Diamo i voti al campionato

campoDopo tante chiacchiere ed un mercato fatto soprattutto di prestiti e pagamenti dilazionati negli anni a venire, la novità del contratto-Motta che tanto ha fatto scuola e l’Inter che per una volta non si è laureata regina del mercato, parte la nuova stagione.
Da questo momento in poi, le chiacchiere stanno a zero, i pronostici non conteranno più nulla e finalmente si comincerà a fare sul serio.
Ho voluto giocare un po’ analizzando le rose delle 20 partecipanti al prossimo campionato, dando i voti alle campagne acquisti delle società.
La valutazione, evidentemente soggettiva, si basa su criteri legati alla disponibilità economica e al momento storico del singolo club, sulla necessità di correttivi che erano richiesti in base ai risultati del recente passato e, non ultimo, il blasone.
A fine stagione, potrete divertirvi nel rinfacciarmi i grossolani errori che avrò commesso, mentre per le eventuali previsioni azzeccate, sappiate che fare pronostici per un torneo che prevede lo svolgimento di 380 partite è un po' come centrare un 6 al Superenalotto...

LE GRANDI

E’ una stagione che nasce dopo la kermesse Mondiale che ha visto trionfare la Spagna del modello Barcellona, club che restituisce alla serie A il campione, dati alla mano, più decisivo “scippato” appena dodici mesi orsono: Ibrahimovic torna in Italia, sempre a Milano ma stavolta sulla sponda rossonera (voto 8 alla campagna acquisti del Milan), accompagnato da movimenti minori (Prince Boateng in prestito via Genoa; Papastathopoulos, pure dal Grifone e Yepes dal Chievo) e in attesa di non ritrovarsi compagno di Kaladze, Jankulovski e Huntelaar, con il cocciuto olandese rimasto l’unico a poter garantire cash per rientrare almeno parzialmente dell’operazione che riguarda lo svedese.
Operazione onerosa ma da applausi, condotta sotto traccia dal club rossonero che ha aspettato la consumazione totale del rapporto fra l’ex pupillo di Capello e Guardiola per entrare in scena e “accerchiare” Zlatan e il suo procuratore, solitamente attore protagonista ma per una volta poco più che spettatore della trattativa, almeno a livello mediatico.
Con Ibrahimovic, l’uomo che ha fatto sempre la differenza nel campionato italiano, e altri due tipetti come Pato e Ronaldinho, il Milan ha un attacco da sogno ed è già competitivo per assicurarsi come minimo il secondo posto, dovendo fare i conti con un'Inter che ha fatto registrare movimenti minori in entrata e ha perso il gioiello grezzo Balotelli, andato a raggiungere il suo mentore Mancini ad Eastlands.
Il mercato nerazzurro (voto: 6) ha inevitabilmente tenuto conto che l’Inter dell’ultima stagione poteva essere migliorata solo con altri pesanti investimenti, e con i tempi che corrono, anche alla luce del bilancio del Biscione, non era proprio il caso...
Branca (voto 9) è riuscito a vendere o a compartecipare ragazzi con spiccioli di minutaggio in serie A a prezzi cui altri non sono riusciti a piazzare navigati mestieranti. Quaresma a 7,5 milioni è un capolavoro autentico, mentre Arnautovic a Brema potrebbe fare la sua parte.
In entrata, da segnalare l’acquisto in prospettiva, quel Ranocchia lasciato a maturare a Genova dall’inseparabile amico Preziosi.
Benitez, reduce da anni in cui molto ha speso e non sempre a ragion veduta, è comunque un uomo di calcio di primissimo livello e la sconfitta in Supercoppa Europea non dovrebbe fare molto testo a meno che non si sia accesa una spia alla voce "mancanza motivazioni" in molti effettivi.
Nel caso, sarebbero guai.
Ma a bocce ferme "Rafa" ha tutto per fare addirittura meglio di Mourinho, anche se è chiaro che molto dipenderà da tanti fattori e soprattutto in campionato ritengo che il Milan "carrozzato Ibrahimovic" possa provare ad interrompere la striscia vincente dei nerazzurri.
In Europa, vuoi per la bravura del tecnico proveniente da Anfield nelle gare ad eliminazione diretta, vuoi per la fine dell’incantesimo "ottavi di finale" svanito la scorsa stagione, vedo un’Inter ancora protagonista, forse con maggior autorevolezza di quanta gliene sia stata riconosciuta l’anno passato, quando da “Benquerença-Benevolenza” in poi le decisioni arbitrali hanno, nel dubbio, sempre favorito la banda di Mourinho.
Capitolo Roma: Unicredit ha messo i paletti a Rosella Sensi, in procinto di salutare appena un nuovo compratore si presenterà con un’offerta concreta, e i giallorossi sul mercato (voto 7 per i mezzi a disposizione) si sono mossi con l’acquisto-scommessa di Adriano, uno che se rende al 50% è già un affare, anche se al momento è già infortunato e per un mese non se ne sentirà parlare, almeno per le sue gesta sul campo.
Inizio complicato in giallorosso sembra essere anche quello di Simplicio, anche se Ranieri, che alla fine riabbraccia il tanto “amato” Burdisso, ostenta tranquillità.
La Juventus ha operato molto ma resta un’incognita.
La nuova società ha esaudito le richieste di Mister Del Neri, mettendogli a disposizione una rosa ampia secondo i desideri del tecnico friulano. L’epurazione di parte della rosa della scorsa stagione è una mossa positiva, portata avanti fra mille difficoltà e riuscita soltanto a metà, anche se va riconosciuto che porre rimedio a tutti gli investimenti sciagurati operati in passato non era impresa facile.
Piuttosto, molte perplessità persistono sulla qualità dei nuovi arrivi, visto che si è puntato su parecchi specialisti di buon livello, nessun campione in grado di far la differenza ma soluzioni affidate ad un gioco corale che, ad essere sinceri, fino ad ora nelle gare ufficiali nessuno ha intravisto.
Molta generosità e tanto impegno, rispetto dei compiti e poca concessione ai ricami: questo dovrebbe essere in sintesi il credo di Del Neri, un credo molto vicino all’antica filosofia juventina, una filosofia ricca di grinta e cinismo ma che non ha mai escluso il contributo di uno o più grandi artisti fedeli alla causa.
Che nel 2010 questo ruolo venga ancora assegnato a Del Piero, classe 1974, fa parte di quel campionario di perplessità cui facevo cenno prima.
Il campo sarà l’unico giudice insindacabile, certo è che l’aver fatto razzia in club minori per rivoluzionare un organico finito al settimo posto solo tre mesi fa è una scelta che suscita parecchi dubbi. Voto 7 per l’impegno, 5 per la filosofia e gli obiettivi centrati.

