Ma andatevi a nascondere!

AbeteLa decisione federale del 18 luglio era nell’aria, soprattutto tra gli addetti ai lavori, un passerotto ben informato mi aveva messo in allarme già dieci giorni prima della riunione del Consiglio Federale, quando ancora circolavano voci discordanti. Lo scudetto assegnato all’Inter con atto amministrativo nel 2006 è diventato il simbolo dell’impunità nel mondo dello sport. E rimarrà all’Inter, per ora. Per chi non lo sapesse, secondo autorevoli pareri, l’atto amministrativo di assegnazione è proprio il comunicato con cui il Commissario Straordinario, Rossi Guido, lasciò che lo scudetto si depositasse sulla maglia dell’Inter come una macchia d’olio. Ricorderete tutti che poi, giustamente, egli corse in soccorso di Telecom, perché l’azienda viveva momenti difficili… (prospettive di sviluppo, vicenda dello spionaggio, ecc). Lo scudetto alla sua squadra del cuore era stato assegnato, ed egli aveva anche festeggiato il Mondiale, che a suo dire avrebbe vinto anche lui stesso. Invece il Mondiale di Germania lo vinse la Juve di Luciano Moggi, i nomi dei giocatori in campo parlano chiaro. Rossi se ne andò in tutta fretta e il 15 settembre 2006, dopo le dimissioni di Marco Tronchetti Provera, venne nominato nuovamente Presidente di Telecom Italia, dopo esserlo stato anni prima, nel periodo in cui l’azienda stessa era orientata alla privatizzazione. E così, le grandi riforme che il mondo del calcio aspettava da anni sono andate a farsi benedire. Proprio a causa della necessità di una seria ristrutturazione del sistema, qui a "Prescriziopoli" oggi viviamo nella stessa situazione puzzolente, unta e appiccicosa di sempre. Scudetti irregolari, rischio di mancata iscrizione ai tornei per molti piccoli club, illeciti contestati solo ai nemici, pacca sulle spalle agli amici, articoli del CGS interpretati ad personam (forse nemmeno in Unione Sovietica erano arrivati a questo livello), illeciti inventati, illeciti insabbiati, prescrizioni romanzesche, truppe cammellate, foche ammaestrate, ecc. Vabbè, in fondo in fondo, niente di nuovo. Del resto se in Italia ci sono squadre che hanno vinto scudetti con le regole cambiate in corsa dalla Federazione, passaporti falsi in campo, eliminazione preventiva degli avversari, prescrizioni provvidenziali, piscine, squali, ecc, mi sembra si possa dire con grande serenità e ottimismo che tutto stia procedendo per il meglio.
Tornando alla vicenda dello scudetto, la Juve ricorrerà in ogni sede possibile contro questa non-decisione, a quanto si legge dal comunicato ufficiale. Vedremo se lo farà, quando e come. Ad occhio e croce forse si risolverà tutto entro il 2025… I tifosi Juventini, ma anche di altre squadre, per esempio i milanisti, si stanno organizzando via web e hanno ideato una fantasiosa e goliardica protesta: “Deposita anche tu un cartone in Corso Vittorio Emanuele al 9. Lì lo riciclano”. E lì, gli operosi onestoni, tutto quello che riceveranno lo trasformeranno in scudetti. Noi di Ju29ro.com, per renderci utili, abbiamo deciso di realizzare un video con le istruzioni utili a farsi in casa il proprio scudetto di cartone. Come si suol dire in questi casi, "tifoso avvisato, mezzo scudettato".
Ora però, proviamo a ripercorrere insieme brevemente tutta questa vicenda unta e grottesca. Nonostante si sapessero moltissime cose già nel 2006, il Procuratore Palazzi ci ha messo anni e anni per indagare. Nella sua relazione tiene conto delle nuove intercettazioni emerse, conferma grossomodo l'impianto accusatorio del 2006 e lancia accuse anche ad alcuni club che all'epoca erano rimasti fuori dal pastrocchio, ma non tiene minimamente conto delle intercettazioni emerse a discarico delle colpe della Juventus. Ma guarda un po’… Finito di scrivere il frittatone, ci dice che però il frittatone è prescritto. La puzza di cipolle ci sarebbe, ma è troppo tardi. Altra cosa parecchio fuori luogo, perché l’accertamento del decorso del tempo e dell’avvenuta prescrizione, proprio come nell'ordinamento penale, tocca al giudice e non all’inquirente. Un giudice avrebbe dovuto decidere se c’era un articolo sulla prescrizione da applicare o no, e avrebbe deciso se applicare quello del codice nuovo o quello del codice vigente nel 2006. Dopodiché, la relazione è passata nelle mani del Consiglio Federale, che avrebbe dovuto decidere se annullare oppure no il provvedimento di assegnazione dello scudetto del 2006. Attenzione, non si trattava di una revoca, perché quella spetta ad un giudice, si trattava solo di annullare un provvedimento amministrativo. Un Giudice Federale non può farlo, la Giunta Federale non può farlo. Può farlo solo lo stesso organo che ha emesso il provvedimento a suo tempo e che ha poteri amministrativi e rappresentativi della Federazione stessa, ossia il Consiglio Federale. E cosa fa coraggiosamente il Consiglio? Non decide a favore di Agnelli, perché mica si può fare un dispetto così grande a Moratti. Non decide a favore di Moratti, perché mica si può fare un dispetto così grande ad Agnelli. Decide di essere in-competente. Fine temporanea, e pilatesca, della vicenda.
E poi, e poi, e poi, come in ogni farsa che si rispetti, grandi colpi di ping-pong in pasto all'opinione pubblica. Il Consiglio Federale, attraverso le dichiarazioni dei suoi membri, dice che non è competente e che servirebbe un giudizio per revocare lo scudetto assegnato. I Giudici Federali invece, dicono di essere in-competenti e che è il Consiglio a dover prendere questo tipo di decisioni, perché non si tratta di comminare sanzioni (compito dei giudici, per l'appunto), si tratta di ritornare su una decisione politico-amministrativa del 2006. E dulcis in fundo... il capolavoro assoluto, la prodezza balistica del Presidente Abete, il quale dice che l'atto amministrativo di assegnazione non esiste (in realtà esiste eccome), che lui avrebbe preferito che Moratti avesse rinunciato alla prescrizione, e che se lo avesse fatto il Consiglio comunque non avrebbe tolto lo scudetto. E, addirittura, non avrebbe tolto lo scudetto nemmeno se esistesse l'atto di assegnazione! Sembra una barzelletta... Anzi, lo è.
Allora, ormai è chiaro a tutti che la Federazione a queste condizioni non serve più a niente, perché nessuno ha il potere o la voglia di decidere nulla. Servirebbe un volenteroso e limpido spazzino per fare una "seria" pulizia nel mondo del calcio (partendo dalla testa, e chi vuol capire capisce...). Speranza vana, immagino. E dunque, mentre le Procure Italiche sul tema sonnecchiano, eccovi servita l’ennesima ricetta del Bananeto della Bassa Europa: il polpettone avvelenato con carne di coniglio.
Ma andatevi a nascondere! Oppure, vista la stagione, andate a scopare il mare!