Andrea Agnelli e gli oscuri abissi

andrea agnelli“Temi la morte? Temi l'idea dell'oscuro abisso? Ogni tua azione scoperta, ogni tuo peccato punito. Io ti posso offrire uno scampo”.
(Davy Jones – “Pirati dei Carabi – La maledizione del forziere fantasma”)


E fu così che le acque di quel mare che separa il mondo dei vivi dal mondo dei morti divennero scure; quasi come se una grande macchia di petrolio si allargasse all’infinito…
Qualcuno pensava forse che mi fossi dimenticato del veliero chiamato Juventus in viaggio nel mare di cui sopra, con tanto di Pirati a bordo? No. Anzi. Questo articolo ho cominciato a scriverlo tanto tempo fa, ma mi ero ripromesso di aspettare un po’ prima di muovere delle critiche, adesso mi sembra arrivato il momento di mettere sul tavolo alcune riflessioni.
Parliamo un attimo della squadra e degli aspetti sportivi che riguardano il viaggio di Andrea, visto che finora non lo avevo mai fatto.
Inizialmente, da maggio a luglio (2010), mi era piaciuto il riserbo con cui la Juventus operava, c’erano solo le ipotesi di lavoro riportate dai giornali, ma senza nessuna conferma fino al momento dell’ufficialità. Poi qualcosa si è rotto, soprattutto nelle ultime due settimane di agosto, e la frenesia e le difficoltà hanno preso il sopravvento al punto che le trattative venivano svolte col megafono.
Bravino Marotta a sbolognare molte zavorre accumulate nelle scorse stagioni, in questo senso è stata una campagna cessioni positiva.
Basta pensare che per tentare di dare una mano io, nel mio piccolo, avevo chiesto ad un amico che gestisce un banco al mercato se aveva bisogno di manodopera per scaricare le cassette di frutta la mattina presto. Inizialmente mi aveva detto di sì, poi, dopo aver sentito la mia proposta e la lista dei nomi, si è tirato indietro. Vatti a fidare degli amici...
Dunque, in quello specifico contesto, qualche buonuscita ci può anche stare.
Alcune cessioni però (sono andati via anche alcuni giocatori validi), a consuntivo di quanto abbiamo visto dopo, per me erano assolutamente da evitare.
La Juventus è diventata ormai, da qualche anno a questa parte, una provinciale, dunque alcuni giocatori ceduti avrebbero potuto tornare utili.
La campagna acquisti, invece, è simile a quelle del mitico duo Secco-Blanc: tanti soldi spesi male e con molta improvvisazione.
La frenesia degli ultimi giorni poi e il modo con cui si bussava a qualunque porta confermano l’assenza di una pianificazione vera e propria.
Se si pensa ad una seria competitività nazionale e internazionale, alcuni nomi sono interessanti, probabilmente futuri Nazionali, ma per ora sono solamente giovani rincalzi e hanno bisogno di tempo per crescere. Altri giocatori, invece, hanno dato molto e saranno sicuramente protagonisti in futuro.
Eppure c’è ancora molto che non convince in questa squadra.
La ricerca di occasioni e di giovani sconosciuti che possano diventare grandi giocatori, non è un modo semplice, sicuro ed efficace per rimettere la Juve ambiziosamente in carreggiata su tutti i fronti.
E comunque in alcuni casi le cifre spese non valgono il giocatore acquistato. Alcuni singoli risultati sono stati ottenuti, e in certi momenti la squadra è stata competitiva, ma solo in campionato. L’Europa League si è privata della Juventus molto in fretta, e molti tifosi ne sono stati contenti, con l’idea che è meglio riservare le energie per tornei più prestigiosi. Io non concordo, perché credo che gli atleti debbano partecipare cercando sempre di vincere, altrimenti è inutile l’esistenza di qualunque sport. Ma la mia opinione in questo caso non è importante.
Tornando a noi, adesso non rimane che spiegare a questi Signori che la Juve non è il Chievo.
A scanso di equivoci, voglio precisare che i “Signori” di cui parlo sono: Marotta, Del Neri, A. Agnelli, J. Elkann.
Peccato, in teoria sarebbe tutto così semplice... Fare acquisti nel calcio è come rispettare una dieta ferrea, serve un buon dietologo che ti dica: "Mi raccomando, niente scamorze!".
