Una Juve distratta passa a Siena

MarchisioDopo il brutto pareggio di Champions, la Juventus sbarca a Siena, dove la attende un appuntamento oltremodo ostico. La squadra di Antonio Conte deve rifarsi dopo una prestazione che non si confà al bel gioco fatto vedere nell’ultimo anno, senza farsi distrarre dal disappunto scaturito dalla conclusione dell’assurda vicenda riguardante l’allenatore salentino. L’avversario, il Siena, è sicuramente non sottovalutabile considerando il buono stato di forma dei toscani (8 punti guadagnati finora).

Chi si aspettava una generosa dose di turnover è rimasto in parte deluso: Marrone al posto dello squalificato Bonucci, De Ceglie dentro per Asamoah e Giovinco a fare coppia con l’insostituibile Vucinic.
La prima parte della gara vede le due squadre in fase di studio, con il Siena compatto nel difendersi e pronto a sfruttare le ripartenze e la Juventus un po’ bloccata in fase offensiva e messa in difficoltà dal solido centrocampo toscano. Al 14’ però arriva il goal della Juve, frutto di una punizione dal limite magistralmente battuta da Andrea Pirlo con la palla che si va ad insaccare all’angolino basso della porta difesa da un non irresistibile Pegolo. La reazione del Siena al vantaggio degli uomini di Conte non si fa attendere e Calaiò si mangia il più facile dei goal al 23’, mettendola a lato solo davanti a Buffon. La Juventus continua a soffrire il Siena, anche se avrebbe più di un’occasione per arrotondare il risultato: al 39’ solo la traversa nega la doppietta al numero 21 bianconero (oggi in rosa) sempre su punizione, mentre al 44’ Pegolo si supera su conclusione di Marchisio. Nel mezzo da registrare l’espulsione, per proteste, di Serse Cosmi, inviperito per il mancato cartellino rosso, al 29', a Chiellini, cui il signor Mazzoleni risparmia il secondo giallo che appare nitido, dopo però esser stato un po’ troppo severo in occasione della prima ammonizione. All’ultima azione del primo tempo, a sorpresa, arriva la doccia fredda: Angelo scappa a De Ceglie sulla fascia sinistra, va sul fondo e serve a Calaiò un facile assist che l’attaccante toscano non sbaglia. Le squadre vanno a riposo sull’1 a 1 e per la Juve è tutto da rifare.
La ripresa si apre con una sostituzione per la Juve: Asamoah dentro per De Ceglie, il maggior colpevole del goal del Siena. La squadra di Conte parte col piede sull’acceleratore e al 53’ Neto salva sulla linea dopo una conclusione di Giovinco toccata da Pegolo in uscita. Da segnalare la giornata storta di Chiellini, autore di molti falli inutili (su un paio dei quali il Siena reclama il rigore) e di un quasi autogol su cui Buffon si supera al 57’. Un minuto dopo è Vucinic che ci prova dal limite dell’area con un pericoloso tiro a giro che sfiora il palo. Ancora occasioni per la Juve: Giovinco al 64' salta Pegolo ma non riesce a servire Vucinic al centro dell’area senese, poi un paio di conclusioni da fuori di Vidal con Pegolo sicuro. E’ però una Juve che balla in difesa lasciando almeno tre occasioni facili agli avanti del Siena che tuttavia non ne approfittano. Dopo tanta sofferenza, a sei minuti dal termine arriva il goal che consegna la vittoria alla Juventus: ottimo spunto, sulla fascia, di Giovinco che mette in mezzo, torre di Chiellini e tiro a volo di Marchisio che, libero a centro area, non sbaglia. Una vittoria questa di Siena che conferma la Juve in vetta alla classifica da sola, in attesa di Napoli-Udinese e dimostra ancora una volta che rispetto all’anno scorso questa squadra è forse più cinica.
Gli aspetti negativi, però, non svaniscono. La manovra juventina ancora non è paragonabile a quella dello scorso anno, mancano la circolazione di palla fluida e i precisi movimenti che hanno caratterizzato la stupenda cavalcata dello scorso campionato, nonostante l’atteggiamento preminente sia sempre quello di fare la partita su qualsiasi campo. Continua il periodo in chiaroscuro di Arturo Vidal, palesemente stanco e in ritardo su molti palloni. Male anche Lichtsteiner: lo svizzero continua a non sembrare adatto al 3-5-2, non si capisce perché, con uomini stanchi o non adatti, Conte non faccia giocare elementi validi come Isla (è pronto?) e Pogba (molto tonico nei 5 minuti giocati con lo Shakhtar) e più in generale non sfrutti una rosa molto ampia per uomini e soluzioni. Molto positivo Giovinco, sgusciante e quasi sempre in grado di saltare l’uomo e garantire pericolosità in avanti. Buona la prova di Pirlo, che sembra tornato ai suoi livelli dopo un periodo di appannamento, ed ancora una volta fondamentale Claudio Marchisio, uno dei centrocampisti più forti e decisivi d’Europa.

Ci si augura che la Juve possa ritrovare presto e con continuità la facilità di gioco che le è propria, abituandosi definitivamente a giocare ogni tre giorni: in attesa del ritorno in panchina del suo condottiero, ingiustamente costretto a subire una assurda e paradossale squalifica di una “giustizia” sportiva che continua a garantire solo doppiopesismo e processi sommari che ignorano prove e fatti. Ma, nel bene o nel male, l’8 dicembre arriverà e la pacchia per gli antijuventini d’Italia finirà. Ti aspettiamo, Mister.


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