THE DAY AFTER: Quelli del quinto scudetto consecutivo...

mourinhoSono in tanti a disquisire di presunte similitudini fra il quinquennio di scudetti bianconeri fra il 1930 e il 1935 e lo stock cartonato da cinque pezzi degli Onesti post Calciopoli. Certo che leggendo l’albo d’oro sembra proprio che abbiano ragione; ma chi scrive è fra quelli che non digeriranno mai questo filotto di tricolori nato dalla più grande farsa che abbia mai travolto il calcio mondiale. E’ inquietante che le intercettazioni interiste siano venute fuori con quattro anni di ritardo ma, a parte i soliti noti, non c’è nessuno nel Paese del Bengodi che si chiede quale sarebbe stata la storia recente del calcio italiano con un’Inter deferita e punita per le stesse responsabilità addebitate al milanista Meani (art. 6), con la differenza che alla cornetta, per gli Onesti c’era nientemeno che il presidente. Altro che scudetto di cartone. Sarebbe stata serie B, il colpo di grazia per un mecenate che aveva dilapidato 1000 milioni di euro per vincere una Coppa UEFA, una Coppa Italia e un Trofeo Birra Moretti.

Ma nel Paese in cui certe inchieste si fanno con i ritagli del giornale rosa e con le imbeccate di chi scrive gli articoli non ci si può meravigliare. Detto questo diciamo che l’Inter ha vinto con pieno merito lo scudetto di quest’anno. Hanno vinto i più forti. E pensare che ad agosto 2009 c’era chi ipotizzava una Juventus alla pari dell’armata nerazzurra. Invece ci sono ben 27 punti di differenza a sancire un abisso fra le due squadre. I bianconeri sono stati il flop dell’anno, arrivando addirittura a 12 punti di distacco anche dal quarto posto. Un fallimento totale. A contendere il primato fino all’ultima giornata a Mourinho e compagnia è stata invece la Roma di Ranieri, a pieno titolo fra i top del campionato. Il campionato giallorosso è girato storto alla terzultima contro la Sampdoria all’Olimpico. Una sconfitta rocambolesca costata carissima e su cui i doriani hanno costruito il quarto posto finale, che significa qualificazione ai preliminari di Champions.

A precedere la squadra allenata da Del Neri c’è un Milan che, visti gli infortuni subiti e la rosa ridotta all’osso, può ben celebrare un ottimo terzo posto. Il guaio sarà da domani in avanti se non riuscirà a rinnovarsi. Campionato buono anche per Palermo e Napoli, regine del sud, che centrano l’obiettivo di una qualificazione in Europa League. La Juventus sarebbe fuori anche dall’Europa di serie B, ma vi accede solo perché la finale di Coppa Italia, fra Roma-Inter, regala un altro posticino alla settima classificata. Campionato da incorniciare anche per Parma e Bari, neo promosse che conquistano saldamente la cittadinanza nel centro classifica. Un passo indietro rispetto al recente passato invece lo fa il Genoa, ma ne fanno almeno due Fiorentina e Lazio, partite con ben altre ambizioni e relegate ad una classifica anonima. Ma a un certo punto per gli aquilotti il rischio è stato addirittura quello di retrocedere. Salvezza tranquilla anche per Catania, Cagliari, Udinese e Bologna. Dal quartultimo posto dei felsinei ci sono ben sette punti per arrivare all’Atalanta, che guida il trio delle retrocesse, accompagnando Siena e Livorno in serie B.



TOP DEL CAMPIONATO

Di Natale. Segna 29 gol dei 54 segnati dall’Udinese. Senza il suo campionato superlativo per l’Udinese sarebbe stato difficile salvarsi.

Ranieri. Fa più punti di Mourinho e arriva a un passo dal titolo. Una bella rivincita per chi vedeva nel suo arrivo alla Roma il definitivo ridimensionamento dei giallorossi. Chi scrive era fra questi.

Mourinho. Se l’Inter azzecca tutti gli acquisti estivi e pure Pandev a gennaio, buona parte del merito è di chi li mette in campo. Se poi la squadra vince anche il Campionato, la Coppa Italia ed arriva in finale di Champions League... Complimenti e addio Mourinho. In bocca al lupo per Madrid, ma per l’anno prossimo s’intende!

FLOP DEL CAMPIONATO

Juventus. Abbiamo già scritto tutto e di tutto. Adesso aspettiamo solo mercoledì per voltare definitivamente pagina.

Fiorentina. Non se la possono nemmeno prendere con la Juventus. Naufragano in un campionato anonimo imprecando contro lo juventino Platini presunto colpevole per l’eliminazione dalla Champions.

Lazio. Con Ballardini stava lentamente scivolando verso la retrocessione, poi il subentrante Reja è riuscito a raddrizzare un campionato compromesso, conquistando almeno una tranquilla salvezza.