THE DAY AFTER: La Juve risorge; in vetta altri bianconeri

delneriNerazzurri e bianconeri in testa alla classifica dopo tre giornate. Ma, insieme all'Inter che rimonta il Palermo con una doppietta di Eto’o, in vetta c’è un bianconero che non ti aspetti come quello del Cesena, che batte anche il Lecce, pur giocando per più di mezza partita in ingiusta inferiorità numerica. Il terzo è stato un turno fatto di partite tiratissime e ricco di sorprese. Una sola vittoria casalinga, quattro pareggi e ben cinque vittorie esterne. Milan e Roma, le antagoniste sulla carta più accreditate degli onesti, hanno racimolato solo un deludente punticino in casa rispettivamente contro Catania e Bologna. Ma fra chi giocava tra le mura amiche è andata ancora peggio alla Fiorentina, rimontata e sconfitta dalla Lazio, e stessa sorte, e pure più beffarda, è toccata alla Sampdoria, sconfitta dal Napoli con due gol segnati negli ultimi minuti nello spazio di sessanta secondi. Ma la notizia di giornata è che, forse forse, è nata la Juventus di Del Neri.

E’ tornata la Juventus? Diciamolo sotto voce, ma quella di oggi è sembrata finalmente una Juventus in grado di dare quelle risposte che ci si attendeva. Un brivido iniziale su quel buco difensivo e il contatto Chiellini-Sanchez che, se sanzionato, avrebbe potuto cambiare la partita, ma poi c’è stata una sola squadra in campo. Squadra corta in cui finalmente si è vista la mano del tecnico. Netta la supremazia sulle fasce con Pepe e Krasic (modello Nedved) assoluti padroni e con il serbo protagonista di due assist per altrettanti gol spettacolari. Dopo lo 0-2 segnato con un incredibile "colpo di tacco in caduta" di Quagliarella, è arrivato lo 0-3 con gollasso al volo di Marchisio, ed è forse in quel momento che la Juve è sembrata finalmente tornata ad essere la Juve. Adesso c’è da dare continuità a questo risultato. I due insidiosi turni casalinghi, contro Palermo e Cagliari, e poi la trasferta contro l’Inter ci diranno se è di nuovo Juve o se, contro l'Udinese, è stato solo un fuoco di paglia.

Giornata nera per gli arbitri. Insieme agli errori degli arbitri sono tornate, più vive che mai, le polemiche. Si lamenta Zamparini, che al suo Palermo vede mancare quattro rigori, a Udine Bergonzi non ha il fiato per fischiare fallo dal limite e sanzionare Chiellini, a Firenze il rigore assegnato ai padroni di casa è generoso, a Parma si lamentano entrambe le squadre dei presunti errori di Rizzoli, ma la topica della giornata la prende Rocchi a Cesena. L’arbitro scambia l’autore di un fallo e sanziona ingiustamente il cesenate Colucci spedendolo negli spogliatoi per somma di ammonizioni. Ora ci può anche stare che un arbitro, magari impallato, commetta uno sbaglio di questo genere, ma c’è da domandarsi perché il guardalinee non intervenga, visto che era a pochi metri dallo svolgimento dell’azione e quindi in posizione ottimale per vedere l'accaduto. Inaccettabile poi che, stando a quanto dichiarato dallo stesso Colucci, un giocatore del Lecce abbia condizionato l’arbitro favorendo l’errore. Si tratta di un comportamento che, se effettivamente ravvisato dall’arbitro, andrebbe sanzionato con una significativa squalifica, al pari di quanto previsto per chi simula cercando di trarre in inganno il giudice di gara. L’educazione al fair play passa anche da dimostrazioni come queste.

TOP DI GIORNATA

Cesena. I romagnoli rimangono ingiustamente in inferiorità numerica per più di un tempo ma, proprio in 10 uomini, riescono, con il confermatissimo Bogdani, a trovare il gol del successo che vale il primato. Sono i bianconeri allenati da Ficcadenti la vera sorpresa di questo avvio di stagione. Il miracolo cesenate passa per i nomi, fra gli altri, del centrocampista Parolo, che fino a un anno fa tirava pedate in Lega Pro, di Nagatomo, un giapponese acquistato a 300 mila euro, di un Appiah che sembrava ormai un ex, e poi di due ali che volano davvero come Giaccherini e Schelotto, e infine di un Bogdani che così sugli scudi non si era mai visto. Il Cesena è l'unica squadra a non aver incassato gol in queste prime tre giornate.

Del Neri (Juventus). Dopo il bicchiere lasciato più mezzo vuoto che mezzo pieno dal giovedì di Europa League alzi la mano chi non temeva che in Friuli potesse anche andare terribilmente male per i bianconeri. Invece la Juventus si ritrova ad essere finalmente una squadra compatta e con una grande forza sulle fasce proprio come vuole il mister, friulano di Aquileia. E ora c’è da continuare su questa strada.

Di Vaio (Bologna) ed Eto’o (Inter). Autori di due doppiette in rimonta decisive regalano punti importanti alle proprie squadre. Di Vaio in particolare raddrizza negli ultimi minuti una situazione che pareva compromessa e, da ex laziale, si toglie lo sfizio di farlo proprio contro la Roma.

FLOP DI GIORNATA

La Viola. Dai calci in culo da rifilare ai suoi per la sconfitta patita a Lecce alle assunzioni di responsabilità per la sconfitta in casa contro la Lazio, rimane il fatto che la Fiorentina ha iniziato il campionato in modo disastroso. Le dichiarazioni sopra le righe di Mihajlovic hanno solo avuto il risultato di alzare la temperatura di una tifoseria già fumantina. Il fatto è che con un Montolivo campione di incostanza, senza Mutu e Jovetic e con un Gilardino che non la butta dentro da marzo, è davvero difficile fare risultato.

Allegri (all. Milan). Se il Milan stecca ancora non è solo perché mancano Pato e Robinho. Schierare Ibra defilato sulla destra e poi farlo ingolfare di fianco a Inzaghi è responsabilità dell’allenatore. Per non limitare in modo assurdo Ibrahimovic, magari sulla fascia si poteva schierare Abate, che avrebbe assicurato dinamismo e copertura: ma forse sarebbe stato un Milan meno berluscolare.

L'arbitro Rocchi e il suo assistente di linea (per Cesena-Lecce). Non è la prima volta che un arbitro ammonisce il giocatore sbagliato, ma non ci si spiega come il guardalinee, collocato in posizione ideale per seguire l’azione, possa assecondare una decisione così platealmente sbagliata senza intervenire.