La filosofia del mercato (dato confermato sia da Marotta che da Andrea) era abbassare il monte ingaggi.
Vi è chiaro il concetto? Forse ancora no. Bene.
Proviamo a ripercorrere brevemente gli ultimi decenni di Juventus.
C’era una volta Platini, che vinse tutto con la nostra maglia; dopo ci sono stati sette/otto anni di digiuno nonostante i tanti soldi spesi, a parte due coppe di Zoff. In quegli anni, ricorderete, dominava il Milan. Poi arrivò Montezemolo, e con lui una vagonata di soldi e di relativi acquisti. Flop clamoroso. Da quel momento, non senza confronti molto serrati tra i due membri più illustri, la famiglia Agnelli decise di smettere di buttare tanti soldi in un pozzo senza fondo. Anche perché i tempi erano cambiati, e non era facile partecipare ad aste per giocatori che potevano interessare anche al Milan di Berlusconi. E anche l’immagine dell’Avvocato, in relazione al calcio, aveva cominciato a scricchiolare parecchio, sia per la sua sponsorizzazione del pupillo Montezemolo, sia per il lungo digiuno di trofei di prestigio. E alla sua immagine Gianni Agnelli teneva parecchio, lo sappiamo…
La gestione della Juventus, tra discussioni e rimpianti, passò al ramo "Umbertiano" della famiglia e, per scelta del Dottore, arrivarono Moggi, Giraudo e Bettega.
I tre infatti, ossia “La Triade”, vennero scelti proprio per costruire una nuova gestione che consentisse alla proprietà di evitare ulteriori grandi esborsi di denaro per il club. La quotazione in borsa, ricorderete, è avvenuta molto tempo dopo.
L’insediamento della Triade tutto sommato fu meno difficile del previsto, perché alcune operazioni di mercato furono effettuate grazie al peso dei nomi della rosa, mai decollata, costruita precedentemente… Hanno riorganizzato tutto il club, è vero, ma avevano un bacino di valori reali con cui cominciare a lavorare, sia in uscita, sia per la costruzione dell'ossatura di partenza.
Un magazzino importante serve sempre quando si comincia una nuova attività; e come tutti abbiamo visto, per fare cassa hanno anche dovuto vendere spesso fior di campioni tutte le volte che avevano per le mani un buon sostituto.
Il resto è storia, o meglio, il resto è budget. Moggi e Giraudo sono stati solo una parentesi felice. Dovevano arrangiarsi con il budget che il club stesso si autoforniva. La loro bravura risiedeva proprio nel saper far fruttare le risorse in modo da poter alzare il budget l’anno successivo, o comunque di saper utilizzare lo stesso al meglio. Gli ingaggi dei campioni erano alti, spesso altissimi per alcuni di loro in particolare, ma la competitività stessa della squadra e gli introiti conseguenti facevano in modo che, pur tra mille difficoltà, ci si potesse permettere qualche lusso.
La Juve c’era, e la presenza della stessa sul mercato anche. Quando in giro per l’Europa c’era qualche campione in vendita, la Juve c’era quasi sempre, quantomeno per domandarsi se valeva la pena comprarlo oppure no.
Poi c’è stata la porcheria del 2006, finto scandalo che non ho organizzato io, lo giuro, basta controllare i nomi dei proprietari dei pacchetti azionari che controllano alcuni editori poco simpatici… La porcheria di cui sopra ha creato la necessità di ricapitalizzare per immettere fondi utili alla sopravvivenza. Oggi le cose sono molto diverse. Sembra quasi di poterla toccare con le mani la paura dei dirigenti bianconeri di mettersi in casa un campione affermato perché, oltre al costo del cartellino, in caso di buona stagione nascerebbero problemi di lievitazione dell’ingaggio. “Meglio un uovo oggi che una gallina domani”.
Il risultato di questo atteggiamento è che, al di là dei costi del cartellino, che magari in alcuni casi la Juventus potrebbe anche sostenere, i campionissimi a Torino non li vedremo più.
