Juve solo pari, il Milan la agguanta in vetta

matriSi va alla sosta natalizia con Juve e Milan a braccetto in testa alla classifica con l'Udinese a due lunghezze, la Lazio che perde l'opportunità di avvicinarsi alla vetta, e dietro, a spingere forte, Inter, Roma e Napoli che risalgono la classifica.

Juve spuntata, Milan cinico. L’undici scelto da Conte impone il suo gioco nella prima metà dell’incontro, poi nella ripresa, davanti a una squadra alla terza partita in sei giorni, quando ci si aspetterebbe lo scatto decisivo, perde il pallino del gioco e subisce l’iniziativa avversaria. Gioca a specchio e gestisce bene la fase difensiva ma, complice la pessima prestazione di Matri, non cava un ragno dal buco davanti. Da segnalare comunque l'efficienza del reparto difensivo della Juventus di Conte, che è la seconda miglior difesa del torneo, con sole undici reti al passivo, seconda solo all'Udinese (a quota 9). Quanto al Milan che espugna Cagliari, non è che abbia fatto sfracelli, però è stato abile a concretizzare le occasioni prodotte in una partita subito messa in discesa dall'autogol di Pisano e ad approfittare dell’assoluta pochezza dei sardi in zona gol (il Cagliari non segna da oltre 300 minuti ed è il penultimo attacco della categoria, solo il Cesena sta facendo peggio).

La Lazio perde quota, l’Inter si avvicina. La Lazio, bloccata dal Chievo all’Olimpico, perde l’occasione di accorciare le distanze dalla vetta e ora alle sue spalle rimontano, oltre all’Inter, che contro il Lecce coglie la quarta vittoria consecutiva, anche Roma e Napoli, che si sono messe in modo convincente sulla sua scia. Totti e compagni colgono infatti a Bologna il secondo successo consecutivo fuori casa, dopo aver espugnato proprio il campo di quel Napoli che ritorna al successo maltrattando un Genoa sepolto da sei reti. Eppure, dietro alla Lazio oggi ci sarebbe l’Atalanta, se fosse partita senza handicap. I bergamaschi sono stati bravi a tramutare in energia positiva tutte le preoccupazioni di questi giorni per la possibile evoluzione di Scommessopoli. Quattro gol al Cesena e ora fa un po’ ridere il balletto dei romagnoli a festeggiare l’illusorio vantaggio realizzato da Candreva ma poi ridicolizzato dal poker di reti atalantine.

In coda un punticino solo per Novara e Siena. Secondo pareggio consecutivo casalingo sul 3-3 per il Parma, che questa volta si fa rimontare nel finale dal Catania; senza grandi emozioni il pareggio sul nulla di fatto fra Siena e Fiorentina, mentre il Novara riesce a rimontare due gol al Palermo, ma non va oltre il pareggio. Ora ben 17 giorni senza la serie A, che tornerà il 7 e l’8 gennaio (come la Liga spagnola), mentre la Premier League, nello stesso periodo, disputerà ben 3 turni di campionato (26 e 30 dicembre, 2 gennaio).


TOP DI GIORNATA

Ibrahimovic (Milan). La più grande differenza fra Milan e Juve, nell’ipotetica corsa al titolo, è il fattore Ibra. Un uomo, uno schema. Gli basta una giocata controvoglia per trovare il gol, mentre ai bianconeri per un golletto tocca per forza giocare su di giri tutta una partita e, se si abbassano i ritmi, nemmeno quello. Di sei attaccanti non ce n’è uno che sia decisivo nemmeno la metà dello svedese. E un Borriello non sposterebbe di una virgola la situazione.

Di Carlo (all. Chievo). Il suo Chievo scende all’Olimpico senza timore e tiene in scacco la Lazio giocando meglio e andando più vicino dei padroni di casa a cogliere l’intera posta in palio. Soffre un po’ nel finale il forcing laziale, ma si difende con ordine senza correre grossi rischi.

Cavani (Napoli). Il Napoli reagisce nel migliore dei modi al KO interno contro la Roma trovando subito in Cavani l’autore di una doppietta che chiude virtualmente la partita. Poi il matador avrebbe anche la possibilità di segnare ancora, ma sembra quasi non voler infierire.

FLOP DI GIORNATA

Tagliavento (arbitro di Udinese-Juventus). A parte gli ineffabili Bergomi e Caressa (fuori forma), che considerano il suo un arbitraggio all’inglese (...), finisce per scontentare tutti. Sbaglia molto. Lascia giocare (all’inglese...), ma sorvolando su falli netti che anche in Inghilterra si fischiano. Su tre minuti di recupero ne viene giocato effettivamente al massimo uno.

Matri (Juventus). Giocare sotto tono si può, ma contro l’Udinese Matri è stato davvero disastroso, Non ne ha azzeccata una. Sempre fuori misura anche gli appoggi più elementari. Ha perso ogni palla che ha giocato. Tardiva la sua sostituzione.

Malesani (all. Genoa). Per fare un regalo ai tifosi, dice lui, scende al San Paolo schierando un Genoa a trazione anteriore per fare la partita, ma finisce per beccarne sei da un Napoli che sembra comunque non infierire.