Metodo Auricchio - De Santis, il camaleonte

De SantisIl teorema degli inquirenti raggiunge il suo picco di capziosità nel determinare l'appartenenza dell'arbitro De Santis alla "cupola" moggiana, nonostante i numerosi episodi in cui l'arbitro laziale aveva sfavorito la Juventus. Al fine di giustificare l'evidente incongruenza tra i fatti e la costruzione accusatoria, Auricchio si spinge in aula - e si badi bene: non allo stesso modo sulle informative - a prefigurare repentini sdoganamenti del fischietto di Tivoli: se commette un errore contro la Juve è perché ha abbandonato l'associazione a delinquere in quanto spaventato dai procedimenti in corso, di cui ha notizia, se invece si trova uno sparuto elemento (errori arbitrali di De Santis a favore della Juve in quel campionato non ce ne sono) a suffragio di una possibile vicinanza con Moggi, De Santis ritorna abile e arruolato, pronto per uccidere al servizio della Signora.
E' questa riguardante De Santis forse la parte più godibile dell'interrogatorio di Auricchio, in cui l'ufficiale annaspa vistosamente, incalzato dalla logica disarmante dell'avvocato di De Santis, Gallinelli, sfornando l'usuale sfilza di no, alla pressante domanda sull'effettiva realizzazione dei riscontri.

Il campionato 1999/2000 nel capo d'accusa.
I riscontri non ci sono, ma gli inquirenti nondimeno si lasciano andare a stravaganti enormità negli atti ufficiali, finanche includendo nel capo d'accusa la presunta manipolazione di quel famoso Juve-Parma del 2000. Ecco i riscontri susseguenti alle chiacchiere, nell'udienza del 23 marzo.

Avv. Gallinelli: Le farò una serie di domande finalizzate a consentire al tribunale di verificare la Sua credibilità investigativa e la correttezza del risultato indiziario che voi credete di aver raggiunto. Mi sa dire quando, in riferimento alla posizione di De Santis, quando inizia l'analisi di Calciopoli (capo A d’imputazione)?
Auricchio: Rientra nella primissima richiesta di intercettazione telefonica. Siamo già a settembre 2004, che sarebbe l’esito della delega di indagine dei pm di Napoli del luglio 2004.
Avv. Gallinelli: Quindi non è stata fatta nessuna attività di indagine con ricerca di riscontri in merito, di valenza indiziaria, in merito alla partita di Juventus-Parma del campionato 1999/2000, diretta dall'arbitro De Santis? Partita indicata nel capo A dell'imputazione. La domanda è si o no?
Auricchio: No.
Avv. Gallinelli: Non c’è stata nessuna attività di carattere investigativo con riferimento a questa competizione calcistica.

Gli arbitraggi “a favore della Juventus”.
Non è sembrato difficile smontare un capo d'accusa così esplicitamente figlio del sentimento popolare. Tabellini alla mano, anche il presunto aiuto dispensato da De Santis alla Juve nella stagione 2004/2005, appare facilmente smentibile, dato il sommarsi di episodi arbitrali sfavorevoli ai danni della Signora nelle partite dirette da De Santis. Ecco però che Auricchio cambia le carte in tavola, e racconta il lungo sdoganamento dell'arbitro di Tivoli, cercando di svicolare alle domande dirette di Gallinelli. Fate bene attenzione.

