Il Genoa e l’arbitro rallentano la Juventus e il Napoli si fa sotto

day_after01Giornata di campionato rovente nonostante la temperatura invernale. Si scotta la Juventus che non va oltre il pari contro il Genoa e vede avvicinarsi il Napoli, che soffre ma espugna il Tardini di Parma portandosi a -3 dalla vetta. Perde invece terreno la Lazio sconfitta inopinatamente dal Chievo all’Olimpico.

Juventus inceppata, ma non è solo colpa dell’arbitro. Se la Juventus non riesce a vincere contro la terzultima in classifica, nonostante abbia giocato l’ultima mezz'ora in superiorità numerica, non è solo perché l’arbitro “non se la sente” di fischiare un rigore. La buona prova della squadra è vanificata un’altra volta dalla scarsa vena dei suoi attaccanti e dall’ennesimo errore in fase difensiva di De Ceglie in occasione del pareggio genoano. Nella serata di Quagliarella c’è stato almeno il tocco del gol, ma per Vucinic e Giovinco è stata una serataccia in cui per la formica atomica si è messa di mezzo anche la mala sorte quando una sua punizione è andata a stamparsi sul palo. Tirando le somme di questo gennaio si può dire che è costato carissimo ad una Juventus che, con i 7 punti lasciati contro Sampdoria, Parma e Genoa, poteva trovarsi a questo punto a +10 dalla seconda. Carichi di lavoro della pausa invernale, le molte assenze e la coincidenza con i turni infrasettimanali di Coppa Italia possono essere sicuramente motivi che giustificano questo calo di risultati della squadra bianconera, ma la fragilità offensiva, mascherata solo dalle prodezze di Pogba contro il Parma, lascia davvero interdetti. Poi capita che un arbitro di Torre Annunziata “che tiene molto alle sorti del Napoli” (secondo un'intervista rilasciata dallo stesso Guida qualche anno fa) non se la senta di fischiare un rigore a favore della Juventus al 93’ e si finisce con il reclamare ciò che ci spetterebbe. Ma non ci si può ridurre a questo, sebbene io pensi che Conte e Marotta abbiano fatto benissimo a mettere i puntini sulle “i” anche su una designazione certamente poco indovinata. Provate solo a immaginare come sarebbero state le prossime settimane di Guida nel caso avesse concesso un rigore per la Juventus all’ultimo minuto, abitando in provincia di Napoli? Viene da pensare che il confine fra l’essere “nu bravo guaglione” o un “piezzemmerda” stia tutta in quel fischio mancato.

Il Napoli soffre ma espugna il Tardini, la Lazio perde terreno. Si può essere profeti in patria nei modi più disparati, fatto sta che Guida in questo fine settimana è stato tanto importante per la classifica del Napoli quanto lo è stato Cavani. Il bomber uruguaiano infatti ha realizzato nel finale la rete che ha permesso ai partenopei di espugnare il Tardini. Eppure il Napoli ha sofferto e non poco, subendo l’iniziativa degli avversari dopo il vantaggio iniziale di Hamsik. Il Parma è stato fermato anche dalla sfortuna e dai salvataggi sulla linea di De Sanctis e Cannavaro, prima di trovare il pari con Sansone. Di fronte un Napoli sempre pericoloso con le ripartenze, su cui la difesa dei ducali si è dimostrata troppo statica, e poi bravo e fortunato a cercare e trovare la vittoria negli ultimi minuti, esercitando una maggior pressione e trovando il pertugio giusto su cui si è infilato il capocannoniere del campionato. Ora la Juventus è a sole 3 lunghezze e già a Napoli iniziano a fare il conto alla rovescia per il big match di venerdì 1° marzo, quando la squadra di Antonio Conte sarà protagonista al San Paolo. Perde terreno invece la Lazio, che paga un prezzo salatissimo alla doppia semifinale di coppa Italia contro la Juventus. Petkovic lascia in panchina Mauri ed Hernanes, lanciando un pessimo segnale alla squadra che finisce per l’avere l’approccio peggiore contro un Chievo molto determinato. I clivensi ci hanno messo maggiore aggressività, più voglia e con Paloschi hanno trovato anche il gol vincente.

Il Toro spaventa l'Inter, mentre il Milan continua a risalire in classifica. L'Inter nel posticipo non va oltre il pari casalingo contro il Torino alla sua sesta partita utile consecutiva. Nerazzurri che si avvicinano alla terza posizione, ma perdono una grande occasione di rilanciarsi in ottica scudetto. Ora a tre sole lunghezze dai cugini c'è il Milan, che con El Shaarawy espugna Bergamo e irrompe in zona Europa League scavalcando una Fiorentina battuta nel finale a Catania, con gli etnei che, a loro volta, si portano a un solo punto dai viola superando la Roma. I giallorossi sono stati protagonisti di uno scoppiettante 3-3 a Bologna nell’antipasto domenicale di mezzodì. Partita accesa fino all’ultimo secondo, con occasioni da una parte e dall’altra, ma con pali e traverse amici della squadra di Zeman, visto che per ben due volte vi si sono infrante altrettante conclusioni di Diamanti nei minuti finali. La Roma di Zeman è ancora senza vittorie nell'anno nuovo (2 pareggi e 2 sconfitte) e dopo 22 partite sta facendo peggio di quella tanto vituperata del suo predecessore, nonostante i cospicui investimenti estivi in sede di calciomercato. Nella zona calda la classifica rimane tale e quale con il Siena sconfitto a Udine da un gol di Muriel e con Genoa e Palermo che aggiungono un punticino alla loro classifica. I siciliani stavano anche riuscendo nel colpo grosso a Cagliari in uno scontro diretto in ottica salvezza, ma alcune errate decisioni arbitrali hanno finito per agevolare la squadra di casa, che proprio all’ultimo minuto ha trovato il gol del pari. Nell’altro scontro diretto la Sampdoria ha sepolto con un cappotto di reti il Pescara con Icardi, autore di un poker, mattatore assoluto della giornata.

TOP DI GIORNATA

Icardi (Sampdoria). Segnare 4 gol in una sola partita a 19 anni in serie A non è da tutti.

Diamanti (Bologna). Trascina i suoi a cercare la vittoria fino alla fine ed è sfortunatissimo proprio nei minuti finali quando prima il palo e poi la traversa gli negano la gioia del gol.

Meggiorini (Torino). Serata di gloria nella cosiddetta "Scala del calcio" contro l'Inter per Riccardo Meggiorini, cresciuto proprio nelle giovanili nerazzurre. Realizza una doppietta e sfiora addirittura il tris all'ultimo minuto.

FLOP DI GIORNATA

Vucinic (Juventus). Quagliarella almeno ci mette il piedino in occasione del gol, ma Vucinic contro il Genoa non ne fa una giusta e peggiora la sua prestazione manifestando un nervosismo controproducente. Anche Giovinco, entrato per Quagliarella, sbaglia tutto, a parte la sfortunata punizione che si stampa sul palo.

Petkovic (all. Lazio). Inizialmente dirotta in panca Hernanes e Mauri, pessimo segnale per i suoi che scendono in campo senza mordente e subiscono l’aggressività dei clivensi. Corre ai ripari dopo aver beccato il gol, ma la Lazio non ce la fa a recuperare.

Jovetic (Fiorentina). Un’altra prova incolore del montenegrino che gioca a nascondersi per tutta la partita.

 

Twitter: @nicolanegro