Il processo - Cronaca dell'udienza del 12 ottobre 2010

Prioreschi e MorescantiIl sale sulla coda. Sul finire dell'udienza l'avvocato Gallinelli, difensore di Massimo De Santis, ha presentato una trasmissione degli atti chiedendo una valutazione sull'ipotesi di falsa testimonianza del tenente colonnello Auricchio in seguito alle dichiarazioni rilasciate in aula durante una deposizione dello scorso marzo.
Le 130 telefonate che la difesa di Luciano Moggi ha chiesto di acquisire nell'udienza dell'1 ottobre sono state verbalmente accolte dal Presidente Casoria, che ha chiesto la preparazione della lista completa. Dovrebbero essere ufficialmente ammesse agli atti durante la prossima prossima udienza, quando anche la difesa di Pairetto presenterà la sua lista di ulteriori telefonate intercettate e mai evidenziate o trascritte dagli investigatori.

Abbiamo seguito l'udienza del processo, in collaborazione con gli amici del forum J1897network.com.
Nell'aula 216 è stata la giornata dei calciatori, del notaio Tavassi, che certificava i sorteggi a Coverciano, di Antonello Capone, che all'epoca era presidente dell'USSI, l'Unione giornalisti sportivi, e designava i colleghi che dovevano estrarre le sfere degli arbitri ai sorteggi. Tra i calciatori si sono presentati Ledesma e Nesta. Del Piero assente perché non ha ricevuto la notifica di presentazione.
Come abbiamo annunciato ieri nelle nostre news l'avvocato Gallinelli ha depositato l'avviso di richiesta di proroga del termine delle indagini preliminari, datato 9 maggio 2005 e notificato a De Santis a giugno 2005. Questo documento autentico dimostra che De Santis ha "diretta cognizione" di essere indagato a campionato finito, smentendo quanto dichiarato da Auricchio, ovvero che l'arbitro sull'indagine "... a febbraio aveva le esigenze conoscitive, ad aprile ha avuto direttamente cognizione". Il deposito di questo documento era stato annunciato dall'avvocato Gallinelli già nell'udienza del 30 marzo, ma allora De Santis non riusciva a trovare l'atto originale.

Potete seguire e commentare l'udienza anche sul forum J1897.com, cliccando su questo link:
J1897.com - Processo di Napoli, cronaca in diretta

Ulteriore sinergia con gli amici della "Combriccola romana" che monitoreranno i Vostri commenti sul nostro blog alla ricerca di spunti per la trasmissione "Signora mia" in onda stasera e con ospiti in studio l'avvocato Maurilio Prioreschi, Nicola Penta ed il nostro Salvatore Cozzolino. Per commenti alla cronaca in diretta e per suggerire domande da porre agli ospiti in studio cliccate su questo link:
Tutto sull'udienza di oggi stasera a "Signora mia"

LA CRONACA.
Ore 10.15 - Moggi è in aula. Presenti anche Nesta e Ledesma chiamati a testimoniare. Presenti anche Bergonzi e Calcagno. Assente Alessandro Del Piero che non avrebbe ricevuto la convocazione. Inizia la testimonianza dell'ex arbitro Roberto Rosetti.

Rosetti: Non ho mai ricevuto pressioni dai designatori. L'errore sul fallo di mano di Zauri in Lazio-Fiorentina? Io ho visto la testa, non la mano. Nell'intervallo mi disse che era stato involontario e in campo se ne accorse solo Chiellini.
Rosetti: Noi possiamo commetttere degli errori, l'errore è parte fondamentale della nostra attività, c'è una notevole differenza tra il campo e la  televisione, in Fiorentina-Lazio io non commisi un errore, non vidi un fallo di mano, punto.
Domanda: Se l'avesse visto?
Rosetti: Se l'avessi visto avrei dovuto dare rigore alla Fiorentina ed espellere Zauri. Non lo feci perché non vidi, nemmeno gli assistenti videro, neanche i giocatori si accorsero tanto era violento il tiro. Anche il telcronista se ne accorse al quarto replay.
Domanda: Come si procede adesso alle designazioni?
Rosetti: Per scelta diretta.
Domanda: Come svolgeva il suo rolo Pairetto? In modo imparziale?
Rosetti: Avevamo un buon rapporto perché eravamo entrambi di Torino, ma è sempre stato corretto; (sintesi: il fatto che fossero amici era cosa diversa dal rapporto professionale).
A Rosetti è stato chiesto se fosse mai stato invitato ad attuare qualche meccanismo relativo ad ammonizioni o espulsioni. Rosetti ha risposto: "Assolutamente no. Fare l'arbitro, è una passione, è la mia vita, non avrei mai potuto fare una cosa del genere".