Avv. Gallinelli: Informativa del 19 aprile 2005, “I risultati acquisiti dall'attività di indagine convergono verso una pianificazione stabile e sistematica diretta a creare le condizioni che consentono il conseguimento del risultato più conveniente alla squadra di cui Moggi è Direttore generale, alterandone lo svolgimento e quindi l'esito delle gare attraverso la collocazione di arbitri ad hoc, che arbitrano in modo unilaterale a favore della Juve. Il vantaggio ricavato dagli arbitri per la loro contiguità risulta essere la garanzia di giungere ai massimi livelli di carriera” eccetera eccetera... Ecco, estrapolando il De Santis da questa categoria di arbitri corrotti, che arbitrano in modo unilaterale in favore della Juventus, con riferimento a quali partite da voi attenzionate avete ravvisato tale tipo di condotta?
Auricchio: Le abbiamo citate in sede di esame... sono nei capi di imputazione comunque, Lecce-Juve, ad esempio...
Avv. Gallinelli: Posso aiutarla io? Juventus-Inter? Tredicesima giornata, 20 aprile 2005, risultato Juve zero Inter uno. Rispetto a questa partita cosa mi può dire?
Auricchio: Vale quello che abbiamo detto prima.
Avv. Gallinelli: Quali comportamenti favorevoli alla Juventus ha ravvisato da parte di De Santis?
Auricchio: Le attività di De Santis a partire dal febbraio 2005...
Avv. Gallinelli: Si ricorda chi era in lotta con la Juve per lo scudetto il 20 aprile del 2005?
Auricchio: Era in lotta con il Milan. Con quella sconfitta credo che il Milan raggiunse gli stessi punti della Juve.
Avv. Gallinelli: Quali condotte favorevoli del De Santis ha ravvisato in questa partita? Come vantaggi diretti...
Auricchio: Aprile 2005 è un periodo investigativo piuttosto chiaro, De Santis riceve una notifica di proroga delle indagini...
Avv. Gallinelli: Chiedo scusa, Presidente, ho delineato bene la domanda...
Presidente Casoria: Allora risponda direttamente su questa partita. Poi dice la spiegazione.
Auricchio: La partita di cui Lei parla, come Parma-Juventus e Palermo-Juventus, è una di quelle per le quali l'atteggiamento del De Santis è esattamente all'opposto. La motivazione che noi abbiamo dato a questo atteggiamento è legata sostanzialmente....
Avv. Gallinelli: Chiedo scusa, ma io ho parlato di condotte arbitrali specifiche. Quali episodi?
Auricchio: Non ci sono condotte tecniche da questo punto di vista, Le sto dando una motivazione, se la vuole, se no, la mia risposta è no.
Presidente Casoria: Non ci sono.
Avv. Gallinelli: Allora l'aiuterò....
Gallinelli evidenzia la mancata espulsione di Cordoba, che Auricchio non ricorda, poi ricorda lo status di diffidati di Ibrahimovic e Appiah, e anche di questa circostanza il colonnello non ricorda, così come non ricorda se furono ammoniti.
Avv. Gallinelli: Ricorda se a seguito di quella partita Ibrahimovic fu squalificato per tre turni, squalifica che non gli consentì di giocare lo scontro diretto con il Milan?
Auricchio: In seguito della prova televisiva.
Avv. Gallinelli: Un turno per ammonizione e due in seguito alla prova televisiva. Quale organo della giustizia sportiva è deputato a chiedere l'applicazione di tale strumento disciplinare?
Auricchio: Dipende dalla circostanza...
Avv. Gallinelli: C'è una procedura che è stabile ed è sempre quella. È prevista dal regolamento.
Presidente Casoria: Avvocato, lo dica, chi è che ha preso questa iniziativa? E così lui controlla...
Avv. Gallinelli: La Procura Federale chiede l'applicazione della prova televisiva. Poi il giudice sportivo convoca l'arbitro, se l'arbitro dichiara di aver visto l'episodio e valutato, non si procede a nessuna applicazione di prova televisiva. Se l'arbitro dice di non aver visto l'episodio, a quel punto si instaura la procedura.
Presidente Casoria: Questo perché inciderebbe sulla posizione di De Santis?
Avv. Gallinelli: Adesso vediamo. L'arbitro De Santis. se avesse dichiarato di aver visto e valutato l'episodio, non avrebbe consentito l'applicazione della prova televisiva, e quindi Ibrahimovic non avrebbe avuto altre due giornate di squalifica e quindi avrebbe giocato la partita decisiva. Le sembra questo comportamento compatibile con quel teorema accusatorio vostro?
Auricchio: Il comportamento è compatibile secondo la nostra ricostruzione...
Avv. Gallinelli: No, no.
Presidente Casoria: Vediamo come giustifica...
PM Capuano: Presidente, facciamo finire di rispondere però... perché ogni volta che risponde però... avvocato, anche Lei....
Auricchio: Il comportamento storico del De Santis in questo momento storico del campionato è un comportamento oggettivamente contrario alla Juventus. Lo abbiamo sostenuto e lo abbiamo poggiato su valutazioni obiettive.
Presidente Casoria: L'avvocato vuole sapere “compatibile” perché?
Auricchio: C'è una motivazione oggettiva per cui ciò accade, secondo la nostra valutazione, ed è quella che il De Santis, in quel momento storico, a partire dal febbraio in merito alle sue attività di acquisizioni sulle inchieste che lo stavano andando a riguardare, ha fatto questo tipo di valutazione. (lo “sdoganamento” di De Santis, ndr).
