Napoli e Inter anti Juventus. Stecca la Roma, crolla il Milan

The day afterE’ andato in archivio il fine settimana più atteso per chi ama il calcio. Si torna finalmente a parlare di calcio giocato dopo tre mesi di parole e di partite disputate nelle aule dei tribunali. La Juventus è ripartita regolando il Parma con un uno-due realizzato a inizio ripresa, ma non inganni il risultato. Non si è rivista la Juve della passata stagione se non per brevi sprazzi. C’è molto lavoro da fare per crescere come squadra. Significativo però come la mano di Conte si sia vista proprio nella prima partita in cui il tecnico bianconero ha dovuto scontare allo Juventus Stadium la squalifica. I migliori dei bianconeri sono infatti risultati Asamoah e Marrone, impostati dall’allenatore rispettivamente come esterno del centrocampo a 5 il ghanese, e centrale difensivo il giovane pupillo di Conte.

Alla ricerca dell’anti-Juve. L’esercizio più coinvolgente per gli addetti ai lavori è però in queste ore quello della ricerca dell’anti Juve. Fanno notizia i vittoriosi 0-3 esterni di Inter e Napoli. Più significativo certamente quello dei partenopei che espugnano Palermo andando in vantaggio in chiusura di primo tempo, resistendo al ritorno dei rosanero nella ripresa, per poi infilarli per ben due volte nel finale. Ma il Palermo, rispetto a quello del recente passato, ci assomiglia solo dalla cintola in su. In difesa ha ceduto Silvestre e Balzaretti e non li ha ancora adeguatamente sostituiti. A maggior ragione non è una vittoria esterna per cui esaltarsi troppo nemmeno quella dell’Inter. Tutto nuovo il Pescara e comunque troppo fragile per essere ritenuto un avversario indicativo.

Roma mezzo flop, Milan al palo. Ci è mancato pochissimo che la Roma di Zeman lasciasse l’intera posta in palio a un Catania già rodato e che rispetto alla scorsa stagione ha cambiato pochissimo. Per ben due volte gli etnei sono passati in vantaggio su due disattenzioni difensive dei capitolini (che novità per Zeman...), con il gol del pari definitivo realizzato in pieno recupero dall'esordiente Nico Lopez, 19nne uruguaiano, lanciato nella mischia per disperazione nel finale al posto di un acciaccato Totti. E’ andata peggio al Milan addirittura sconfitto a San Siro dalla Sampdoria. Troppo brutto il primo tempo dei rossoneri depressi dal clima di sfiducia che aleggia nello stadio mezzo vuoto. Va meglio nella ripresa dopo aver subito lo schiaffo doriano, ma c’è solo generosità nell’arrembante Diavolo che è pure poco fortunato quando in un paio di occasioni è fermato dai pali della porta difesa da Romero. Ma la Sampdoria è niente più che un avversario ordinato. Sconfitta pesantissima da digerire per la piazza rossonera che spera in qualche botto di fine mercato per porre rimedio alle falle di una squadra che non sembra adeguata per chiudere il campionato almeno in zona Champions. Galliani spera nella possibilità di avere Kakà in prestito dal Real Madrid, ma quello del trequartista o della seconda punta è forse il ruolo meglio coperto nella rosa milanista. Servirebbe un uomo di qualità superiore innanzitutto a centrocampo dove l’innesto di Montolivo è apparso piuttosto ordinario.

La Fiorentina si candida a mina vagante. Fra le possibili sorprese del campionato c’è la Lazio che riesce nell’impresa di espugnare Bergamo grazie al gol vincente di Hernanes. Fra le piazze dove regna entusiasmo c’è nuovamente quella di Firenze, con i viola che in pieno recupero hanno superato in rimonta l’Udinese. Ha cambiato molto la Fiorentina, ma Montella sembra già essere riuscito a dare una fisionomia di gioco finalizzata nel migliore dei modi da Jovetic, sogno proibito dei top club di mezza Europa, autore della doppietta vincente. L’Udinese, da parte sua, ha pagato un pedaggio ai preliminari di Champions. Stava per portare a casa un pari prezioso, ma sarebbe stato un risultato bugiardo. Troppo corta la coperta per assicurare a Guidolin un turnover all’altezza della situazione. Alcuni elementi schierati non sono sembrati pronti per giocare titolari in serie A e la sconfitta è stata la logica conseguenza. L’augurio è che questo sacrificio permetta ai friulani di superare il Braga accedendo al tabellone principale della Champions League. A completare il quadro di giornata le vittorie del Genoa sul Cagliari, con un Ciro Immobile autore del suo primo gol in serie A - un bel gol, da attaccante di razza - e del Chievo che ha battuto il Bologna: determinante l’ingresso nella ripresa del peruviano Cruzado, autore di un assist e di un gol. Chiude il programma lo 0-0 fra Siena e Torino, partita con due soli tiri in porta in 90 minuti.


TOP DI GIORNATA

Asamoah (Juventus). Conte lo ha inventato esterno di sinistra e l’ex Udinese sembra che l’esterno del centrocampo a cinque lo faccia da sempre. Ovunque sulla fascia. Attacca e difende sempre in modo superbo. Si supera in occasione del gol dell‘1-0, quando pianta in asso Rosi e crossa al centro l’assist comodo per a rete di Lichtsteiner.

Hamsik (Napoli). Non realizza solo il gran gol che spiana la strada del successo ai suoi, ma dai suoi piedi partono tutte le azioni più pericolose, fra cui quella del raddoppio messo a segno da Maggio.

Jovetic (Fiorentina). Si ripresenta al Franchi con una doppietta decisiva. Dopo una partita così i fiorentini piuttosto di farlo partire per altri lidi lo incatenerebbero con un lucchetto a Ponte Vecchio.

FLOP DI GIORNATA

Montolivo (Milan). Non per giocare con il soprannome che gli hanno appioppato i suoi detrattori, ma come playmaker è veramente moscio e non va al di là del minimo sindacale: troppo poco in quel ruolo. Sarebbe molto meglio Pazienza per esempio. Magari con un vero regista a fianco renderebbe di più anche lui.

Muñoz (Palermo). E’ la principale vittima di una difesa che Cavani e compagni scherzano a piacimento.

Guidolin (all. Udinese). Non è colpa sua, ma delle riserve friulane non all’altezza dei titolari. Fatto sta che per preservare i migliori per il ritorno della partita di Champions League attua un turnover fino a 9/11 della formazione. Paga dazio, ma non poteva che andare così.

 

 

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