Il perbenismo italiota

I giornalisti sanno bene come attrarre gli sguardi incuriositi dei lettori. D'altro canto, è il loro mestiere. Ma evidentemente parlare male della Vecchia Signora ha stufato il volgo: diventa davvero difficile giustificare un divario di 14 punti dalla seconda ricorrendo a teorie complottiste, a sviste arbitrali o a fantomatiche classiche rivisitate, degne del miglior Processo del Lunedì. E  i media se ne sono accorti. Ma, da grandi conoscitori del Paese nostrano, hanno subito capito come ravvivare il fuoco dell'indignazione: unire l'odio atavico nei confronti del bianconero con il perbenismo italiota. Non ci si può esimere dal complimentarsi con questi fini conoscitori dei mezzi di comunicazione, che sono stati capaci di unire due tematiche che, già da sole, generano code di polemiche inferiori forse solo a quelle della Salerno-Reggio Calabria.

Ma riavvolgiamo il nastro e partiamo dai fatti: domenica a pranzo la Juventus vince di misura con la Fiorentina, e, complice la sconfitta della Roma, allarga il divario in chiave scudetto. Il contraccolpo al fegato di molti giornalisti è forte, molto forte, e i pallidi tentativi di sminuire gli sforzi dei bianconeri appaiono decisamente ridicoli. Ma l'ancora di salvezza giunge subito: un tifoso della Curva Sud ha postato un video dove si sente un coro in cui i fiorentini vengono chiamati "massa di ebrei". Episodio che ha fatto subito passare in cavalleria i cori degli stessi tifosi viola e le scritte sui pullman inneggianti all'Heysel.
E' come se certi giornalisti non aspettassero altro che un'ottima scusa per dirottare l'attenzione dalla corazzata che sta siglando record su record e per far insorgere tutti i benpensanti contro quegli antisemiti di juventini.

E questo teatrino di indignazione mi ha stufato. La Juventus è da sempre una calamita di polemiche in Italia; se a questo aggiungiamo fatti che possano scatenare il perbenismo italico, ecco che il dessert è servito: assistiamo così a persone della comunità ebraica che si indignano, scagliandosi contro i tifosi e sventolando accuse di antisemitismo. Certo, dare della "massa di ebrei" a un gruppo di persone è assolutamente deprecabile, ma sarebbe invece più corretto parlare di ignoranza: gente così ignorante che probabilmente usa certi vocaboli senza comprenderne appieno il significato. Ma da qui a etichettare l'intera tifoseria come antisemita ce ne corre, eccome.

E ve lo dice uno che era presente allo stadio in un settore adiacente alla Curva Sud. Prima di tornare a casa, e leggere sul web la schiera di moralisti pronta a far chiudere lo Stadium, non avevo la minima idea di che cori parlassero i giornali. E, insieme a me, molti miei amici presenti alla partita. Anzi, ero rimasto molto sorpreso dai toni "pacati" della Curva Sud, vista l'importanza della partita, l'aria di "vendetta sportiva" che aleggiava sul match e i precedenti con i tifosi fiorentini, mai parchi di insulti e sempre pronti a oltraggiare la memoria dei defunti.
Etichettare quindi lo juventino come antisemita è, oltre ad essere eccessivo, una vera e propria menzogna, dal momento che semmai si dovrebbe parlare di un ristretto gruppo di ultras ignoranti più che razzisti.

Parliamoci chiaro: non li difendo assolutamente. Anzi, la Juve dovrebbe, di concerto con la FIGC, creare una serie di meccanismi atti a individuare codesti individui e a provvedere alla loro espulsione dagli stadi. Sarebbe un grande atto per una società così all'avanguardia come la nostra, e si  creerebbe un esempio da seguire da parte di tutte le altre squadre, sicuramente stanche di pagare multe salate ogni qualvolta che qualche "genio" tra i loro supporters decide di lasciarsi andare alla bestia che è in lui. In questo senso, lo Juventus Stadium è una struttura unica che può fare da apripista, sempre che riceva il giusto aiuto anche dai media nazionali, come giustamente precisato dal Presidente Andrea Agnelli.

Ciò che però fa più infuriare di questo can can mediatico non è tanto l'indignazione a orologeria di taluni soggetti, ma il fatto che esistano tragedie di Serie A e di Serie B. Già, perché allo stadio ho sentito molto bene i tifosi della Fiorentina inneggiare all'Heysel. Ho visto i -39 sui pullman. E cosa succede? Che i media, pur di mantenere l'attenzione sulla Juventus, assolvono gli altri, riducendo tutto a mero "frainteso" o al gesto di un singolo.
E finché in Italia si continuerà a ragionare così, finché a certe persone verrà garantito pieno accesso agli stadi... sarà davvero difficile porre un freno a certi costumi e cori, ormai consolidati presso alcune fasce di ultras.