Avv. Gallinelli: Da febbraio, il campionato di calcio quanti mesi dura?
Auricchio: Parliamo di febbraio, marzo e aprile. A febbraio aveva le esigenze conoscitive, ad aprile ha avuto direttamente cognizione...
Avv. Gallinelli: Ve lo ha detto lui?
Auricchio: E' stata notificata la richiesta di proroga delle indagini ai soggetti sottoposti a indagine.
Presidente Casoria: Loro hanno verificato una presa di distanza dalla Juventus e hanno interpretato...
Avv. Gallinelli: Ecco, e siamo ad aprile, febbraio, marzo e aprile. Poi Lecce-Parma 29 maggio. Invece non aveva più l'avviso di garanzia, non aveva niente?
Auricchio: No, Lecce-Parma invece rientra, evidentemente il signor De Santis ricambia...
Avv. Gallinelli: E' un camaleonte!
Auricchio: ...ricambia e ce lo dicono gli stessi colloqui.
Avv. Gallinelli: Quanto dura il campionato di calcio 2004–05?
Auricchio: Da agosto a maggio.
Avv. Gallinelli: Quindi, abbiamo tre mesi di ripensamento. Una persona strutturata in un contesto associativo, con un ruolo determinante come quello di capo della combriccola romana, perché ad aprile gli è arrivato un avviso di garanzia, non si presta più a favorire la squadra della Juventus (ma già a febbraio l'aveva danneggiata, ndr), pregiudicando tutta un'attività...
Auricchio: Assume atteggiamenti oggettivi di contrarietà alla Juventus.
Avv. Gallinelli: Addirittura di contrarietà? Si sarebbe esposto comunque.
Auricchio: Si espone, lo abbiamo anche registrato nei colloqui, si è preso dei riferimenti come hanno citato la Fazi e Bergamo, dove il problema era proprio De Santis. Questo comportamento non è passato in modo irrilevante. La parte finale non è a favore della Juve, ma è a favore della Fiorentina. Ne è consapevole perché nella telefonata con Mazzini dopo Lecce-Parma è lo stesso De Santis che riferisce il collegamento con la Fiorentina che si è salvata. Anzi fa proprio la battuta esaltando il concetto che lui durante la partita ha fatto finta di non sapere che la Fiorentina sarebbe stata salva con quel risultato.
Avv. Gallinelli: Però prima abbiamo fatto un riferimento anche a Brescia-Messina, che smentisce questa ricostruzione. Cominciamo a mettere insieme questi comportamenti di ripensamento. Allora: Brescia-Messina, De Santis arbitra, vince il Brescia...
Auricchio: Nessuno gli ha chiesto niente, nessuno gli ha detto niente....
Avv. Gallinelli: Una condotta antiassociativa, giusto?
Auricchio: Brescia-Messina lo dice Lei, per noi è irrilevante. Perché in quel momento la partita è Lazio-Fiorentina, che se non si fosse chiusa con quell'episodio eclatante, la partita si sarebbe chiusa in quel momento, non ci sarebbe stato neanche bisogno di Lecce-Parma.
Avv. Gallinelli: Senta, ma io parlo delle partite di De Santis. Se il Brescia avesse vinto a Firenze, avrebbe avuto rilevanza Lecce-Parma?
Auricchio: La Fiorentina sarebbe andata in serie B.
Avv. Gallinelli: Siccome ho sentito parlare di ripensamenti, non nell'arco di dieci anni di struttura associativa, e sarebbe comprensibile che ha avuto tre mesi di ripensamento. Ma qui parliamo di nove mesi... De Santis avrebbe compromesso...
Auricchio: Da febbraio, diciamo.
Avv. Gallinelli: Parma-Juventus è del 6 gennaio, là che atteggiamento ha De Santis?.
Auricchio: Esattamente, iniziamo da quell'anno, non da agosto.
Avv. Gallinelli: Un mese in più allora?
Auricchio: Ma anche maggio. L'ultimo anello...
Avv. Gallinelli: Ma quand'è che è associato De Santis?
Auricchio: L'ultimo anello che abbiamo esaltato è in relazione alla Fiorentina, non in relazione alla Juventus. Non un ripensamento....
Avv. Gallinelli: Adesso mi sembra che sia suggestiva questa cosa. Si tratta di programma criminoso, a De Santis viene contestato di essere promotore, organizzatore e partecipe di questa struttura associativa. È anche promotore e ripensa... è partecipe, sicché ripensa... si fa dei rimorsi di coscienza... Ha quattro mesi di ripensamento
Auricchio: Non quattro mesi. Dal 2005 in poi De Santis assume un atteggiamento logico secondo la nostra ricostruzione. L'ultima partita, Lecce-Parma, non è un pro-Juve, è un pro-Fiorentina...
Avv. Gallinelli: Chiedo scusa, sono condotte anche queste del programma cosiddetto finalizzato anche al salvataggio della Fiorentina. Quindi secondo la vostra ricostruzione accusatoria, De Santis sarebbe stato asservito alle società Messina (e già c'è un atto contrario perché il Messina perde contro il Brescia), Juventus (Parma-Juventus è del 6 gennaio)... Palermo-Juventus, Parma-Juventus e Juventus-Inter, secondo Moggi, intercettato al telefono in tempi non sospetti, sarebbero costate per colpa del De Santis sei punti alla Juventus. Sei punti in un campionato sono importanti, soprattutto tra squadre che sono state in lotta per la conquista del titolo fino all'ultimo punto.