Avv. Picca (avv. Della Valle): Su quello che ha detto, del fallo di mano, Lei cosa decise?
Rosetti: Non avendo visto il fallo di mano, diedi il calcio d'angolo. Aggiungo che poi tra il primo e il secondo tempo incontrai Zauri, Lui mi disse che era saltato per colpire il pallone di testa, poi 'potrei anche involontariamente averla colpita con la mano', il giocatore, si sa, fa la sua parte.
Avv. Picca Lei ha detto che solo un giocatore, Chiellini, protestò..
Rosetti: Sì, ma neanche tanto violentemente...
Avv. Picca Non è vero che anche altri protestarono, Di Livio, per esempio?
Rosetti: Non lo ricordo.
Avv. Picca Ma nelle riprese, Lei dice che è un maniaco delle riprese, le rivede più volte, si vede che tutti protestano.
Rosetti: In quella fattispecie non ci fu una protesta importante degli altri giocatori, può darsi che qualcuno disse qualcosa, ma non ci fu quella che noi chiamiamo mass confrontation.

Ore 11.30 - Hanno deposto: gli assistenti Calcagno e Pirondini ed il calciatore Ledesma. Niente di "rilevante", per dirla all'Auricchio.
Ledesma all'epoca giocava nel Lecce e relativamente a quello che dichiarò nel 2006 ai pm e alla partita Lecce-Juventus, ha dichiarato: "Quello che è successo nel 2004, nel 2006 me lo ricordavo, ma adesso non me lo ricordo più. Lecce-Juve? Il campo era pesante ma nessuno chiese di interrompere la partita. Il campo pesante non favoriva la Juve".

Avv. Gallinelli: Nel 2004-2005 era capitano del Lecce?
Ledesma: Sì.
Avv. Gallinelli: Ricorda Lecce-Juve?
Ledesma: Se è quella che pioveva tanto sì.
Avv. Gallinelli: Ricorda le condizioni del terreno di gioco?
Ledesma: Aveva piovuto tanto tanto ma abbiamo giocato lo stesso per tutta la partita.
Avv. Gallinelli: Ricorda se De Santis venne negli soìpogliatoi e vi chiese la vostra volonta, se giocare o no?
Ledesma: Non ricordo.
Contestazione: Lei, quando venne interrogato, disse che De Santis venne negli spogliatoi
Ledesma: Adesso non ricordo, allora sì, sono passati sei anni, allora era più recente.
Avv. Gallinelli: Ricorda se Lei o l'altro capitano chiedeste di sospendere la partita?
Ledesma: Adesso non ricordo.
Avv. Gallinelli: Lei ricorda episodi che danneggiarono la sua squadra?
Ledesma: No.
Avv. Gallinelli: Lei ricorda se allora disse qualcosa in proposito?
Ledesma: No, non ricordo.
Avv. Gallinelli: Lei ririene che le condizioni del campo potessero pregiudicare il rendimento della Sua squadra?
Ledesma: Non posso dire, non mi ricordo nemmeno chi giocava.
Avv. Gallinelli: Lei non chiese di verificare il campo?
Ledesma: No, non lo chiesi.
Avv. Gallinelli: Rcorda se la fece l'altro capitano?
Ledesma: Non ricordo.
Contestazione: Lei disse: 'Non chiedemmo di verificare se il campo fosse praticabile'
Avv. Gallinelli: Ricorda Lecce-Parma?
Ledesma: Sì...
Avv. Gallinelli: Lei era capitano del Lecce?
Ledesma: Sì, allora sì.
Avv. Gallinelli: Trovò qualche decisione arbitrale ingiusta?
Ledesma: Quello che mi ricordavo lo dissi, adesso non posso...
Avv. Gallinelli: Eravate in lotta per la retrocessione?
Ledesma: Sì.
Avv. Gallinelli: Quante squadre erano in lotta?
Ledesma: Non mi ricordo.
Gallinelli: Eravate informati dei risultati delle altre squadre?
Ledesma: Noi no, sul tabellone forse c'era.
Avv. Gallinelli: Fu adottato qualche provvedimento verso Morfeo?
Ledesma: Se non mi sbaglio fu espulso verso la fine della partita... (ed invece non fu espulso, ndr)
Avv. Gallinelli: Perché Zeman si mise dietro la panchina?
Ledesma: Non lo so, non l'ho mai chiesto...

