L'Italia dei Murigni

lippi_coppaCi siamo, fra due settimane prenderà il via il Mondiale di calcio edizione 2010 in Sudafrica e la battaglia tra i media è già iniziata. La Rai non ci sta a passare per cenerentola televisiva, ma di fatto lo è. Il paragone con Sky è davvero impietoso: 25 partite verranno trasmesse dalla TV di stato contro tutte e 64 (di cui 39 in esclusiva n.d.r.) dal gruppo di Murdoch, il tutto in alta definizione e con l'ausilio di inquadrature personalizzate. Grande schieramento di canali in esclusiva, mentre Mamma Rai, ancora incerta sulla diffusione in HD, seguirà l'evento anche in Radio e sul Web. E Mediaset sta a guardare? A parte i dati sulla diffusione mediatica, come si pongono i giornalisti nostrani alla vigilia della seconda Nazionale di Lippi? Dopo esser scesi alla chetichella dal carro azzurro partito dopo la finale del 2006, sono saliti uno alla volta sull'allegorico e carnevalesco carro nerazzurro di Mourinho nella sfilata cartonata partita appunto nel 2006 dopo la caccia alle streghe di Calciopoli.

Dicevo, come si pongono i giornalisti italiani? Forse danno ragione proprio al portoghese cuntabal quando li definì puttanieri dell'intelligenza, o peccatori da tastiera. Insomma qualsiasi interpretazione possa essere dedotta dall'espressione "prostituzione intellettuale", famosa tanto quanto il suo autore. Dopo essersi scontrato con parecchie penne delle TV nostrane, dopo aver preso in giro più di un giornalista alle conferenze stampa e dopo il recente rifiuto a parlare con i giornalisti italiani nell'ultima parte del campionato scorso, i nostri continuano a ringraziarlo e a prenderlo ad esempio.

Dopo averci dato dei disonesti, escludendo ovviamente tutti quelli con lo smoking bianco o con i denti gialli, il cuntabal si è dileguato la sera stessa dopo il successo sul Bayern nella finale di Champions League: infatti il destino ha voluto che la finale si disputasse proprio in quella Madrid dove Mourinho andrà a ribadire di non essere un pirla. E i nostri giornalisti che dicono? Ma sì, denigriamo l'Italia dei Pozzo, dei Bearzot e dei Lippi che ci hanno reso orgogliosi di essere Italiani, calcisticamente parlando, quattro volte quattro, e per rivincere il Mondiale prendiamo invece ad esempio l'Inter dei Mourigni, l'Inter dei "soli contro tutti", l'Inter internazionale che tra le sue file ha due italiani e forse per sbaglio, l'Inter guidata da un portoghese del Portogallo, proprio quella nazione che da quando esiste la competizione per nazioni è arrivata terza nel 1966 e quarta nel 2006, proprio nell'edizione in cui gli Italiani alzarono la Coppa del Mondo, per il resto il nulla.

Cosa dovremmo imparare da Mourinho? Come giocare al calcio? Una tirata d'orecchie a tutti i giornalisti, quelli che non sono ancora riusciti a scendere dal carro del 2006, quelli che sono ancora sul carro di Mourinho ed anche quelli che non sanno a quale carro attaccarsi. Una tirata d'orecchie a tutti quei giornalisti (ma anche a Buffon) che si ispirano all'allenatore del cartone sponsorizzato e a tutti quelli che fra un po' ci diranno anche di imparare a cucinare dagli americani, a navigare dagli svizzeri, e a come vincere gli scudetti dagli interisti. Sarebbe meglio, invece, prestare attenzione alle future dichiarazioni del neo allenatore madrilista, ci sarà da divertirsi. Se volete commentarle per bene, come vorreste fare forse senza potere, per esprimere il vostro pensiero liberamente, voi, giornalisti dalla penna indotta, scriveteci pure liberamente, garantiamo l'anonimato ma non la pubblicazione, quella è a discrezione del Direttore. Se riuscite a liberarvi dalle sovrastrutture, forse vi daremo spazio. A buon intenditor, poche parole!