Auricchio smentisce in modo clamoroso quanto da lui stesso scritto nella seconda informativa posta all'attenzione dei magistrati napoletani. Andiamo a leggere insieme:

"Gli sviluppi dell’attività investigativa hanno portato all’acquisizione di ulteriori e probanti elementi che integrano quelli già segnalati con la nota informativa del 19 aprile scorso, e che oltre a rafforzare la figura di Massimo DE SANTIS quale leader di quel gruppo di arbitri allo stesso collegati, confermano soprattutto l’organicità di Massimo DE SANTIS alla compagine associativa retta da Luciano MOGGI.
Infatti, anche se nel corso dalla fase centrale dell’ultimo campionato, DE SANTIS era parso distaccarsi dal gruppo moggiano, tanto da causare uno spostamento dell’asse della classe arbitrale, grazie a quel "centro di potere" creato dallo stesso nel sistema di cui fa parte, dal fronte juventino a quello milanista, cosi come riferito da BERGAMO a MAZZINI "…Massimo era stato quello che aveva determinato un po’ lo spostamento dell'asse…" (vds prog. 15052 – utenza 335/10…. in uso a Innocenzo MAZZINI ), di fatto al termine è rientrato a pieno titolo nei ranghi della compagine, tanto da essere utilizzato come “elemento chiave” per il salvataggio della Fiorentina (direttore di gara dell’incontro decisivo: Lecce-Parma n.d.r.).
Inoltre, l’importanza di DE SANTIS nell’economia della compagine associativa è risultata essere di fondamentale importanza, tanto che il suo recupero a pieno regime nelle file dell’associazione, è stato uno dei due argomenti principali, l’altro era il futuro da designatore di BERGAMO, trattati nel corso della cena dello scorso 21 maggio tra MOGGI, GIRAUDO, MAZZINI e BERGAMO e ricostruita nel medesimo capitolo al paragrafo 1.1.
Il momentaneo raffreddamento di DE SANTIS nei confronti della compagine moggiana verosimilmente è da ricercarsi nell’aspirazione nutrita dal medesimo di avere la certezza di essere designato quale arbitro italiano per i mondiali di Germania 2006.
Di conseguenza, il predetto atteso che ad inizio primavera la società diretta da MOGGI appariva non fornire sufficienti garanzie di certezza per la conquista dello scudetto, mentre il Milan attraversava contemporaneamente un trend positivo, un rapido calcolo di convenienza induceva a spostarsi verso il competitore ritenuto più forte.

Ma il DE SANTIS è tornato quasi immediatamente sui suoi passi, avendo MOGGI rinsaldato le file della compagine e dimostrato di rappresentare ancora la vera forza dominante marciando in modo deciso verso la conquista dell’ennesimo scudetto.
Per l’organicità del DE SANTIS all’associazione moggiana appare fondamentale il dato temporale, infatti, l’attività tecnica ha fatto emergere che il predetto è una creatura generata da MOGGI gestita da sempre dallo stesso, e di conseguenza emerge una continuata opera svolta dal DE SANTIS ad appannaggio degli interessi dell’associazione."


Come sempre, ritroviamo un affastellarsi di affermazioni gratuite e senza riscontro: gli inquirenti pretendono di conoscere il contenuto di colloqui effettuati durante una cena privata, senza aver effettuato un'intercettazione ambientale o un appostamento, o che questo sia menzionato in altra telefonata; sostengono, ancora senza riscontro alcuno, che Moggi "da sempre" controlli De Santis, avendo addirittura l'impudenza di scrivere che è "fondamentale il dato temporale", palese riferimento ancora una volta a quello Juve-Parma, che Auricchio candidamente ammette di non aver mai sottoposto ad alcun tipo di indagine.
La cosa più grave però è che la versione fornita da Auricchio in aula sullo "sdoganamento" è assolutamente differente da questa, altrettanto zoppicante per altro, riportata nelle informative.
E Auricchio in aula ha il coraggio di parlare della "nostra ricostruzione", della "nostra valutazione", giungendo a dire che "il comportamento storico del De Santis in questo momento storico del campionato è un comportamento oggettivamente contrario alla Juventus. Lo abbiamo sostenuto e lo abbiamo poggiato su valutazioni obiettive.", fino al capolavoro di ironia che è quell'"Aprile 2005 è un periodo investigativo piuttosto chiaro".
Talmente chiaro che nelle informative Auricchio scrive tutt'altro!

E' abbastanza chiaro invece perché Auricchio in aula si corregga e cambi totalmente versione dei fatti. La versione riportata nelle informative, la giustificazione per comprendere perché De Santis arbitri sfavorendo la Juve, infatti, è potenzialmente distruttiva per l'intero teorema accusatorio. Vi si sostiene che De Santis cambia squadra, scelga il Milan nello specifico, in base a un calcolo di interessi, che vede nel Milan la squadra più forte e potente al momento. E' in pratica l'abbattimento della cupola: il vincolo associativo (ignoto per altro) si rivelerebbe tutto d'un tratto insussistente, perché gli arbitri in modo autonomo favoriscono la squadra in testa alla classifica o percepita come più forte. E allora il vincolo associativo, il potere coercitivo dov'è? Gli arbitri sono banderuole pronte a fluttuare a seconda di dove tira il vento, in questa ricostruzione.
Riproporre questa teoria in aula sarebbe stato deleterio.
E allora Auricchio cambia totalmente versione: De Santis era conscio dell'indagine a suo carico, e voleva evitare di farsi scoprire con arbitraggi pro-Juve. In questa seconda ricostruzione, Auricchio raffazzona elementi spesso discordi tra loro, e sicuramente discordi con quelli riportati nelle informative, e finisce col non raccapezzarsi più con le date.
Nell'informativa leggiamo che il ripensamento di De Santis è durato un battibaleno. Testuale: "il DE SANTIS è tornato quasi immediatamente sui suoi passi". In aula invece Auricchio parla dapprima di un periodo tra febbraio e aprile, poi addirittura da gennaio, e forse, anzi no, fino a maggio: l'intero girone di ritorno insomma in cui un promotore dell'associazione a delinquere danneggia la stessa.
Si noti bene che Auricchio sostiene che De Santis abbia ricevuto un avviso di proroga indagini ad aprile, e per questo sia interessato a non dare nell'occhio, mentre invece questo avviso, firmato a maggio, gli verrà recapitato solo a giugno, al termine del campionato. Il documento con tanto di data verrà prodotto dall'avvocato Gallinelli in una successiva udienza (12 ottobre 2010).
Non siamo però ancora all'apice del clamoroso. La spudoratezza con cui Auricchio sostiene infine che il reato di frode sportiva addebitato a De Santis per Lecce-Parma non sia da considerarsi tra le attività pro-Juve (era sdoganato!), ma a favore unicamente della Fiorentina, ha dell'incredibile.
Non solo c'è un intero capitolo di un'informativa dedicato al salvataggio della Fiorentina, fantasiosamente ritenuto da ascriversi a Luciano Moggi e Antonio Giraudo, ma questa tesi è stata accolta con estremo entusiasmo dal Pm Narducci, che nel lanciare la sua requisitoria nel processo con rito abbreviato contro Giraudo, ha insistito lungamente sull'onnipotenza della Juventus e sul suo ruolo attivo nel salvare i viola. Perché la Juve tutto poteva per tutti.
Ora scopriamo dalla viva voce di Auricchio che nulla di questo è vero!!!