Clicca per vedere il documento notificato a De Santis da cui si evince che, contrariamente a quanto asserito in aula da Auricchio, l'ex arbitro ha conoscenza diretta di essere indagato in data successiva ad aprile 2005.

Ore 11.50 - Terminato l'interrogatorio di Nesta. Interrogato sulla sua posizione di diffidato, insieme a Seedorf e Rui Costa, alla vigilia di Milan-Juve 2005, ha dichiarato di non ricordare. Non ricorda nulla sulla partita, pur avendola giocata e dichiara: "Io mi ricordo a malapena quel campionato, figuratevi le diffide. Comunque De Santis non mi ammonì per Fiorentina-Milan e giocai la sfida scudetto contro la Juve".

Avv. Gallinelli: Su Fiorentina-Milan del 30.04.05, eravate in lotta per la conquista titolo?
Nesta: Mi pare di sì.
Avv. Gallinelli: Ricorda il risultato?
Nesta: No.
Avv. Gallinelli: Era la partita precedente a Milan-Juve...
Nesta: Ah sì ricordo, quando abbiamo perso lo scudetto in casa...
Avv. Gallinelli: Lei ricorda se Seedorf e Rui Costa, oltre a Lei, erano diffidati?
Nesta: Non ricordo.
Avv. Gallinelli: Lei disputò Milan-Juventus?
Nesta: Sì.
Avv. Gallinelli: Venne ammonito in Fiorentina-Milan?
Nesta: Non ricordo, ma se giocai la partita dopo, no.
Avv. Gallinelli: Venne ammonito in Milan-Juventus? E venne squalificato?
Nesta: Ricordo che venni ammonito per un fallo brutto.
Avv. Gallinelli: Ricorda che per Fiorentina-Milan ci furono polemiche da parte dei dirigenti della Juve?
Nesta: C'era molta rivalità in quel periodo tra Milan e Juve, eravamo in lotta per lo scudetto...
Avv. Gallinelli: Ricorda polemiche per un fallo di Stam, con possibile espulsione, e per fallo da rigore di Pancaro che aveva atterrato Pazzini in area?
Nesta: Non ricordo, ho fatto 100 partite da quel giorno, certo, forse 100 no, però...
Avv. Gallinelli: Lei era diffidato prima di Milan-Juve?
Nesta: Non ricordo.

Ore 12.35 - Depone il notaio Tavassi, che certificava i sorteggi effettuati a Coverciano, e ribadisce che i sorteggi: "Erano regolarissimi". L'avvocato Prioreschi gli ha chiesto se fosse mai stato sentito dai carabinieri ed il notaio ha risposto laconicamente: "NO, e mi sono anche meravigliato di questo".