LE ALTRE: 1 / LE OUTSIDER


Il Genoa di Preziosi al solito ha stravolto la rosa: Eduardo portiere del Braga, Chico, il promettente Zuculini e il promesso all’Inter Ranocchia, Criscito riscattato nell’affare Bonucci, Veloso, Rafinha, Toni…
Per i rossoblu, che appaiono ancora più competitivi, in uscita da segnalare il “doppio regalo” alla milanese di turno. Stavolta è toccato al Milan con Boateng e Papastathopoulos. Voto: 7.
L’ambizioso Napoli di De Laurentiis ha acquistato Yebda e Cavani e ceduto Quagliarella. Un anno intero di Mazzarri dovrebbe aver rodato un gruppo in crescita e in grado di inserirsi nella lotta alle posizioni utili per l’accesso alla Champions League. Voto: 6,5.
Stesso discorso per il Palermo, forse ancora più talentuoso se esplode Hernandez e si confermano Pastore e Miccoli, mentre gli scout di Zamparini continuano a scandagliare campionati per reperire illustri sconosciuti che, c’è da scommetterci, serviranno a portare milioni nelle casse rosanero nel prossimo futuro. Curiosità per Pinilla e Munoz. Voto: 6,5.
Sfumata la Champions League agli sgoccioli del preliminare, la Sampdoria di Cassano e Pazzini potrebbe perdere uno dei due nelle ultime ore del mercato, e anche Ziegler potrebbe partire. Aver trattenuto anche Palombo e Poli ed essere in procinto di lanciare altri gioielli provenienti da un settore giovanile all’avanguardia è già un gran risultato per i blucerchiati. Voto 7 per aver (finora) resistito alle avances dei grandi club.
Corvino ha comprato il solito paio di ragazzini terribili dal cognome slavo (Ljajic e Seferovic, anche se quest’ultimo ha passaporto svizzero) l’ex pisano Cerci e il colpo D’Agostino. L’infortunio di Jovetic è un problema grosso quanto la squalifica di Mutu. Insua chiedeva troppo ed è stato lasciato a Liverpool. Boruc metterà pressione a Frey, mentre Mihajilovic, reduce dalla brillante esperienza catanese, è chiamato ad un nuovo miracolo: qualificare la Fiorentina alla Champions League. Voto: 6.
La Lazio si gode Hernanes, il prolungamento di Ledesma, l’ex City Garrido e l’australiano Bresciano, proveniente dal Palermo. Da Formello sperano di ricavarne una stagione più tranquilla, anche se manca una prima punta (Santa Cruz?). Voto: 6.