C'è un ultima contraddizione di Auricchio, da annoverarsi insieme a quelle clamorose ora riportate. L'avvocato Gallinelli fa giustamente notare che De Santis alla penultima giornata arbitra il Brescia contro il Messina, e un'eventuale sconfitta del Brescia sarebbe cosa buona per salvare la Fiorentina, sia perché è una diretta concorrente, e sia perché l'ultima partita la disputerà proprio contro i viola.
Potrebbe penalizzarli in classifica e fargli fuori mezza difesa, in quanto ci sono due giocatori titolari in diffida. De Santis non fa nulla e il Brescia vince, senza squalifiche.
Auricchio riesce addirittura a sostenere che la partita non era importante! E perché? Perché se la Fiorentina avesse battuto la Lazio, non ce ne sarebbe stato bisogno. Ora: a parte che Fiorentina-Lazio non è mai stata una partita sotto indagine, nelle informative troviamo scritto che la Cupola si adopera per salvare la Fiorentina da circa due mesi! Mentre Auricchio ora sostiene che una partita di una diretta concorrente alla penultima partita è irrilevante. Veramente notevole.

Fiorentina–Bologna, arbitro De Santis.
Non finisce qui, però. Perché De Santis nel periodo di sdoganamento (gennaio-maggio) esce dalla Cupola, ma ci rientra anche, secondo il comodo degli inquirenti che, naturalmente, effettuano i riscontri con la solita "perizia".

Avv. Gallinelli: Questa partita si inquadra, secondo la vostra prospettazione accusatoria, nei vantaggi non più diretti, ma indiretti: cioè, De Santis non arbitra la partita contestatagli, ma arbitra una partita in cui una della due squadre la settimana successiva deve incontrare la Juventus. Capo G dell'imputazione, “ De Santis, Bergamo, Moggi compivano atti fraudolenti consistiti nell'alterazione del sorteggio del direttore di gara e per De Santis nella dolosa ammonizione, come se esistesse quella colposa, dei calciatori del Bologna, successivo avversario della Juve, Petruzzi, Nastase e Gamberini, già diffidati e conseguentemente squalificati per l'incontro Bologna–Juve. Atti finalizzati ad influire sull'andamento della partita successiva, ma che comunque alteravano la regolarità e l'andamento della partita Fiorentina-Bologna”. Con questa unica condotta non solo gli si contesta la direzione arbitrale per quella partita, ma ha anche concorso con l'arbitro poi che arbitrerà Bologna-Juventus, perché avrebbe pregiudicato il Bologna. Sono state compiute attività tecniche, servizi di osservazione nella sede in cui veniva effettuato il sorteggio arbitrale, e che vi hanno consentito di raccogliere dei riscontri oggettivi in merito all'alterazione del sorteggio e alla designazione fraudolenta del De Santis per la partita Fiorentina Bologna?.
Auricchio: No, il sorteggio...

L'udienza è quella del 30 marzo e Gallinelli fa notare come nel periodo di presunto "sdoganamento", vengano comunque contestati a De Santis, reati per favorire la Juventus.