Tavassi: Tommaso Tavassi, Firenze 11.4.1954, Notaio. Facevo i sorteggi, cioè redigevo il verbale del sorteggio.
Avv. Morescanti (difesa Bergamo): Lei, come poc'anzi ha riferito, era il notaio che partcipava ai sorteggi nella stagione sportiva 2004-2005.
Tavassi: Anche.
Avv. Morescanti: A quanti sorteggi ha partecipato, più o meno?
Tavassi: Alla metà di quelli che si sono svolti in quel campionato, più o meno.
Avv. Morescanti: A Coverciano o...?
Tavassi: A Coverciano
Avv. Morescanti: Senta, ci può spiegare brevemente ma puntualmente cosa succedeva, e come avvenivano i sorteggi?
Tavassi: Certamente, io...mi venivano presentate delle buste che erano tre buste per le partite e tre buste per gli arbitri perché le partite erano divise in fasce in base alla difficoltà e insomma all'importanza, quindi venivano aperte, erano tre buste per le partite e tre buste per gli arbitri, venivano aperte normalmente le buste delle partite meno importanti, venivano messe in un'urna, e corrispondentemente venivano messe nell'altra urna le palline che contenevano i nomi degli arbitri. Il sig Pairetto procedeva all'estrazione dall'urna della partita, corrispondentemente ogni partita veniva estratto l'arbitro da parte di un giornalista che tutte le volte era diverso, quindi...
Avv. Morescanti: Senta, il suo ruolo di notaio, dunque...
Tavassi: Io redigevo esclusivamente un verbale, che mi preparavo, nel quale erano indicate le partite e accanto alla partita io indicavo l'arbitro che veniva estratto.
Avv. Morescanti: Ma Lei faceva un controllo amche, non so, sulle preclusioni, ad esempio se venivano rispettate le preclusioni? Lo faceva Lei o lo faceva... Lo faceva Lei
Tavassi: Certo, mi veniva dato una specie promemoria dove c'era quali erano gli arbitri preclusi per determinate partite.
Avv. Morescanti: Quindi Lei controllava se effettivamente durante l'estrazione, durante il sorteggio, venivano rispettate le preclusioni...
Tavassi: Certo, certo, certo.
Avv. Morescanti: Senta, se Lei ricorda, prima di inserire la mano da parte di pairetto e dal parte del giornalista, l'urna con dentro le sfere veniva girata di volta in volta?
Tavassi: Certo.
Avv. Morescanti: Di volta in volta...
Tavassi: Certo.
Avv. Morescanti: Nelle occasioni, nella metà dei sorteggi, e quindi, da quello che ho capito, in tuti i sorteggi che Lei ha partecipato a Coverciano, cioè tutti quelli che sono avvenuti nel 2004-2005 a Coverciano...
Tavassi: Tutti quelli che sono avvenuti a Coverciano.
Avv. Morescanti: Se...
Tavassi: A parte una volta che mi ha sostituito un collega, ma direi il 99%.
Avv. Morescanti: In questo 99% le preclusioni sono sempre state rispettate?
Tavassi: Sono sempre state rispettate. Ricordo una volta, ma non so se fu in quel campionato o in quello precedente, ci fu un problema su una preclusione, che non c'eravamo accorti, e se ne accorse un giornalista, non ricordo la partita, era Collina, che tutti volevano, per quella giornata di campionato... era capitato, ni pare, al Palermo, e poi un giornalista del pubblico si accorse che non c'era stata una preclusione per cui rifacemmo il sorteggio.
Avv. Morescanti: Si rifece completamente il sorteggio?
Tavassi: Si rifece il sorteggio, sì.
Avv. Morescanti: Se Lei ricorda le sfere: di colore diverso, dello stesso colore, non so Lei che cosa può ricordare, del sorteggio?
Tavassi: Sì, ricordo che le palline erano gialle e rosse. Non ricordo se quelle delle partite...
Avv. Morescanti: Quindi tutte quelle di un'urna erano di un colore, quelle dell'altra urna di un altro...Il giornalista, o anche Pairetto, che era quello cge estareva la sfera relativa alle gare, poteva sapere cosa c'era inserito all'interno di ogni sfera? Poteva sapere?
Tavassi: No, secondo me no. Se avessi avuto un dubbio sulla circostanza... insomma...
Avv. Morescanti: lo avrebbe raccontato.
Tavassi: Sicuramente, se no era inutile che stessi lì a fare il sorteggio.
Avv. Morescanti: Senta, in tutte le occasioni che lei ha partecipato al sorteggio, è sempre stat rispettata la priorità, ovvero prima Pairetto che estraeva la sfera...
Tavassi: Sempre.
Avv. Morescanti: Ogni volta?
Tavassi: Prima la partita e poi l'arbitro...
Avv. Morescanti: D'accordo... Erano pubblici i sorteggi?
Tavassi: Certo, c'erano sempre un po' di... direi 20-30 persone erano giornalisti... peenso giornalisti più che altro...
Avv. Morescanti: Senta, secondo la tua esperienza, una domanda un po' più diretta, secondo Lei, per poter manomettere il sorteggio, era possibile truccare questo sorteggio, in base alla sua esperienza e in base alle modalità con cui venivano sorteggiati gli arbitri e le partite...
Tavassi: Direi di no.
PM: C'è opposizione... E' una domanda suggestiva e tra l'altro si richiede un'opinione al teste...
Avv. Morescanti: In base a quello che il notaio ha visto...
PM: In base a quello che il notaio ha visto ha già risposto, perché ha detto che se avesse visto...
Avv. Morescanti: Grazie, non ho altre domande.

