La Juve vince tra le polemiche; anche il Napoli vince, ma al Chievo manca un rigore

day_after01Si consegna agli archivi una di quelle giornate di miele per tutti gli anti juventini d’Italia. La Juventus vince a Catania grazie a errori arbitrali che l’hanno indubbiamente favorita scatenando tutta la frustrazione di chi non aspettava altro che accadesse un episodio del genere per lanciare i soliti beceri strali contro la società bianconera. Addirittura Pulvirenti, presidente del Catania, zitto zitto la settimana scorsa, quando la sua squadra era stata penalizzata a San Siro per un rigore non concesso contro l’Inter, stavolta ha alzato il tono lamentandosi per il gol non convalidato a Bergessio e dichiarando a più riprese che “è stata la panchina della Juventus a far annullare il gol”. Dichiarazioni che dovrebbero far scattare un’inchiesta federale perché, se fosse vero, una nuova Calciopoli sarebbe all’orizzonte. Arbitri proni di fronte alle proteste di Pepe, perché sì, secondo Pulvirenti è stato proprio Pepe a condizionare la decisione arbitrale. Ma la cosa più grave è che Stefano Braschi, designatore degli arbitri, ha mostrato comprensione nei confronti delle esternazioni del presidente della società etnea. Ovvero, Braschi dimostra comprensione di fronte a un presidente che dichiara che la panchina della Juventus ha condizionato l’arbitraggio. Allucinante!

Se c’è una cosa che si può dire sulla mancata convalida del gol assolutamente regolare di Bergessio è che il pokerissimo di arbitri è servito paradossalmente a fare solo confusione. Con la terna il gol sarebbe stato valido ed è invece successo che l'osservazione di Rizzoli (arbitro d'area) all'assistente Maggiani sul fatto che la palla fosse stata toccata anche da Lodi ha dato forza ai dubbi che dovevano aver sfiorato, sia pur erroneamente, lo stesso Maggiani, che aveva avuto un'esitazione con la bandierina, prima di assecondare il direttore di gara dirigendosi verso il centro del campo. Gol annullato comunque e un noto sito di scommesse sportive ha comunque pagato la vittoria del Catania come se la partita si fosse chiusa su quel gol di Bergessio segnato al 26’. Certo si è trattato di un episodio clamoroso anche per la modalità con cui è stato annullato un gol regolare, ovvero dopo un eterno conciliabolo fra Maggiani, Rizzoli e l’arbitro Gervasoni, ma c’è da domandarsi perché in Italia quando l’arbitro sbaglia “pro” Juve la cosa faccia così tanto scalpore. Qualche settimana fa per la vittoria del Napoli contro la Sampdoria è stato decisivo un rigore concesso per un fallo commesso fuori area, la settimana scorsa è stato negato al Catania un rigore netto a San Siro contro l’Inter e il Milan contro il Genoa ha segnato il suo golletto con un’azione da invalidare per un fuorigioco di partenza. Eppure è tutto nella norma. Quando capita invece alla Juve, apriti cielo! Per completare l'opera a Catania poi è successo che la Juventus ha vinto con un gol segnato su un’azione nella quale la terna arbitrale non si è accorta del fuorigioco di una mezza gamba di Bendtner. Al cospetto di questi due episodi le lamentele della Juventus lasciano il tempo che trovano anche se si tratta di una violenta manata di Spolli a Pogba in piena area di rigore o di un fallo di Legrottaglie su Giovinco lanciato a rete. Il guaio grosso ormai alla partita era stato fatto.

Alla vittoria della Juventus hanno risposto il Napoli (a -3 dalla capolista), che ha piegato nella ripresa la resistenza del Chievo, e l’Inter (a -4) che, espugnando il campo del Bologna, ha messo insieme un filotto di 5 vittorie consecutive in campionato. E dopo il turno infrasettimanale, con l’Inter che ospiterà la Sampdoria e il Bologna che farà visita allo Juventus Stadium, Juve e Inter saranno di fronte, sempre allo Juventus Stadium, nell’anticipo serale di sabato 3 novembre. Da segnalare che le prime tre stanno correndo veramente forte . La scorsa stagione, dopo 9 giornate le prime tre avevano rispettivamente Juventus 19, Lazio 18 e Udinese 18 punti, mentre adesso la Juventus ne ha 25, il Napoli 22 e l’Inter 21. Dietro alle prime tre, perde terreno la Lazio (a -7) che a Firenze ha rimediato la terza sconfitta stagionale finendo l’incontro in 9 uomini per la doppia espulsione di Ledesma e Hernanes. Anche qui errori arbitrali che hanno penalizzato la Lazio. Un gol annullato ingiustamente a Mauri e un rigore non concesso ai laziali per un netto intervento con il braccio di Cuadrado in piena area di rigore. Proprio la Fiorentina scavalca la Roma entrando in piena zona Europa League. Roma nella solita versione double-face zemaniana. Al contrario di quanto visto a Marassi contro il Genoa, contro l’Udinese è stata buona la prima mezz'ora, mentre il resto della partita ha consentito ai friulani di bissare l’impresa già riuscita all’Olimpico al Bologna, ovvero rimontare il doppio svantaggio, vincendo 2-3.