Avv. Gallinelli: La scorsa udienza il controesame aveva toccato i presunti vantaggi diretti apportati dall’arbitro De Santis alla Juventus, tornerò più avanti su quell’aspetto. Proseguirò l’esame sui vantaggi indiretti apportati da De Santis alla Juventus e a società collegate alla Juventus, come voi riportate nelle informative. La vostra ipotesi, o tesi investigativa, si è basata sul fatto che l’arbitro De Santis avrebbe ammonito giocatori diffidati appartenenti a squadre che il turno successivo di campionato avrebbero affrontato la Juventus, favorendo indirettamente la società di cui il dottor Moggi era D.G. Passiamo al capo G dell’imputazione (Fiorentina-Bologna del 05-12-2004), leggo testualmente… non l’avete scritto voi il capo d’imputazione, ma credo sia il frutto delle vostre valutazioni investigative: "Moggi, De Santis, Pairetto i quali compivano atto fraudolento sorteggio, consistente nell’ alterazione del sorteggio del direttore di gara, De Santis nella dolosa ammonizione dei calciatori del Bologna, successivo avversario della Juventus (Petruzzi, Nastase e Gamberini), già diffidati e conseguentemente squalificati per l’incontro Bologna-Juve (non arbitrata da De Santis). Atti finalizzati ad influire sull'andamento della partita successiva, ma che comunque alteravano la regolarità e l’andamento della partita Fiorentina–Bologna". Viene ipotizzata responsabilità diretta per frode sportiva di De Santis e una responsabilità in concorso relativamente ad un incontro successivo non arbitrato da De Santis, in concorso con l’arbitro Pieri, che arbitrò la partita. Le devo leggere e si impone questa lettura: informativa del 02-11-2005, pag. 62, la strategia complessiva elaborata per favorire l’ascesa della Juve. "Tale obiettivo viene tutelato con interventi sia diretti sul campo di gioco e indiretti sul campo che nel medesimo turno vedono squadre che la volta successiva devono gareggiare contro la Juve", come nel caso in esame: Fiorentina-Bologna …. De Santis arbitrerà poi Fiorentina-Milan, arriveremo anche a questa partita. Quando De Santis arbitrò questa partita, Fiorentina-Bologna, era già emersa l’esistenza di un procedimento penale, di un’indagine nei confronti degli arbitri Palanca e Gabriele?.
Auricchio: Sì.
Avv. Gallinelli: E quindi il De Santis non era condizionato dall’esistenza di questo procedimento?
Auricchio: Emerso in che senso?
Avv. Gallinelli: Era già in corso attività di indagine nei confronti di Palanca e Gabriele. Credo dovrebbe conoscere bene queste circostanze.
Auricchio: Erano stati indagati nell'estate.
Avv. Gallinelli: All’epoca della partita, il 05-12-2004, Fiorentina-Bologna, arbitrata da De Santis, questo procedimento era in corso, o no?
Auricchio: Era in corso.
Avv. Gallinelli: Non avete ravvisato un condizionamento, ripensamento, sdoganamento?
Auricchio: No.
Avv. Gallinelli: Non aveva subito nessun condizionamento dalla conoscenza, poi dimostreremo...
Auricchio: Anzi, in merito a quel procedimento, dall’attività tecnica, sono emerse anche informazioni che De Santis aveva sull’andamento e dal suo tenore, anche colloquiale al telefono, era tranquillo.
Avv. Gallinelli: Il cosiddetto ripensamento non lo avete collegato a questa indagine su Palanca e Gabriele?
Auricchio: Lo abbiamo collegato essenzialmente...
Avv. Gallinelli: La domanda è se non lo avete collegato. Non lo avete collegato all’esistenza di un procedimento penale?
Auricchio: La domanda è: lo avete o non lo avete collegato? Lo abbiamo collegato anche a questo procedimento penale riguardante Palanca e Gabriele.
Avv. Gallinelli: Nonostante questo ripensamento e preoccupazione, De Santis favorisce lo stesso la Juventus?
Auricchio: Qual è la domanda?
Avv. Gallinelli: Questa. Gliene ho fatto tre e non ha risposto a nessuna delle tre. In questo momento, nonostante questo collegamento all’epoca in cui si giocava questa partita, il De Santis non era preoccupato e quindi favoriva indirettamente la Juventus.
Auricchio: Non solo non era preoccupato ma, dallo stesso tenore di alcune conversazioni che abbiamo riportato e pure richiamato in sede di interrogatorio…. era tranquillo.
Avv. Gallinelli: E, quindi, poteva anche non conoscere l’esistenza di questo procedimento?
Auricchio: Lo conosceva, posso anche citare alcuni collegamenti.
Avv. Gallinelli: Poi ci arriveremo a tutte le evoluzioni e involuzioni investigative.
Auricchio: In quel momento non era preoccupato.
Avv. Gallinelli: Avete visionato il filmato della partita Fiorentina Bologna?
Auricchio: Che io ricordi, no.
Avv. Gallinelli: Avete intercettato, captato, o svolto attività tecnica come avete precedente definito, telefonate tra il De Santis e Moggi, De Santis-Bergamo-Pairetto precedenti la partita Fiorentina-Bologna?
Auricchio: No.

