Allegri mantiene la promessa: Juve ai quarti!

Una serata di trionfo europeo come non si vedeva da tempo: la Vecchia Signora fa suo il Westfalenstadion, sconfiggendo il Borussia di Klopp e conquistandosi un meritatissimo accesso ai quarti di finale.
La Sudtribune aveva preparato scrupolosamente questa partita: il "Muro giallo" (ben 25.000 persone) aveva dedicato a inizio match una coreografia alla Coppa dei Campioni del '97, cercando di intimidire gli uomini di Allegri. Mossa che non ha fatto altro che galvanizzare i bianconeri, che dopo appena tre minuti avevano già trovato la rete dell'1-0, con Tevez che da fermo aveva fatto esplodere un missile terra-aria che Weidenfeller probabilmente non si aspettava.
E chi temeva (o si augurava) di vedere una Juve timorosa cercare solo di chiudersi a riccio dopo il vantaggio... è rimasto fortemente deluso. I calciatori correvano da una parte all'altra del campo, con Pereyra sempre attento a portare pressing tra le linee per innescare il contropiede. Marchisio anche è stato autore di una partita monumentale, e non ha fatto assolutamente rimpiangere Pirlo nei lanci. Anzi, è mia opinione che in queste partite europee la presenza di Pirlo sia addirittura dannosa: non possiamo permetterci di avere in campo un giocatore che cammina nei recuperi, per quanto sublime nel calciare punizioni. Infatti, il numero 8 ha più volte portato il pressing alto e soprattutto coperto sui tagli dei centrocampisti, agevolando il compito dei difensori.
Su Pogba purtroppo non possiamo esprimerci, bloccato alla mezz'ora da un infortunio che speriamo non lo tenga lontano dal campo anche nell'andata dei quarti; ma su Vidal possiamo eccome.
Bentornato Arturo! E si spera in modo definitivo. Il cileno ieri sembrava aver reimpostato le lancette a un anno fa: eccolo il guerriero, indiavolato nel portare pressing, preciso nei disimpegni e sempre pronto a lanciarsi in avanti nei contropiedi. Eccolo il giocatore che aveva fatto innamorare tutti i tifosi juventini già in quella prima partita allo Stadium col Parma, dove segnò addirittura un gol. Ieri Arturo era ovunque: lo vedevi pressare su Reus, e appena la palla veniva scaricata su Gündoğan era già lì a marcare anche lui. Possiamo solo sperare che continui così.
Possiamo ritenerci soddisfatti di questa Juve, che ha saputo cambiare modulo in corsa e resistere ai 10 minuti di assalto giallonero che ha fatto temere il peggio. E per un ritrovato trio difensivo che torna a fare da diga di fronte alla porta difesa da Buffon, dobbiamo anche registrare una coppia d'attacco Tevez-Morata di spessore davvero europeo: Morata è in continua crescita, e il gioco in contropiede sembra esaltarlo moltissimo. Se avesse anche lucidità sottoporta, sarebbe già mostruoso a 22 anni.
Ma Carlitos signori... questo è un vero e proprio numero 10, alla faccia dei milanisti che festeggiavano dicendo: "Meno male che non l'abbiamo preso, quello spacca solo lo spogliatoio" e dei media rosiconi che lo vedevano più grasso di 6 chili, manco fossero delle donne isteriche gelose. Tevez rimarrà alla Juventus forse solo per tre anni, ma in questo lasso di tempo sta dando tutto per questi colori. Durante la sfida di ieri è stato seconda punta, trequartista, centrocampista aggiunto e a tratti difensore, inseguendo fin dentro la nostra area i giocatori avversari. Un vero e proprio gobbo, e il giorno che deciderà di andarsene io mi alzerò e gli tributerò un applauso.
 
In conclusione, una serata perfetta, con una Juve formato europeo, fatta da solida difesa e ripartenze micidiali. E il calcio è anche questo, dove sta scritto che il possesso palla asfissiante e il tiki taka incessante siano l'unico modo per vincere le partite? Allegri questo sembra averlo capito, e ha così regalato a noi, 18 anni dopo, una dolce vendetta. Ma d'altronde il Karma ci aveva già dato un sentore, visto che era stato proprio Riedle ad accoppiare le due squadre...
E nonostante tutto, vorrei tributare i miei complimenti a Klopp: oltre essere passato, a fine partita, a salutare i nostri giocatori, ai microfono italiani ha dichiarato che non c'è alcuna vergogna in questa sconfitta, perché si è perso contro una squadra molto più forte ("a much better team"). Ma ve li immaginate Benitez o Garcia in quella situazione? Uno forse manco si presenterebbe ai microfoni lamentando disparità di trattamento dei media, l'altro inizierebbe l'intervista dicendo: "Sì, però se al 10° minuto l'arbitro avesse espulso Vidal, ora staremmo parlando di un'altra partita", e altre simili panzane. Una cultura, quella della sconfitta, che non sembra essere italiana, se non forse solo juventina. Una cultura, quella del fairplay, che anche il Dortmund ha palesato, tweettando alla Juventus i suoi complimenti.
 
Vorrei ora chiudere, se mi è concesso, con una postilla, dedicata a quei tifosi tra di noi che chiedevano a gran voce di "pensare all'orticello di casa", perché "la Champions non è cosa che fa per noi": è davvero bello entrare con 10 euro in un ristorante da 100 euro, mangiare per tre... e uscire ruttando in faccia ai proprietari.