Dialoghi su Farsopoli - Lezione 14


LEZIONE N° 14: C'ERA GENTE CHE SPARIVA NEGLI SGABUZZINI

M: E di quelli che sparivano? Che cosa mi sai dire?! Vediamo che razza di spiegazione riesci a darmi...
S: Quelli che sparivano? Cioè, dopo la mafia e la P2 parliamo di regime argentino? I desaparecidos?

M: Hai poco da fare lo spiritoso... Sai benissimo a che cosa mi riferisco... c’erano arbitri... c’era gente che spariva negli sgabuzzini...
S: No, veramente ancora continuo a non capire. Chi era questa gente che spariva? E poi come faceva a sparire negli sgabuzzini?

M: Ah, non capisci... eccerto... eccome no! Pa pa re sta! Pa pa re sta... ti dice niente?
S: Paparesta, sì, certo era un arbitro... ma no! Ah, ho capito, a cosa ti riferisci, ti riferisci all’episodio di Reggio Calabria!

M: Bravo! L’episodino di Reggio Calabria... quello dove, siccome Paparesta non vi aveva favorito, allora Moggi è andato fuori di testa! Proprio quello...
S: Veramente, Moggi era andato fuori di testa perché eravamo stati sfavoriti in modo eclatante. A proposito, strano che non sia mai emersa nessuna sfuriata di Moggi quando gli arbitri hanno fatto tranquillamente il loro dovere in cento e cento partite.

M: Le avete ladrate tutte! Per quello che se n’è sempre stato buonino...
S: Questa è una tua opinione. Comunque, chi sarebbe sparito e di quale sgabuzzino si starebbe trattando?

M: Vabbe’... gioca... gioca con le parole che è quello che ti è rimasto di fare... sgabuzzino... spogliatoio... chiamalo come ti pare... sparire... essere rinchiusi... fai te!
S: No, guarda che io non gioco le parole, io parlo di sostanza. Paparesta sarebbe stato rinchiuso nello spogliatoio di Reggio Calabria?

M: Come se fosse una novità...
S: Un po’ lo è, perché è vero che si era detto che Paparesta venne rinchiuso nello spogliatoio, ma poi si appurò che le cose andarono ben diversamente.

M: Ma se lo disse anche Moggi in ben due telefonate che lo aveva rinchiuso! E non solo: aveva gettato via la chiave! Pure la chiave aveva gettato via... ma voi non vi rendete conto! Aveva buttato via perfino la chiave... ma manco Al Capone! E poi le minacce... col dito puntato... cioè, questo chiude un arbitro nello spogliatoio... poi lo intimidisce dicendogli che gli stronca la carriera... che lo sbatte fra i dilettanti... e come se non gli bastasse, dice che fa fare la stessa fine all’assistente Copelli! E voi siete ancora qui dopo due anni a parlare! Ma ringraziate che non vi hanno radiato e vergognatevi!
S: Quello che disse Moggi non ha alcuna valenza, innanzitutto perché ciò che viene detto al telefono non ha alcuna valenza, non è riproduzione della realtà e poi perc...

M: Ah, non ha alcuna valenza?! E allora perché lo avrebbe detto?!
S: Allora, innanzitutto vedo che come le bandiere cambi direzione a seconda di come tira il vento, perché se le telefonate riguardano altre squadre allora lì, sì, lì servono le prove (vedi lezione n°7), comunque, dicevo che a parte quello, c’è un’altra telefonata di Moggi dove afferma esattamente il contrario.

M: Quindi a quella ci credi! Ecco... allora con che faccia vai dicendo agli altri che cambiano versione a seconda della loro convenienza?!
S: Infatti io non lo faccio, io dico che, contraddicendosi le due telefonate, non si può dare credito a nessuna delle due. Cosa che nel caso delle telefonate che contesti te non entra in gioco (vedi lezione n°7); non solo, tieni presente che una di quelle due telefonate, quella in cui si vanta di avere fatto il diavolo a quarant'otto lo fa con la sua amica.

M: Sta di fatto che Moggi è stato condannato, per quell’episodio...
S: Certo, è stato condannato, ma non per avere rinchiuso nello spogliatoio l’arbitro Paparesta, ma “per avere tenuto, al termine della gara, una condotta aggressiva e intimidatoria nei confronti della terna arbitrale. La stessa cosa che avvenne a Facchetti quando entrò nello spogliatoio dell’arbitro a Verona contro il Chievo (solo che lui entrava tra il primo e il secondo tempo), se non ricordo male. Ma a quanto pare Facchetti rimane un santo.

M: Ma lascia stare quel santo di Facchetti...
S: Sì, e d’altra parte non avrebbe potuto essere altrimenti, visto che lo stesso Paparesta nella deposizione afferma di non essere mai stato chiuso in quello “sgabuzzino”.

M: Eh?!
S: Poi, a proposito delle intimidazioni e di come ciò che viene detto al telefono corrisponda alla realtà, ti è mai venuto in mente di verificare cosa sia successo a Paparesta e Copelli?

M: Ma che bisogno c’è?! C’è una sentenza di condanna! (vedi lezione n°1)
S: Sì, allora te lo dico io: Paparesta non venne neanche punito come da regolamento per i gravissimi errori di Reggio Calabria e Copelli, quello che doveva avere la carriera stroncata, venne chiamato a rappresentare l’Italia ai MONDIALI!

M: Ngh?!
S: NON c’era gente che spariva negli sgabuzzini