Il "delitto perfetto".
L'avvocato richiama l'informativa dell'aprile 2005 e chiede riscontro sulla telefonata tra Damascelli e Moggi, quella del "delitto perfetto".
Avv. Gallinelli: Ci può confermare che era Damascelli a chiamare Moggi?
Auricchio: Sì.
Avv. Gallinelli: Damascelli chiama Moggi e che, a differenza di quanto riportato nell’informativa, l’espressione "delitto perfetto" è stata utilizzata solo dal giornalista Damascelli?
Auricchio: Sì, lo abbiamo anche detto la volta scorsa...
Avv. Gallinelli: Che Moggi non era nemmeno a conoscenza che il Bologna aveva due giocatori diffidati e che l’arbitro De Santis li avesse ammoniti? Ci conferma questo?
Auricchio: Sì.
Avv. Gallinelli: Che Damascelli ha erroneamente riferito a Moggi che i giocatori ammoniti e diffidati erano tre anziché due (Nastase e Petruzzi, non Gamberini, ndr)?
Auricchio: Sì, lo abbiamo già detto.
Avv. Gallinelli: Moggi non era a conoscenza, non solo del numero dei giocatori del Bologna diffidati, ma che tale squadra aveva giocatori diffidati, che De Santis li avesse ammoniti, che sarebbero stati squalificati e che di conseguenza non avrebbero potuto partecipare al successivo incontro con la Juventus. Ci conferma la circostanza?
Auricchio: Confermo che Damascelli fa riferimenti a tre...
Avv. Gallinelli: Ma Moggi non corregge...
Presidente Casoria: Avvocato, poi leggiamo e vediamo che Moggi non insiste. Mettere in evidenza fino ad un certo punto.
[…]
Avv. Gallinelli: Avete collegato la condotta arbitrale del De Santis ad una telefonata del 7 maggio, tra Meani e Bergamo? Nell'informativa: “La severità arbitrale dimostrata da De Santis nell'incontro Fiorentina-Bologna suscita l'attenzione anche del dirigente milanista Meani”. Questa attenzione del Meani, l'avete utilizzata come elemento accusatorio, investigativo, di sospetto?
Auricchio: Sì.
L’avvocato Gallinelli legge la trascrizione della telefonata durante la quale Meani dice di guardare la partita Fiorentina-Bologna: Ora, colonnello, voi avete lasciato questa trascrizione con i puntini sospensivi. Le telefonate bisogna ascoltarle tutte e trascrivere tutto.
L’avvocato legge tutta la telefonata con particolare riferimento alla parte: Bergamo "Ma sai Petruzzi è uno che...", Meani: "Un rompipalle", Bergamo: "Che se le guadagna!", quindi dice: Questa parte non era contenuta nell'informativa, questa telefonata era stata tagliata con i puntini...

L'espressione più libera.
Tutti questi sdoganamenti repentini, a seconda delle circostanze che gli inquirenti vogliono sottolineare, cominciano ad essere un poco sospetti, anche data la mancata aderenza tra le dichiarazioni di Auricchio in aula e il contenuto delle informative. L'evidenza tuttavia non fa vacillare Auricchio che prosegue imperterrito, anche per quanto concerne una partita, Parma-Juve, in cui il De Santis ha danneggiato decisamente la Juve, ma lui vede nella circostanza un'ulteriore conferma alla sua teoria.

Avv. Gallinelli: Quindi il 6 gennaio De Santis quando arbitra Parma-Juventus non ha ricevuto alcun avviso di proroga delle indagini, quindi diciamo, è libero, secondo l'assunto investigativo, di favorire in modo unilaterale la Juventus, non avrebbe nessun condizionamento
Auricchio: No.
Avv. Gallinelli: Però nell'informativa del 2 novembre 2005 è scritto testualmente, in modo molto eclatante, "De Santis è una creatura generata da Moggi, gestita sempre dallo stesso, di conseguenza emerge una continuata (non saltuaria, ndr) opera svolta dal De Santis ad appannaggio degli interessi dell'associazione e quindi della Juventus". Come giustifica questi sdoganamenti con questa opera continuativa svolta dal De Santis?
PM Capuano: Presidente, c'è anche opposizione, perché su questa circostanza il teste ha risposto all'udienza scorsa... Fino a un certo punto De Santis è stato un sodale dell'associazione, successivamente, all'esito di una serie di circostanze, il teste ha rappresentato che il De Santis si è staccato dall'associazione.

