Juve avanti in Coppa: Marchisio le rende giustizia.

estigarribiaAnche in Coppa Italia è la Juventus di Antonio Conte e Claudio Marchisio. Nonostante le tante seconde linee scese in campo (ben otto i cambi nella formazione iniziale rispetto all’incontro col Cesena) nella gara contro il Bologna, valida per gli ottavi di Coppa Italia, i bianconeri sono stati in grado non solo di battere gli avversari per 2-1 e accedere ai quarti della competizione, ma anche di offrire una prestazione che ricalca, sia per gli aspetti positivi (tanti) che per quelli negativi (pochi) le gare di campionato fin qui disputate: grande aggressività, squadra volonterosa e capace di tenere le redini dell’incontro per quasi tutta la durata del match; insomma tutto quello che la Juve di Conte ci ha abituato a vedere in questi primi mesi. E poi c’è lui, il protagonista indiscusso di questo scorcio di stagione: Claudio Marchisio. Il centrocampista scuola Juve, entrato nella ripresa al posto di Marrone, ha letteralmente spaccato il match, andando a siglare il gol del 2-1 nel primo tempo supplementare: assist di Elia, controllo di destro del numero 8 bianconero che, portatosi la palla sul sinistro con il tacco, sparava un diagonale imparabile per Agliardi, migliore in campo dei suoi. Un’altra rete da fuoriclasse assoluto, la settima stagionale, un bottino che ne fa il capocannoniere juventino tra campionato e Coppa Italia e che alimenterà ulteriormente i paragoni con altri grandi giocatori (Tardelli e Gerrard su tutti), anche se sarebbe meglio considerare Marchisio oggi “semplicemente” come la miglior mezz’ala in Europa per rendimento.
Tornando alla partita, Conte alla vigilia aveva detto di volere delle risposte importanti da coloro che hanno avuto poco spazio in questa stagione, segnali che tutto sommato non sono stati così negativi, anzi. La squadra ha tenuto in mano l’incontro per gli oltre 120 minuti di gioco (recuperi compresi) con il difetto, però, di concretizzare poco la grande mole di gioco creata. Nei primi venti minuti del primo tempo, i ragazzi di Conte sono scesi in campo in maniera molto ordinata, sempre pronti ad aggredire l’avversario con un pressing molto alto, recuperando così una grande quantità di palloni: peccato solo che le occasioni da gol siano state praticamente nulle. E il Bologna, così, a centrocampo non riusciva ad impostare un fraseggio che fosse uno, cercando con insistenza il lancio lungo, facile preda per Bonucci e Barzagli. Anche se nei restanti 25 minuti la morsa della Juve si è allentata, i felsinei hanno creato qualche pericolo solo su un disimpegno errato di Storari e su una punizione di Vantaggiato. La Juve difettava però negli ultimi 16 metri; Conte passava da un 4-3-3 iniziale al 4-4-2, ma i suoi uomini andavano vicini al gol solo con Quagliarella dopo un rimpallo in area su iniziativa di Krasic. Il serbo potrebbe aver disputato questa sera la sua ultima partita in bianconero; è apparso sì volenteroso, ma come sempre limitato sia tecnicamente che tatticamente: ad esempio, non riesce quasi mai ad eseguire coi compagni quegli scambi stretti che sono ormai diventati una costante nella Juve di Conte e ha mostrato una certa utilità solo in azioni di rimessa a campo libero, arrivando anche a mancare un tap-in facile facile nel secondo tempo. Nella ripresa la Juve si mostrava più cattiva anche in fase di conclusione, andando spesso vicina al gol del vantaggio: almeno due volte con Del Piero su punizione, con un tiro dalla distanza di Giaccherini, poi con un traversone di De Ceglie che per poco non procurava un’autorete, ed infine con una conclusione di Elia (subentrato a Krasic) ben respinta da Agliardi. L’olandese, partito in ombra e quasi svogliato, ha saputo offrire nel corso dei supplementari un contributo più consistente anche se, per scalare le gerarchie, dovrà dare sicuramente molto di più. Ancora un’ottima prova invece per Estigarribia: il paraguayano ha mostrato ancora una volta una buona progressione, una discreta tecnica e soprattutto di essere un’ala tosta. Al 90’ è venuto poi il gran momento di Giaccherini: l’ex cesenate ha rubato palla a metà campo e, dopo aver saltato un paio di avversari, ha scagliato in rete un destro che non ha lasciato scampo ad Agliardi. Giaccherini è stato probabilmente il migliore in campo, provando numeri e giocate che finora non aveva mai offerto, disputando parte dell’incontro da mezz’ala e non facendo mai mancare dribbling e inserimenti; il giocatore sta acquisendo sempre maggior convinzione, grazie anche al lavoro di Antonio Conte, che ne ha difeso ancora l’acquisto mostrando alla tribuna stampa le orecchie dopo il gol del 'ragazzo venuto dalla provincia'. A quel punto sembrava fatta ed invece è successo l’incredibile: con Pulzetti a terra dopo uno scontro, i giocatori bianconeri chiedevano ai bolognesi di buttare la palla fuori, scatenando la reazione di Pioli e provocando quasi una rissa in campo. Tutto ciò deve aver creato un calo di concentrazione tanto che la Juve regalava un calcio d’angolo su disimpegno errato di Barzagli (perfetto comunque fino a quel momento), consentendo poi al Bologna di pervenire al pareggio sull’incornata di Raggi che sovrastava un De Ceglie troppo molle in fase di marcatura. Un’ingenuità che sarebbe potuta costare cara e che non è piaciuta affatto a Mister Conte, che aveva già sottolineato la necessità di fermare il gioco solo su fischio dell’arbitro. Sono arrivati poi i supplementari risolti, come detto, dal gol di Marchisio. Per quanto riguarda gli altri singoli, buona la prova di Del Piero che ha offerto diversi spunti, combattendo contro i difensori bolognesi nonostante i 10 punti di sutura in testa; di Marrone, che ha cercato soprattutto nel primo tempo d’imporsi a centrocampo con buona personalità, e del danese Sorensen, sempre attento in copertura, anche se in fase di spinta non si avvicina certamente ai livelli di Lichtsteiner. Da rivedere Quagliarella, uscito claudicante e apparso ancora lontano dalla condizione migliore: non è riuscito a fornire il giusto apporto né da prima né da seconda punta. Alla fine è stata una Juve che, pur con tante riserve, ha cercato di giocare a calcio.


P.S.1. Male l’arbitro Peruzzo, che ha concesso al Bologna la possibilità di tirare calci, di lanciarsi in tuffi e lamentele plateali, senza prendere gli opportuni provvedimenti. I felsinei poi, già in campionato, avevano cercato di condurre l’incontro con questi mezzi, al limite della correttezza, ma in questo caso sono stati castigati da Marchisio. Mai e poi mai avrebbero meritato il pari, considerando le rare occasioni da rete. Da segnalare anche un fallo di mani, non fischiato, a carico del Bologna
P.S.2. Male anche il commento Rai: “partita senza grandi occasioni” e “per il Bologna il migliore Raggi per determinazione e non il portiere, perché il portiere gioca per parare” le due perle finali dei due telecronisti. Senza approfondire ulteriormente il discorso, rivolgo loro un’unica domanda: che partita avete visto??

 

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