La Juventus vola verso lo scudetto, ma per Galliani e De Laurentiis il campionato è irregolare

day_after01Classifica invariata per le prime tre posizioni, ma la Juventus si mette alle spalle un’altra giornata di campionato particolarmente insidiosa vincendo a San Siro contro l’Inter, vendicando così la sconfitta patita all’andata. Tengono le distanze Napoli e Milan ma, più che una rincorsa alla vetta, la loro sembra sempre di più una partita a due per la seconda piazza.

Siamo alle solite, l’Inter perde e si lamenta. Sentire qualche interista che si lamenta per la presunta mancata concessione di un rigore o per un altrettanto presunto fallo laterale invertito lascia davvero senza parole. Se gli episodi a favore e a sfavore hanno scontentato una delle squadre a lamentarsi non dovrebbe essere certo quella nerazzurra. La Juventus ha vinto con merito dimostrando maggiore personalità e gioco, nonché dando più l’impressione di giocare da squadra rispetto agli avversari. Il tutto è stato agevolato dal vantaggio iniziale siglato da Quagliarella, poi Pirlo e compagni hanno dato l’impressione di controllare l’incontro senza rischiare più del lecito se non dando la possibilità a Buffon di compiere un paio di interventi. Ripresa più equilibrata grazie agli strappi imposti a centrocampo da Guarin, subentrato al posto di uno spento Alvarez; ma quando l’Inter è riuscita a pareggiare, subito la Juventus è ripartita rendendo la pariglia ai nerazzurri e mettendo in vetrina la combinazione vincente della coppia d’attacco Quagliarella-Matri, la più prolifica fra le coppie di attaccanti bianconeri. Da stigmatizzare invece l’entrata killer di Cambiasso sulle caviglie di Giovinco allo scadere. Probabilmente solo grazie al terreno ammorbidito dalla pioggia l’attaccante bianconero se l’è cavata evitando un grave infortunio.

Per la Juventus è quasi fatta. Con 8 partite ancora da giocare, anche nel caso che il Napoli le vincesse tutte, alla Juventus basterebbero 15 punti, 1,88 punti a partita, mentre l’andatura in queste prime 30 giornate di campionato per la Juve è stata di 2,27 per partita. Numeri che spiegano come sia sempre più difficile pensare a una rimonta di Napoli o Milan nonostante l’impegno dei bianconeri in Champions League. Anche perché il calendario delle due inseguitrici non è certo facile. Si va dallo scontro diretto che le vedrà protagoniste a San Siro alla 32sima giornata, poi il Napoli, fra le altre, l’Inter alla 35sima e nell’ultima giornata sarà di scena all’Olimpico contro la Roma. Quanto al Milan, basti il trittico che l’attende: Fiorentina al Franchi, Napoli in casa e Juve in trasferta. Una curiosità. Se dovesse cristallizzarsi il vantaggio di 9 punti della Juventus sul Napoli, lo scudetto potrebbe arrivare il 5 maggio, alla quartultima giornata in cui i bianconeri affronteranno il Palermo allo Juventus Stadium.

Fermi tutti. il campionato è irregolare? Tutti scenari che potrebbero per assurdo rivelarsi inutili stando alle denunce che in queste ultime ore hanno accomunato i presidenti di Milan e Napoli. Sia Galliani che De Laurentiis hanno curiosamente parlato di “campionato falsato”, ma non perché la Juventus abbia “rubato” qualche rimessa laterale, no; per Galliani il campionato di serie A sarebbe stato falsato per il balletto sull’utilizzo dell’Is Arenas dove il suo Milan ha pareggiato giocando in uno stadio gremito, mentre altre squadre hanno giocato in trasferta contro il Cagliari a porte chiuse o addirittura a Parma (guarda caso è toccato alla Juventus). De Laurentiis invece si è lamentato per la giornata di campionato giocata al sabato dopo l’impegno infrasettimanale delle Nazionali che ha costretto il suo Cavani a raggiungere i compagni di squadra in extremis a Torino. Ma la rocambolesca vittoria ottenuta dal Napoli al Comunale con provvidenziale doppietta realizzata proprio da Cavani lo avrà rasserenato. Una polemica, quella dei due presidenti, che tutto sommato ha anche del grottesco, specie considerando tutti gli episodi arbitrali favorevoli di cui ha beneficiato il Milan fin qui.