Avv. Bonatti (difesa Paretto): All'interno delle palline i biglietti erano aperti o piegati?
Tavassi: Erano piegati.
Avv. Bonatti: Piegati non ricorda in quante parti?
Tavassi: Sicuramente in modo che non si vedesse il nome.
Avv. Bonatti: E' mai capitato che durante l'inserimento delle palline aprirsi alcune sfere?
Tavassi: Sì, qualcuna si apriva perché magari era più lenta di altre, alcune non si aprivano e venivano sbattute ripetutamente sul tavolo.
Avv. Bonatti: In questi casi cosa succedeva? Se qualcuna non fosse rimasta chiusa ma si fosse aperta?
Tavassi: Si provvedeva a richiuderla.
Avv. Bonatti: Quando si apriva la pallina si riusciva a leggere il nome?
Tavassi: No, su questo sono certissimo.
Avv. Bonatti: La ringrazio.

Avv. Prioreschi: Senta, Lei è mai stato sentito dai carabinieri?
Tavassi: Io ricordo che quando scoppiò appunto il caso fui chiamato e portai tutti i verbali che avevo redatto a Coverciano, però non sono mai stato interrogato nel merito.
Avv. Prioreschi: Nemmeno informalmente le hanno mai chiesto...
Tavassi: No e mi sono anche meravigliato.
Avv. Prioreschi: Grazie non ho altre domande.

PM: Mi ricorda per cortesia in quelle circostanze, cioè la metà dei sorteggi, a Coverciano, quali erano le persone che preparavano materialmente le complessive sei buste che venivano aperte alla sua presenza? L'operazione materiale precedente....
Tavassi: L'operazione materiale precedente la ignoro, perché non avveniva davanti a me, mi venivano portate le buste, se non ricordo male dalla segretaria, che era... non mi ricordo come si chiama.... una signore piccolina... mi portava le buste e il promemoria, che io seguivo, sulle preclusioni.
PM: Ho capito.
Tavassi: Consegnava le buste sul tavolo e poi venivano inserite nell'urna.
PM: Senta, dunque, il verbale che Lei redigeva si riferiva, poteva attestare solo ciò che era accaduto in sua presenza sotto i suoi occhi nella sala dove avveniva poi quell'operazione che non ripetiamo più. Lei ha appena detto, rispondendo ad una domanda dell'Avv. Bonatti, che in qualche circostanza (credo che Lei si riferisca a quel campionato 2004-2005) qualche problema, capitava che qualche sfera si apriva, oppure fosse talmente difficle asprirle che qualcuno dovesse sbatterla per facilitarne l'apertura.
Tavassi: Erano metalliche, a incastro, poi qualcuna poteva essere allentata, altre magari erano...
PM: Immagino che di queste circostanze Lei..... redatto
Tavassi: Assolutamente no.
PM: Dunque non sono contenute nei suoi verbali queste circostanze?
Tavassi: No.
PM: Come mai?
Tavassi: Io e il collega Iori avevamo deciso di fare un verbale il più sintetico possibile perché sennò ... le operazioni sarebbero state molto lunghe.... se avessimo dovuto descrivere tutto ciò che avveniva... si è aperta la pallina, è stata rimessa dentro.... Abbiamo deciso di fare un verbale assolutamente sintetico.
PM: Ho compreso. Quando terminavano le operazioni, Lei seguiva la fase successiva di riconsegna delle sfere?
Tavassi: No, anche perché i bigliettini rimanevano lì sul tavolo. Quindi non mi son mai curato della fase successiva, perché non ritenevo fosse mio compito.
Presidente Casoria: Questa scelta di fare il verbale sintetico, noi li abbiamo in atti di questi verbali, fu un'iniziativa sua e dell'altro notaio oppure fu...
Tavassi: No, direi che fu un'iniziativa di Iori che mi chiamò e mi disse: 'Guarda io lo farei così il verbale. Tu sei d'accordo?' E io assentii.
Presidente Casoria: Quindi non è che avete ricevuto impulso da altri di farlo in questa maniera?
Tavassi: No, no, assolutamente.

