Il trofeo d'agosto, Juve mia non ti conosco.

delneriDopo 5 lunghi anni la Juventus torna a vincere il classico trofeo estivo "Luigi Berlusconi", istituito da Silvio Berlusconi, per onorare la memoria del padre, nel lontano 1991. Oggi, per motivi commerciali, rinominato, o diversamente chiamato, Mediaset Premium Cup, proprio nell'anno in cui la Juventus europea viene distribuita in esclusiva dalla rete digitale del gruppo Mediaset. Un'altra abitudine mediatica che i tifosi bianconeri hanno dovuto cambiare: sborsare altri 14 euro/mese per seguire la squadra in Europa perché l'abbonamento a Sky non basta più (Murdoch tratta solo ed esclusivamente il top della Champions) oppure accontentarsi dello streaming in rete con relative scomodità.

Sono lontani anche i tempi della scaramanzia, quando si narrava, con malcelata superstizione, che chi vinceva il trofeo estivo avrebbe poi rischiato di perdere lo Scudetto. Il campionato non è più un affare combattuto sull'asse Milan-Juventus oramai da un lustro, ma è stato ridotto ad una fiche di ingresso per permettere alla seconda squadra di Milano di provare e riprovare a vincere in Europa fino a quando ci è riuscita, seppur con il solito scandaloso filotto di errori arbitrali. A favore (e ci mancherebbe).

Ebbene, dimenticata la scaramanzia, non resta che vedersi la partita, finalmente in chiaro, e registrare lo stato di forma delle squadre, per quanto è possibile in un torneo estivo. Considerata l'idea che la priorità è quella di non farsi male a ridosso della stagione, si valutano gli schemi di gioco, lo stato di forma dei singoli e le seconde scelte in caso di necessità. Così Del Neri dall'inizio sfoggia la difesa B (ad eccezione di Chiellini), il centrocampo B (ad eccezione di Melo, probabilmente) e l'attacco di riserva (con nessuna eccezione), ed il risultato è impietoso. Nonostante la risicata vittoria ai rigori, che ha permesso al capitano di alzare le mani sostenendo finalmente un peso, escludendo pochi singoli (Melo, Pepe ed in parte Diego), non si è visto nemmeno il gioco sulle fasce, prerogativa di tutte le squadre di Del Neri. Vado a memoria, ma ricordo pochi ed infruttuosi cross dal fondo nonostante la girandola ed i cambi di fascia degli esterni alti, poca consistenza a centrocampo e pochissimo, davvero pochissimo, davanti.

E' vero che la serata era calda, mancavano i nuovi rinforzi garantiti dalla cura Marotta, ma spero, fortemente spero, che il gioco della Juventus non sia tutto qui e debba considerare questa tappa come una metamorfosi ancora in corso, una Juventus ancora in stato embrionale, quasi un fuco. Le parole di Marotta lasciano intendere che arriveranno ancora due innesti (un esterno basso a rimpiazzare De Ceglie e un difensore centrale) che, uniti a Krasic ed Aquilani, potrebbero aiutare ad incrementare l'intensità del gioco, ma guardiamoci pure intorno. Oltre agli onesti praticamente senza novità (fino ad oggi), c'è di nuovo la Roma con un imperatore in più, bolso, ma sempre imperatore, e a ruota il gruppo alla nostra portata, spero: Milan in testa, poi Fiorentina, Palermo, Genoa, Napoli e Sampdoria, tralasciando con speranza Parma, Udinese e Lazio. L'unica consolazione che mi viene in mente è che quest'anno non ci toccherà scardinare le difese altrui, quest'anno ci attaccheranno: speriamo in una difesa/centrocampo che regga l'impatto e in ripartenze valide, altrimenti a molti tifosi juventini toccherà davvero disdire Sky ed abbonarsi a Mediaset Premium per molti anni o, in alternativa, sedersi accanto alla stella di Boniek nel nuovo stadio. Avanti, c'è ancora posto.