LE ALTRE: 2/ QUELLE CHE SPERANO

Il Bari (voto: 5,5) miracoloso della prima parte della scorsa stagione ha perso Ranocchia e Bonucci, e fra gli arrivi di rilievo registriamo Pulzetti e Ghezzal oltre al riscatto di Almiròn. Sfumato Giovinco, finito a Parma, la novità più stuzzicante dell’estate gialloblu: Leonardi ha perso Jimenez, Biabiany e Lanzafame ma ha confermato i vari Galloppa, Antonelli e Bojinov. Voto: 6,5.
Attivissimo il Bologna del neo presidente Porcedda, che si è assicurato il promettente Khrin, Rubin, Meggiorini, Ekdal, Garics e Pisanu. Voto 7 per i rossoblu, nelle intenzioni destinati ad un torneo meno “pericolante” dell’ultimo trascorso.
Il Brescia di Corioni ha preso Budel, l’ex portiere del Toro Sereni e Diamanti, di ritorno dal West Ham. Possanzini e Caracciolo sono sempre in prima linea. Voto: 5,5.
Il Cagliari senza Allegri, si è assicurato la comproprietà di Ariaudo, l’arrivo di Pinardi, ma soprattutto il ritorno di Acquafresca. E la "grana" portieri: Agazzi, Pelizzoli e Marchetti, caduto in disgrazia dopo il Mondiale. Bisoli è il figlioccio di Mazzone, vediamo se anche stavolta Cellino avrà fatto la scelta azzeccata. Voto: 6, soprattutto per la voglia di riscatto di Acquafresca.
Dalla Romagna con furore lo storico ritorno del Cesena, che mancava dalla massima serie dal 1991: è arrivato Appiah, insieme a Nagatomo e Bogdani, ma la stellina resta Schelotto. Vedremo se Ficcadenti riuscirà a non far rimpiangere Bisoli. Voto: 5,5.
Chievo, con Guana, Bogliacino, il difensore di scuola Inter Rincon, e la punta protagonista in B Moscardelli, Pioli riprova nella massima serie, Sartori proverà a stupirci ancora. Voto: 5,5.
Udinese (voto: 5,5) al solito protagonista in uscita e poco in entrata. Aveva di fatto ceduto Di Natale alla Juventus, salvo tornare sui propri passi causa volontà del giocatore. Guidolin dovrebbe essere una garanzia a questi livelli. Di certo dovrebbe partire forte, sperando che le proverbiali flessioni che nel girone di ritorno colgono le squadre del Mister non compromettano tutto.
Il Catania ha di fatto sostituito Martinez con Antenucci, ex Ascoli, ma molto dipenderà da Maxi Lopez e ancora da Mascara. Mi sbaglierò, ma gli etnei almeno sulla carta sono a forte rischio. Voto: 5.
Il Lecce torna in serie A e riprende Chevanton: operazione nostalgia oppure ci sarà qualcosa di concreto per un centravanti che non ha mantenuto quanto, proprio in Salento, aveva promesso? Anche Ruben Olivera torna in Italia, ma non sembra sufficiente. Voto: 5.