Avv. Gallinelli: In queste vostre valutazioni sull'apporto continuativo, saltuario, a cottimo... del De Santis nell'associazione, siete stati investigativamente condizionati dai risultati degli incontri della Juventus?
Auricchio: No, Le sto dicendo di no. Parma-Juve è l'espressione più libera di questo condizionamento.
Presidente Casoria: Avvocato, non insista.
Avv. Gallinelli: Presidente, è un punto importante, e questa importanza la rileveremo nella partita Fiorentina-Milan. Capo "S" dell'imputazione, partita Palermo-Lecce 3-2, del 20 febbraio 2005. Qua aveva ricevuto l'avviso di proroga delle indagini preliminari?
Auricchio: Non credo.
Avv. Gallinelli: Ha detto febbraio prima, siamo al 20.
Auricchio: Non ho parlato di ricezione dell'avviso. Ho detto addirittura ad aprile per questo procedimento (il presente processo, ndr), a febbraio abbiamo fatto riferimento ad altro procedimento, che era quello della Procura di Torino, dottor Guariniello.
Avv. Gallinelli: Questa è una circostanza erronea perché De Santis non ha ricevuto nessun avviso.
Auricchio: No, ma io non ho mai detto questo.
Presidente Casoria: Però Lei ha detto febbraio.
Auricchio: Ho detto febbraio, se mi fate dire perché...
Presidente Casoria: Il perché non ha importanza, però Lei ha collegato questo...
Auricchio: Ho detto febbraio, perché a febbraio ci sono delle cose utili, per parte nostra, per giustificare quello che l'avvocato chiama…
Avv. Gallinelli: E' l'avvocato di De Santis che fa il controesame, non è per Rosetti od altri. Se questa circostanza, se questo avviso lo porta come rilevante, io penso e quindi vengo indotto in errore, che sia relativo a De Santis. Adesso invece mi dice che è relativo ad altri?
PM Capuano: No, no. Presidente, non ha detto questo, se facciamo rappresentare al teste quello che ha detto...
Avv. Gallinelli: Presidente, abbiamo parlato di sdoganamento, abbiamo cristallizzato questo sdoganamento...
Presidente Casoria: A febbraio 2005, quella che sia la motivazione, poi vediamo. Qual è la domanda?
Avv. Gallinelli: Palermo-Lecce del 20 febbraio, assistenti Papi e Grilli, quarto uomo Tagliavento: “De Santis compiva atti fraudolenti consistiti nella dolosa ammonizione dei calciatori del Lecce, Pinardi e Rullo”. Lei si ricorda se nella stagione 2004-05 Pinardi e Rullo sono stati i calciatori più sanzionati disciplinarmente dagli arbitri? E non solo da De Santis?
Auricchio fatica a ricordare la partita e dall’aula una voce dice: Era già sdoganato.
Avv. Gallinelli: Appunto, è quello che gli ho chiesto prima, ma non me lo ha detto.
Auricchio: Io non la ricordo questa partita, tra l'altro...
Il Presidente Casoria chiarisce la domanda posta relativamente a Pinardi e Rullo, ma il teste continua a non ricordare.
Avv. Gallinelli: Allora, dolosa ammonizione di Pinardi e Rullo, quindi non più Petruzzi e Nastase, questi campioni del mondo... Pinardi e Rullo, squalificati dal giudice sportivo per la successiva Lecce-Messina. Qua De Santis non favorisce la Juventus, ma il Messina.
L’avvocato Gallinelli spiega la motivazione delle domande precedenti leggendo l'informativa del 2 novembre: ”Il fenomeno dei calciatori assenti per squalifica (ovviamente delle squadre che affrontano la Juve), assume una valenza fondamentale oltre che per il peso specifico dei singoli giocatori interessati, laddove si considera che la lotta per la vittoria finale del campionato 2004/05 tra Juve e Milan, è stata talmente serrata ed incerta, tanto che le due formazioni per ben dieci giornate di campionato sono state in testa alla classifica a pari merito, e quindi ogni incontro delle due squadre assumeva un'importanza vitale per le sorti finali del torneo”. Poi confronta questo passaggio con quanto scritto in un altro punto dell'informativa (pag. 378), "Il momentaneo raffreddamento di De Santis nei confronti della compagine moggiana è verosimilmente da ricercarsi nell'aspirazione nutrita dal medesimo (quindi non da notifiche di proroga delle indagini)di avere la certezza di essere designato quale arbitro italiano per i mondiali di Germania 2006. Di conseguenza il predetto, atteso che all'inizio della primavera la società diretta da Moggi appariva non fornire sufficienti garanzie di certezza per la conquista dello scudetto, mentre il Milan attraversava contemporaneamente un trend positivo, un rapido calcolo di convenienza induceva De Santis a spostarsi verso il competitore ritenuto più forte. Ma De Santis è tornato quasi immediatamente sui suoi passi, avendo Moggi rinsaldato le fila della compagine e dimostrato di rappresentare ancora la vera forza dominante marciando in modo decisivo verso la conquista dell'ennesimo scudetto".

Quindi l'avvocato Gallinelli legge una telefonata tra Moggi e Tosatti:
Moggi: De Santis ha proprio rotto i co..., ha rotto!
Tosatti: Ormai gli arbitri ti pisciano... addosso a te....
Moggi: Oggi ci è proprio contro alla grande.
Tosatti: Ho detto in Federazione: avete fatto apposta a mandare De Santis, perché vada nel sedere alla Juve.
Moggi: Eh già, e questo quest'anno ci costa tra Palermo, Parma e questa qui (Juve–Inter 0-1, ndr), ci costa tranquillamente sei punti, è una cosa incredibile guarda.
Moggi: E' un figlio di p...
Tosatti: Sì, ma proprio alla grande.
Moggi: Ci ha creato un sacco di difficoltà, se noi perdiamo il campionato uno degli artefici è lui! Perché c'ha dato troppo contro; a Palermo non c'ha dato un rigore, a Parma c'era rigore e non ce l'ha dato, oggi deve cacciare Cordoba e non lo caccia!
Tosatti: Ed il rigore su Nedved? Non lo dà…
Moggi: E' un casino.
Tosatti: Non vede il fallo di Mihajlovic su Ibrahimovic.
Moggi: Non l'ho neppure salutato, non mi va di parlarci, manco l'ho cagato... Ha beccato tutti i giocatori diffidati.

Presidente Casoria: Avvocato, su questa base che domanda dobbiamo fare?
Avv. Gallinelli: Se si è analizzato il comportamento arbitrale di De Santis, nelle partite della Juventus da lui arbitrate, quanti giocatori della Juventus diffidati sono stati ammoniti? Avete fatto questa indagine?
Auricchio (con tono sommesso, ndr): No.