Accordo in Lega per i Diritti TV

TelecameraFumata bianca sui diritti Tv dopo ben 7 ore di "conclave". La Lega Calcio ha trovato l'accordo sulla distribuzione dei diritti tv a partire dal luglio del 2010. Sarà 40-30-30: il 40% in parti uguali tra tutte le società, il 30% per i meriti sportivi, il 30% in base al bacino d'utenza. Una formula che ha messo tutti d'accordo sulla divisione dei diritti televisivi della serie A evitando di arrivare alla data limite del 4 novembre indicata dalla Melandri prima di presentare un decreto.
I club di serie A, unica assente la Fiorentina, alla fine hanno raggiunto un accordo con 15 voti favorevoli e 4 contrari (Siena, Atalanta, Palermo e Cagliari) su come ripartire gli introiti che, a partire dal 2010, arriveranno dalla vendita centralizzata dei diritti televisivi.

Il criterio - Il 40% sarà diviso in parti uguali tra tutte le 20 società di A (come stabilito dalla legge Melandri-Gentiloni), il 30% sarà calcolato in base ai meriti sportivi della squadra e il restante 30% in base al bacino di utenza.

La quota del 30% relativa ai risultati sportivi terrà conto dell'ultima classifica (il 5%, con il coefficiente calcolato in base al "modello inglese": da 20 per la prima classificata a 1 per l'ultima), dell'ultimo quinquennio (15%), dei risultati a partire dal 1946-47 (10%).

Il 30% relativo al bacino d'utenza sarà calcolato per il 25% considerando il numero dei tifosi, così come sarà determinato da indagini demoscopiche che la Lega commissionerà a tre diversi istituti di ricerca statistica (la media sarà rivisitata ogni tre anni). Il restante 5% di questa fetta sarà distribuito tenendo conto della popolazione residente nel Comune del club in questione.

Una simulazione ha dimostrato come in questo modo i club "più ricchi" non potranno guadagnare più di 4 volte l'importo spettante ai club "più poveri".
Una vittoria per i club più forti che avevano minacciato il ricorso alla Corte europea nel caso in cui non fossero state tenute in considerazione queste ultime voci.

I commenti - Soddisfatto il presidente della Lega Calcio, Antonio Matarrese: “Oggi i presidenti hanno dimostrato un grande senso di responsabilità e che nei momenti difficili la Lega è capace di ritrovarsi. Abbiamo dato prova di compostezza e serietà”.
Scontento, come sempre, il presidente del Palermo Zamparini: “ È peggio dei diritti soggettivi: in questa maniera hanno stabilito che per i prossimi 50 anni vinceranno sempre le grandi". Zamparini, dopo le stilettate di questi giorni nei confronti del milanista Galliani, continua: ”E' una vergogna per il sistema Italia e per lo sport italiano - ha detto all'Apcom - perché ha vinto il calcio di Adriano Galliani. Si tratta del tentativo riuscito di tre-quattro club di mantenere il dominio. Sono Milan, Inter, Juventus e la Roma accodata”

Il ministro dello Sport Giovanna Meandri ha commentato: “Ha prevalso la ragione del calcio italiano. È una svolta coerente con il dibattito europeo sulla dimensione sociale dello sport. È una delle poche riforme quasi bipartisan che cambia il volto del calcio italiano. Con i decreti attuativi faremo nostri i criteri che la Lega ha approvato. Il decreto di attuazione sarà portato tra pochi giorni in Consiglio dei ministri”. Ed ancora:"Con questa intesa vincono tutti. Vincono le “piccole”, perché s’introduce una più equa distribuzione delle risorse che consente di accrescere la loro competitività e vincono le “grandi”, perché vedono doverosamente riconosciuto il loro contributo storico ed attuale al calcio italiano. Vince l’autonomia che ho sempre rispettato e che considero un valore fondamentale del mondo dello sport. E’ un importante risultato per le società di calcio e la Lega, capaci di mediare tra interessi originariamente distanti e ora ricomposti nel nome del calcio italiano".

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