A metà classifica pesano, oltre appunto alla vittoria esterna dell’Udinese a Roma, anche le vittorie esterne del Parma contro il Torino e del Cagliari contro la Sampdoria. I sardi così infilano la terza vittoria consecutiva, mentre i doriani dopo le tre vittorie iniziali e i due pari che sono seguiti, con quella contro il Cagliari inanellano la quinta sconfitta consecutiva, il che crea una certa apprensione nell’ambiente. Una boccata d’ossigeno i tre punti conquistati dal Milan contro il Genoa nell’anticipo di sabato. Un Diavolo tutt’altro che brillante, ma contro i genoani era fondamentale conquistare i tre punti per puntellare la panchina di Allegri, messa in discussione da questo pessimo inizio di stagione per i rossoneri. In coda due pareggi incolori in Palermo-Siena e Pescara-Atalanta. Da segnalare che il Chievo, che appaia Palermo e Bologna al penultimo posto, è stato penalizzato dalla mancata concessione di un calcio di rigore piuttosto netto a Napoli nei minuti finali per un fallo di Campagnaro su Pellissier, ma in questo caso nulla più di un’occhiata alla moviola. Se non c’è la Juventus di mezzo non c’è gusto.

TOP DI GIORNATA

Di Natale (Udinese). Non sembra più l’attaccante spietato visto fino alla stagione scorsa, ma all’Olimpico trascina la sua squadra verso una vittoria insperata con una doppietta che rovescia l’iniziale svantaggio. Come ciliegina sulla torta si concede il cucchiaio tanto caro a Totti per trasformare il rigore decisivo nei minuti finali.

Cambiasso (Inter). Non ne sbaglia una, serve un assist e si concede l’acuto del gol che chiude la partita spegnendo ogni velleità del Bologna.

El Shaarawy (Milan). I rossoneri si aggrappano a lui e fanno bene. Sono proprio le accelerazioni del Faraone gli unici lampi in un contesto mediocre. Giusto che il gol da tre punti preziosissimi contro il Genoa lo metta a segno proprio lui.

FLOP DI GIORNATA

Ledesma (Lazio). A tutti può capitare una giornata no, ma dopo i tanti errori del primo tempo nella ripresa fa di peggio, meritandosi l’espulsione per aver scalciato Cuadrado e lasciando così in inferiorità numerica la sua squadra. Lo imiterà Hernanes nei minuti finali, anche lui espulso per aver scalciato Cuadrado. Follia!

Tachtsidis (Roma). Il pupillo di Zeman si rende protagonista di un'altra prova incolore condita da molti errori nella misura anche di passaggi elementari e da una certa lentezza in copertura. Come non bastasse commette la sciocchezza finale di farsi espellere assommando un cartellino giallo per proteste e un altro per aver applaudito polemicamente l'arbitro.

Zeman (all. Roma). La sua Roma sembra andare sulle montagne russe. Ormai non è più un caso vederla vincere partite che sembravano perse (Genoa), ma con la stessa facilità vederla perdere partite che sembravano già vinte (Bologna, Udinese). Er Maestro recrimina contro il rigore decisivo (ma il contatto c'era), ma anche un pareggio sarebbe stato deludente contro un'Udinese rabberciata. I meccanismi della Roma zemaniana sembrano oliati alla perfezione, ma da un momento all'altro arriva sempre il black out. Continua poi a essere misteriosa la scelta di Tachtsidis regista, con De Rossi relegato al ruolo di interno. Però quando gioca la Roma di Zeman non ci si annoia mai.

 

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