Trastevere è bianconera

"Che fine ha fatto la Juve?". La domanda che dà il titolo al libro pubblicato da Ju29ro.com per Cardano editore ha fatto tappa a Roma. Per essere precisi, nel cuore di Roma. Sede dell’evento, scelta con cura dal fratello di Team Enzo/Bshadow, è stata infatti la storica libreria “Bibli”, crocevia di iniziative culturali tra i più noti della capitale. Rione Trastevere. A pochi metri di distanza, piazze e monumenti dedicati ad interpreti e cantori di una Roma che non c’è più. Simboli, amatissimi, di una "romanità" che per i gobbi della città eterna fa rima, necessariamente, con "juventinità". Roma, capitale d’Italia non solo geograficamente e politicamente ma forse anche, e con merito, in un'ipotetica classifica delle invidie e dei rancori riservati alla società di calcio più gloriosa, più vincente, più amata d’Italia. Roma "puttana" che accoglie tutti, anche gli odiati gobbi, ed è la città con il maggior numero di tifosi bianconeri in Italia. La Juve chiama. Roma, con la solita grande generosità, risponde.

L’evento, finalizzato a promuovere la necessaria controinformazione sul processo penale in corso a Napoli, e a divulgare le Verità tuttora nascoste sulla farsa del secolo, era particolarmente atteso. Ad arricchirne lo spessore, la partecipazione di ospiti di assoluto rilievo come Maurilio Prioreschi, Alvaro Moretti, Giampiero Mughini (alcuni video della serata sul nostro canale YouTube). Sui contenuti e sulla qualità degli interventi è stato già scritto in maniera sufficientemente esaustiva. Ovviamente, non posso che confermare in toto quanto raccontato qui. Sento tuttavia l’esigenza di sottolineare maggiormente l’aspetto a mio avviso più positivo e più importante della serata: lo straordinario, e affatto scontato a quattro anni e mezzo da Farsopoli, successo di partecipazione in termini non solo numerici ma anche, e direi soprattutto, di emotività. La sala riservata all’evento, ampia ma allo stesso tempo accogliente, offriva circa settanta posti a sedere. Ne sarebbero serviti tre volte tanti per rispondere in maniera adeguata alla massiccia partecipazione di pubblico. Tante facce note, certo, ma anche tantissimi fratelli e sorelle bianconeri, giovani e meno giovani, mai visti prima. Più di cento persone, molte delle quali in piedi, ad ascoltare per oltre due ore in religioso silenzio, interrotto solo dagli applausi ai passaggi più significativi, gli interventi degli oratori sul palco. Poi, le richieste di autografo agli ospiti illustri, ma anche ai nostri Nino e Salvo, ad impreziosire un libro che, ne saremo informati dalla titolare della libreria prima di abbandonare la sala, è andato a ruba per le cinquanta copie ordinate.
Tutto questo non può che significare due cose:

1. l’efficacia della opera di controinformazione portata avanti in questi anni e, contestualmente, gli spazi sempre più ridotti a disposizione dei guardiani del "bidone" farsopoliano;

2. la ferita è più che mai aperta e gli sviluppi del processo in corso a Napoli non fanno che alzare in misura esponenziale, udienza dopo udienza, il livello di attenzione in quella parte di tifoseria, peraltro in costante crescita, che il peggiore presidente della storia bianconera definì, in un impeto di interismo acuto, "di serie C".

Da tutto ciò non possiamo che trarre le motivazioni necessarie a continuare fino in fondo la battaglia in difesa della Juve, per la Verità e per la Giustizia. "Noi non dimenticheremo mai". Questo era stato il motto “costitutivo” dello" Ju29ro Team". Quel motto è, oggi più di allora, la ragione fondante della nostra esistenza. E alla fine vinceremo noi, non c’è alcun dubbio.

E’ stata una serata davvero speciale, conclusa in allegria nello scenario magico di Santa Maria in Trastevere. E allora voglio ringraziare ancora una volta tutti coloro che hanno contribuito alla riuscita dell’evento. Gli ospiti, per la grande disponibilità e per il supporto e la collaborazione offerti costantemente alla “giusta causa” nei rispettivi settori di competenza; i fratelli di Team, di cui orgogliosamente quanto immeritatamente faccio parte, che hanno lavorato con la consueta, grandissima passione e le ormai note capacità all'organizzazione di un evento tanto atteso; i tanti fratelli conosciuti attraverso le radio, le tv, i forum, che ho avuto il piacere di rivedere e che non nomino per il timore di dimenticare qualcuno; i rancorosi e le rancorose mai visti prima, e che avrei voluto abbracciare uno ad uno.

E’ stata una serata davvero speciale. Sarà per questo che tornando a casa ho sentito il bisogno di fermarmi davanti alla statua dell’immenso Giuseppe Gioachino Belli, e che ho immaginato di vederlo così:

GGBelli