasferta dell'Udinese orfana di Di Natale, un 3-0 al Bologna che si può ritenere, insieme al Cagliari, la squadra più in crisi del torneo.
Cagliari che ha perso la sua quarta partita consecutiva contro l'Atalanta di un sempre più ispirato Doni, che ha trascinato i suoi alla terza vittoria in campionato servendo un'assist d'oro per la rete di Floccari e facendo in modo che Gigi Del Neri continui a fare miracoli in provincia trovandosi, dopo quattro giornate e in comproprietà con la Lazio, al secondo posto in classifica.
Il turno infrasettimanale si è concluso con due pareggi: Chievo-Torino 1-1 e Siena-Sampdoria 0-0, pareggi che hanno smosso le classifiche delle sopraccitate ma che non hanno ancora dato la prima vittoria alla Sampdoria di Mazzarri, rivelazione della scorsa stagione. Sabato a Marassi arriva la Juventus.
Un turno di campionato che ha confermato il buon momento di forma di molti, nonostante qualche passo falso come quello della Juventus, e l'inizio di stagione difficile di altri, Roma e Fiorentina su tutti.
Un torneo che continua a regalare risultati sorprendenti per Lazio e Atalanta, appaiate a 9 punti dietro la capolista Inter con 10. Ottimo momento per il Napoli, terza ad 8 punti con la Juventus.
Vittoria importante dell'Udinese in trasferta che, con un grandissimo Catania, occupa la quarta posizione con 7 punti. Il Milan delle due sconfitte consecutive si è abbondantemente ripreso con altrettante vittorie portandosi, in comproprietà con Genoa e Palermo, a quota 6, in attesa di ridurre ulteriormente lo svantaggio dalla vetta proprio domenica nel derby contro l'Inter.
Roma e Fiorentina si ritrovano con soli 4 punti e, vista anche la condizione molto approssimativa di entrambe, la crisi di risultati potrebbe non finire qui, considerando anche i molti impegni a cui la Champions le metterà di fronte.