I titoloni sul “Conte shock”. Altra polemica è stata sollevata invece da Gazzetta dello Sport e Corriere dello Sport che hanno ripreso uno stralcio di una dichiarazione di Antonio Conte che, nella conferenza stampa prepartita, ha rivendicato la propria professionalità in risposta ai giornalisti che lo incalzavano. Il risultato è stato che i due quotidiani menzionati ci hanno ricavato due titoloni per vendere qualche copia in più giocando sull’equivoco. CONTE CHOC “Andrei all’Inter” ha titolato il corrierino, CONTE SHOCK “Io all’Inter? Mai dire mai invece è stata la scelta della rosea. Due titoli assurdi e fuorvianti che mi fanno rimpiangere il silenzio stampa con cui meriterebbero di ritrovarsi ad avere a che fare quei giornalisti responsabili di titolazioni così puerili. Se la Juventus decidesse un nuovo silenzio stampa fino a fine stagione avrebbe tutta la mia comprensione. Basterebbe che parlasse con le prestazioni sul campo, sperando che chi innesca polemiche così pretestuose e bislacche sui giornali impari a proprie spese.

Tornando al campionato. Fra chi sta dietro alle prime tre vince solo la Lazio, mentre perdono Fiorentina, Inter, Roma e Catania, per cui tutto rimane più o meno com’era, a parte il fatto che dalla terza posizione del Milan alla quarta dei viola ci sono la bellezza di 6 punti. Poi dal nono posto dell’Udinese al sedicesimo dell’Atalanta navigano ben otto squadre che sembra non abbiano più molto da chiedere al campionato se non giusto qualche punto. La vittoria del Palermo contro la Roma rianima invece i rosanero e la corsa alla salvezza. Difficile che il Pescara risalga tre posti e 6 punti dal quartultimo posto, specie considerando che nelle ultime 12 partite ha portato a casa solo un punto. Il discorso salvezza riguarda Genoa, Siena e Palermo che stanno tutte in 3 punti, ma solo una potrà salvarsi.

TOP DI GIORNATA

Quagliarella (Juventus). Segna un gran gol in apertura e serve l’assist del gol vincente a Matri; in mezzo a queste due giocate si sbatte anche aiutando i compagni in ripiegamento. Merita di più.

Dzemaili (Napoli). Mazzarri lo preferisce ancora a Inler e i fatti gli danno ragione. Dzemaili si fa rimpiangere come ex realizzando nientemeno che una tripletta.

Cavani (Napoli). Relegato all’inizio in panchina dopo la trasvolata oceanica delle ultime ore, entra a venticinque minuti dalla fine e, dopo aver regalato il rigore del pareggio al Torino, risolve la partita a favore del Napoli nel finale realizzando una doppietta.

FLOP DI GIORNATA

Cambiasso (Inter). Entra nel finale e si fa notare solo per l’entrata killer sulle caviglie di Giovinco. Per un giocatore che è sempre stato corretto si tratta indubbiamente di una macchia sulla carriera, ma è pur sempre la prima espulsione in 276 partite di campionato.

Totti (Roma). Deve aver dato tutto in settimana con le celebrazioni per i suoi 20 anni alla Roma e per il suo sorpasso come goleador in serie A su Nordhal. A Palermo non dà nessun segno particolare di vitalità, come del resto la maggior parte dei suoi compagni.

Stramaccioni (all. Inter). Un allenatore piccolo piccolo. Sbaglia la formazione iniziale, perde la partita e poi si attacca agli episodi che a suo dire avrebbero penalizzato la sua squadra. Si lamenta dalla mancata concessione di un rigore a quella di un fallo laterale. Gli è mancata solo la lacrimuccia che sembrava poter arrivare da un momento all’altro. Penoso.

 

Twitter: @nicolanegro