Ore 12.50 - Depone Antonello Capone, all'epoca giornalista della Gazzetta e Presidente dell'USSI. L'avvocato Prioreschi ha rivolto anche a lui la domanda "E' mai stato sentito dai carabinieri?". La risposta è stata: "NO".

L'avvocato Gallinelli, difensore di Massimo De Santis, ha ha chiesto al Tribunale la trasmissione degli atti al pubblico ministero "per valutare l'eventuale falsità delle dichiarazioni del colonnello Auricchio rispetto a una circostanza ben precisa. Auricchio ha sostenuto di un presunto "sdoganamento" di De Santis dall'associazione per delinquere, la cui esistenza peraltro noi contestiamo, perché ad aprile 2005 aveva avuto notizia delle indagini. In realtà risulta documentalmente che De Santis aveva appreso dell'inchiesta molto più tardi, con un avviso di proroga che il 9 maggio era ancora negli uffici della Procura e gli sarebbe stato notificato solo a giugno".

De Santis: Signor Presidente, Signori Giudici, sarò brevissimo stavolta, volevo soltanto dire che ho sentito in quest'aula riferire circa la mia persona della conoscenza da parte mia di atti di indagine; volevo soltanto precisare che soltanto nella metà di giugno del 2005 mi viene notificata la prima proroga di indagine e quindi soltanto in quel momento storico io vengo a conoscenza che sono in corso indagini. Il dato è emerso anche stamattina attraverso l'esame dei testi perché ricordo benissimo che io ero in Olanda per un Mondiale Under 20 e mentre stavo rientrando (quindi colloco la data intorno al 15-20 di giugno del 2005) fui raggiunto da una telefonata che mi diceva che dovevo ritirare un atto. Io quell'atto lo andai a ritirare solo dopo il mio rientro in Italia. Grazie.
Avv. Gallinelli: Giudice, questa dichiarazione spontanea ovviamente poi richiede una mia richiesta a questo Tribunale, che è una richiesta di una certa rilevanza, credo come siano rilevanti anche le imputazioni che sono state mosse agli imputati in questo processo. E mi riferisco a un segmento dichiarativo.... Non chiedo ovviamente una valutazione a questo tribunale sull'attendibilità di un teste, che è poi il teste principale per le indagini che sono alla base di questo processo; e quindi parliamo del colonnello Auricchio... solo un segmento dichiarativo relativo a fatti determinanti per l'accertamento della verità con riferimento alla presunta condotta associativa del sig. Massimo De Santis. E io produrrò a questo Tribunale, e questo sarà il presupposto della richiesta che poi sommessamente ovviamente rivolgerò a questo Tribunale, questo appunto cui ha fatto riferimento l'arbitro De Santis, la richiesta di proroga delle indagini preliminari che in data 9 maggio del 2005 era ancora negli uffici della Procura della Repubblica di Napoli. Cioè questa richiesta di proroga viene firmata in data 9 maggio 2005. E vengo adesso alla richiesta, perché ritengo che sia determinante questo elemento con riferimentoa quanto ha dichiarato a questo Tribunale e a tutti noi il colonnello Auricchio all'udienza del 23 marzo. Auricchio parlò...
Presidente Casoria: Ce lo ricordiamo, disse che sapeva..
Avv. Gallinelli: No, no, chiedo scusa signor Presidente...
Presidente Casoria: Ma la richiesta, dica prima la richiesta, poi dice la motivazione.
Avv. Gallinelli: La richiesta è: trasmissione degli atti all'Ufficio del Pubblico Ministero per valutare l'eventuale falsità delle dichiarazioni del colonnello Auricchio con riferimento alla specifica circostanza che adesso appunto vi illustrerò; e falsità con riferimento a un dato oggettivo che è appunto questo documento che io adesso mi appresto a produrre a questo Tribunale, quindi la richiesta di proroga delle indagini preliminari. Perché non è che io vada a censurare la valutazione che ha fatto il colonnello Auricchio e avranno fatto coloro che lo hanno coadiuvato nell'indagine e ovviamente i Pubblici Ministeri che hanno diretto l'attività investigativa. Io vado a censurare una distorsione della realtà, come documentalmente provato, che ha operato il colonnello Auricchio con riferimento a un'importantissima circostanza di questo processo, cioè il presunto sdoganamento del De Santis dall'Associazione. Quindi non si tratta solo di una censura relativa all'ipotesi e al teorema accusatorio degli inquirenti; cioè il colonnello Auricchio testualmente dice che De Santis ad aprile aveva avuto una condotta obiettivamente contraria alla Juventus. Ora chiaramente noi conosciamo l'art. 358 del codice di procedura penale che prevede anche lo svolgimento di indagini di accertamento di fatti e circostanze a favore dell'indagato. Non pretendevo così tanto, questa norma è scarsamente visitata dagli inquirenti e dai Pubblici Ministeri; però questa circostanza, l'atteggiamento contrario del De Santis alla Juventus, e mi riferisco alla partita Juventus-Inter del 20 aprile 2005 e la successiva Fiorentina-Milan (che Nesta non ci ha purtroppo saputo descrivere in modo particolareggiato) era derivato dal fatto che il De Santis era venuto a conoscenza dell'indagine di questo processo, quindi che aveva assunto la qualità di indagato con riferimento al campionato 2004-2005; quindi ha operato un'evidente distorsione della realtà, laddove emerge che il De Santi, ovviamente noi riteniamo che non sia mai entrato in questa Associazione e che non esista nessuna Associazione, ma che comunque non si era sdoganato da questa Associazione perché avrebbe ricevuto la richiesta di proroga di indagini preliminari che, comunque, come ho dimostrato oggi al Tribunale , perché è stato molto difficile reperire questo documento, questa richiesta il 9 maggio era ancora negli uffici della Porcura di Napoli e non poteva certo essere a conoscenza del De Santis che ne venne a conoscenza al rientro dei Mondiali Under 20 dall'Olanda. Quindi io credo, è ovvio che i testi non siano obbligati a ricordare tutto e a non sbagliare, ma io credo che la particolarità di questo segmento dichiarativo del colonnello Auricchio sia consistita nel tentare di far credere al Tribunale che la mancata attenzione...
Presidente Casoria: Se l'ha già fatta, non gliela faccio fare più l'arringa finale.
Avv. Gallinelli: Io volevo soltanto evidenziare che...
Presidente Casoria: Vabbè, sarà valutato...
Avv. Gallinelli: Chiedo che il Tribunale voglia valutare quanto da me prospettato.
Presisdente Casoria: Allo stato non possiamo aderire a questa sua. Deposita l'avvocato l'atto che la Procura della Repubblica il 9.5.05 ha da notificare al De Santis.

