Pirlo toglie le castagne dal fuoco ad Allegri

La Juve trova tre punti importantissimi contro gli uomini di Colantuono e si porta momentaneamente a + 10 sulla Roma. Eppure i segnali per unn nuova Cesena c'erano tutti: come al Manuzzi, la Vecchia Signora si era trovata in svantaggio su un errore difensivo, per poi premere sull'acceleratore subito dopo e ribaltare il punteggio. Certo, c'è da dire che l'Atalanta nel primo tempo ha avuto solo due occasioni: una per Baselli nata da un rimpallo (provvidenziale in quel caso Buffon) e quella poi realizzata da Migliaccio. La Juventus nel primo tempo è stata padrona del campo, con un buon possesso palla e un baricentro molto alto; ma a un buon volume di gioco non sono corrisposte altrettante occasioni da rete. Il gol di Pirlo è servito a dare respiro a una manovra a cui mancava sempre l'ultimo tocco. Il secondo tempo è pure iniziato sulla falsariga di quello di Cesena: i giocatori non volevano correre, forse per amministrare le energie in vista della Champions e Allegri, riconoscendo il momento di difficoltà non ha compiuto gli stessi errori di Cesena, togliendo subito il diffidato Pogba (evitandogli così la possibile squalifica in vista dello scontro diretto all'Olimpico) e passando a un più solido 3-5-2, modulo che sta ormai diventando una consuetudine per il livornese quando si tratta di portare a casa il risultato.
Certo, va detto che occasioni clamorose la Juve ne aveva avute: una con Caceres e una con Pereyra nel primo tempo; nella ripresa Pogba e due occasioni con Marchisio, con un rigore e una punizione a due in area per gioco pericoloso negati da Irrati, il quale non è stato autore di una prestazione brillantissima, soprattutto negli ultimi minuti, quando ha cominciato a invertire falli senza capirci molto.
Si può parlare di allarme Juve quindi? Beh, partiamo dai presupposti: oggi c'era stato molto turnover, e probabilmente molti giocatori avevano la testa alla sfida di Champions, come Pogba, Tevez e Llorente, che hanno corso meno del solito e si sono limitati a svolgere il loro ocmpito senza particolari acuti (fatta eccezione per il basco e il suo gol di rapina).
Detto questo, ci sono alcuni giocatori che continuano a stupire... in negativo. Partiamo proprio da Llorente: la sua involuzione è abbastanza strana, dato che è lontano dai livelli mostratici l'anno scorso. Indubbiamente il modulo di Allegri non ne esalta le caratteristiche come invece fa con Morata, che col passare del tempo sta prendendo sempre più confidenza e ci sta mostrando le sue grandi doti tecniche, unite a una fisicità e un dinamismo impressionanti per uno della sua altezza. La giovane età probabilmente lo rende più ideale per queste partite: come per Coman infatti la voglia di mettersi in mostra può fare la differenza, e infatti sono stati proprio loro due a cercare di spingere la squadra avanti quando nei minuti finali l'Atalanta era alla ricerca del pareggio. Un altro caso strano è quello di Pereyra: da trequartista non sembra rendere bene, perde spesso palla e davanti alla porta sbaglia gol che richiederebbero solo di essere spinti in rete. Forse facendolo giocare da mezz'ala il suo rendimento migliorerebbe, ma è e rimane un onesto giocatore e nulla più.
Sofferte o no, queste vittorie sono importantissime sia per far morale sia per mettere pressione sugli inseguitori, e lo sanno bene Buffon e Pirlo: il primo, quando è stato chiamato a salvare il punteggio su Baselli, ha risposto alla grande, mentre il secondo è salito veramente in cattedra: a parte l'eurogol col quale ha regalato la vittoria ai bianconeri, ha corso e recuperato molti palloni davanti alla difesa. Indubbiamente un giocatore della sua esperienza deve aver capito l'importanza di questa partita nella corsa allo scudetto, e lo ha ampiamente dimostrato. Speriamo solo che, alla sua età, lo sforzo fatto ieri non pesi sulla prestazione di martedì prossimo.
Ed è proprio sulla prossima partita che permane qualche dubbio: da un mese la Juventus lascia ampi spazi di partita agli avversari, dopo aver dominato in lungo e in largo. Sia chiaro, gestire il vantaggio è una cosa naturale, non si può pretendere di andare a 100 all'ora per tutto il match; ma è anche vero che ultimamente sembra quasi che subentri la paura di sbagliare. Un atteggiamento che in certi frangenti si è rivelato nocivo, e che potrebbe risultare letale in coppa. D'altronde anche il Dortmund non sta passando un ottimo momento, avendo strappato a stento i tre punti ieri contro lo Stoccarda, fanalino di coda della Bundesliga. Voglio solo sperare che la preparazione atletica dei bianconeri sia stata fatta proprio per permettere di entrare in forma a marzo, anche perché fra 10 giorni ci attende la Roma all'Olimpico, e dopo pochi giorni la Fiorentina in Coppa Italia.
E anche perché, possibilmente, col Dortmund abbiamo dei conti da saldare...