E’ proprio necessario vendere Pogba?

Nonostante la Juventus abbia ottime possibilità di portare a casa il suo trentaduesimo scudetto, i giornali non trovano nulla di meglio da fare che ipotizzare le future destinazioni di Conte, ma soprattutto di Pogba. E’ di questi giorni una trionfante analisi apparsa sul “giornale rosa che di solito fa bella mostra di sé, unto e bisunto, sul banconi dei gelati dei bar” (cit.). Secondo un'autorevole penna dello stesso, la Juventus avrebbe assoluta necessità di vendere Pogba per puntare alla Champions e soprattutto per far quadrare i conti, previsti in pesante perdita. 
 
Vediamo dunque di fare chiarezza sul punto. Chi segue i miei interventi (e quelli di Luca Marotta) su Ju29ro.com ricorderà che già ad ottobre del 2013, nel corso dell’Assemblea degli Azionisti avevo lanciato un piccolo allarme sui conti, ipotizzando la necessità di “manovre straordinarie” in caso di mancato cammino almeno fino ai quarti di Champions e di una incisiva spending review. La perdita tendenziale da me ipotizzata, in tal caso, sarebbe stata da un minimo di 35 mln ad un massimo di 50 mln. Su tale nefasta ipotesi pesava, e non poco, anche la consapevolezza che i ricavi da Champions del 2012/2013 sono stati “drogati” da eventi straordinari non rilevabili sull’esercizio in corso.
 
L’eliminazione con il Galatasaray ha fissato la differenza di ricavi da Champions rispetto all’edizione precedente in circa 27mln di Euro. Un importante gap dal punto di vista finanziario che ha momentaneamente concretizzato la mia ipotesi di perdita finale intorno ai 45/50 mln di Euro. Tuttavia questo drammatico tendenziale è stato lievemente e progressivamente attenuato dal cammino in Europa League. Ed è questa Coppa che potrebbe costituire l’àncora di salvezza per la Juventus, soprattutto se dovesse riuscire a vincerla.
In quel caso è possibile ipotizzare, tra premi e maggiori incassi, ricavi complessivi per circa 17 mln di Euro che impatterebbero sui conti della Juventus portando la perdita attesa, secondo i miei calcoli, intorno ai 30 mln di euro. Una perdita senza dubbio pesante, ma in ogni caso fronteggiabile con le riserve di Patrimonio Netto che alla semestrale di dicembre ammontavano a circa 51mln.
 
In realtà è molto più probabile che il disavanzo d’esercizio potrà essere colmato, tutto o in parte, attraverso qualche operazione di “players trading” oppure attraverso la  valorizzazione del patrimonio immobiliare. Sul fronte "players trading", diversi sono i giocatori su cui si può lavorare, tra quelli attualmente in rosa, in comproprietà o in prestito. Ma non solo. La Juventus, nell’ambito dell’operazione Continassa relative alla nuova Sede e al nuovo Centro Sportivo, conferirà i diritti di superficie dell’Area, acquisiti per circa 11,8 mln di Eur, ad un Fondo immobiliare gestito da Beni Stabili Sgr, una delle più importanti società di gestione immobiliare d’Italia. La Juventus, dovrebbe avere una quota di circa il 20/25% del Fondo e sarà quindi affittuaria dello stesso quando le opere saranno terminate. Non si conoscono ancora le cifre esatte dell'operazione ma considerando la dotazione patrimoniale prevista per il Fondo non mi meraviglierei se si generasse una plusvalenza più o meno cospicua.
 
L’articolo della Gazzetta pone, inoltre, inquietanti  interrogativi circa l’indebitamento finanziario della Juventus e sulla sua sostenibilità. Anche in questo caso mi sembra di poter tranquillizzare lettori e azionisti. La struttura del debito finanziario della Juventus è assolutamente equilibrata per durata ( breve, medio e lungo termine) e per forma tecnica (scoperto di c/c, mutui, leasing, factoring) e soprattutto per circa un terzo, circa 65 mln, è costituito da debito cosiddetto “virtuoso” ai fini del fair play finanziario, e cioè direttamente riconducibile ad investimenti infrastrutturali. Esiste inoltre copertura per il rischio di tasso per i debiti a lungo termine. L’aumento dell’indebitamento degli ultimi due esercizi, peraltro previsto dal piano industriale, dovrebbe raggiungere il suo picco nel prossimo esercizio per poi progressivamente calare sia in termini assoluti, per il pagamento della rate in corso, che in termini relativi, atteso che sono previsti in aumento i ricavi da diritti TV e da sponsorizzazioni. 
 
Sul fronte delle risorse per gli investimenti e della sostenibilità degli stessi, attualmente la Juventus sostiene ammortamenti relativi al parco giocatori per circa 50 milioni annui, che è una cifra di tutto rispetto. Come già detto, se proprio devo fare un appunto agli amministratori, questo è rivolto soprattutto ai costi non riconducibili al personale dipendente e tesserato, che a mio parere potrebbero essere sostanzialmente limati. 
 
In definitiva, visto che è di questo che stiamo parlando, la Juventus non ha alcuna esigenza impellente di vendere Paul Pogba. Ovviamente l'eventuale successo in Europa League faciliterebbe ancora di più le cose. Il passivo dell’esercizio in corso, che comunque ci sarà, potrà essere fronteggiato con un po' di buonsenso, attingendo qualcosina dalle riserve patrimoniali, e con qualche operazione ben fatta sul fronte degli elementi della rosa che non rientrano più nel progetto tecnico del Club, nonché su quelli in giro per l’Italia in prestito o in comproprietà. Ed eventualmente con qualche sorpresa sul fronte immobiliare.
 
Questo non significa che la società non possa decidere comunque di vendere il gioiello francese per imbastire una operazione sul modello Zidane. Ma sarebbe appunto una operazione fatta per finanziare investimenti tecnici e non per tappare fantomatici buchi di bilancio che, come abbiamo visto, non esistono. E’ evidente che in presenza di proposte che possano essere definite “indecenti” qualsiasi amministratore che capisca un minimo di calcio non possa fare altro che impacchettare il francese e andarsi a prendere i soldi, alla svelta. Ma quale sarebbe una proposta veramente indecente?