L'udienza riserva anche una dichiarazione di Moggi su Baldini. Moggi in risposta a Baldini, che nella scorsa udienza aveva parlato di "paura di perdere il posto di lavoro alla Roma", ha ricordato la testimonianza di Rosella Sensi sull'incontro con Giraudo, che non esercitò alcuna pressione o richiesta su Baldini. Moggi ha ricordato che quell'anno Baldini, secondo lui, fece una campagna acquisti insoddisfacente e che creò danni alla Roma. Questi potevano essere motivi di apprensione.
Da un'agenzia AGI/ITALPRESS apprendiamo alcune delle cose dette da Moggi nella sua dichiarazione spontanea:
"Alla riunione in Campidoglio dell'aprile 2004 erano presenti Veltroni e Giraudo, ma quest'ultimo non fece alcuna pressione circa la posizione di Baldini nell'ambito della Roma, questo ha dichiarato la Sensi. Le cose che ha detto Franco Baldini nascono dal rancore che lui ha perché non è capace. Le dichiarazioni della Sensi lo hanno dimostrato. Ve le rileggo: 'Moggi non ha mai detto di cacciarlo via, perché non era neppure alla riunione che abbiamo avuto con Veltroni in Campidoglio. Lo abbiamo mandato via visto che era finito il rapporto di fiducia dopo quello che era successo con Mexès', giocatore che doveva arrivare in maniera gratuita e che invece è costato 5 miliardi e poi è stato anche squalificato per un anno". Dopo l'udienza, sulla eventuale chiamata di Moratti come testimone Moggi ha detto: "Allo stato delle cose non ce ne sarebbe neppure bisogno perché si è manifestato tutto, ma resta nella lista".

L'udienza è teminata ed il prossimo appuntamento è fissato per il 19 ottobre alle ore 9.30.