Questi elementi chi il calcio lo vive dall’interno li conosce, li sente, li fiuta… Ed ecco uno dei motivi per cui i giocatori prima di venire alla Juventus ora ci pensano dieci volte. Ridimensionamento. Ridimensionamento mentale vero e proprio. E’ facile dire che Marotta forse ha spesso troppo e ha anche sbagliato alcuni acquisti. Sì, certo, ma ci sono tanti modi in cui si può sbagliare. Due opzioni: Marotta può sbagliare perché non capisce nulla di calcio (mi sembra improbabile), oppure può sbagliare perché quando il budget è limitato fare la spesa diventa un po’ più complicato.
Perché più complicato? Perché tutti sanno che cosa puoi, e che cosa vuoi, davvero comprare, e perché quando non si comprano campioni affermati i rischi di comprare un set di cacciaviti aumentano; e così, quasi automaticamente, magari si torna a casa con qualche scommessa di troppo, qualche vecchietto, forse gagliardo o forse no, e qualche buco in più di un reparto.
Tra le due possibilità che ho espresso a scopo esemplificativo, ho paura che Marotta possa aver sbagliato molte mosse per i motivi esposti nella seconda ipotesi, a cui si aggiungono (ok, va bene, ve lo concedo) anche diversi scivoloni ancora inspiegabili.
La Juventus, permettetemi, è sempre stata un’altra cosa… Non siamo abituati noi Juventini a cominciare una stagione sperando di arrivare quarti.
Inoltre, dopo il 2006, a dispetto della gestione di Giraudo e Moggi che non vedeva aiuti economici da parte della proprietà, qualche ricapitalizzazione c'è stata, e comunque sono stati sperperati moltissimi fondi sul mercato.
E non tiratemi fuori la storiella del Fair Play finanziario, perché la Juventus è l’unico club che rispetta questo principio, gli altri se ne fregano da anni e, anche se non lo facessero, avranno tutto il tempo, con molta comodità e calma, molto gradualmente, di mettersi in regola, tra un trofeo e un altro.
Tornando ora al presente, Marotta è stato sincero ma forse un po’ ottimista quando ha detto: “Non abbiamo campioni, ma ottimi giocatori”.
Come punto della situazione, possiamo dire che, fino ad ora, come risultati sportivi stiamo messi grossomodo come la Juve dell'anno scorso, ossia una delle peggiori dal 2006 in poi.
Abbiamo in rosa moltissimi giocatori in prestito che, se non verranno riscattati, dovranno essere rimpiazzati con tanto di relativi notevoli esborsi economici, oppure che, se invece verranno riscattati, richiederanno notevoli esborsi economici per saldare i conti in sospeso, tanto per cambiare.
Teniamo conto anche del fatto che il valore dell’intero campionato italiano è davvero basso, lo dimostrano i risultati delle squadre italiane nelle coppe europee, e che il campionato stesso vede nelle prime posizioni di classifica moltissimi club con pochi punti di differenza. Non sarà una passeggiata per nessuno, ma noi stiamo camminando scalzi anche nella prospettiva della prossima stagione…
Detto tutto questo, al di là dei risultati ottenuti finora, credo che questa non sia una squadra da buttare via, anzi, vi sono molte potenzialità, ma queste non hanno nulla a che vedere con la competitività e i trofei prestigiosi che, da sempre, si ottengono solo con campioni di comprovato valore.
Io avevo intuito che il grosso ricambio nella rosa dell’estate 2010 fosse dovuto alla necessità di costruire un’ossatura cui aggiungere successivamente dei pezzi un po’ più pregiati, alzando gradualmente il livello dell’undici titolare. In questa prospettiva, comprare giocatori di seconda fascia, e qualche scommessa, poteva essere una linea di condotta comprensibile inizialmente.
Ma oggi, mentre gli altri club vanno a comprare singoli giocatori che ritengono interessanti, la Juventus sembra andare sempre sul mercato cercando occasioni tra gli scarti altrui. Evidentemente non esistono più fondi sufficienti per sostenere le ambizioni cui il club era abituato.
Nonostante ci siano ancora possibilità di nuovi innesti, per queste ragioni, ritengo che le acque del mare dove naviga il veliero bianconero ogni giorno diventino sempre più scure e agitate.
L’abisso nero, è inutile nasconderlo, fa un po’ paura a guardarlo dal ponte.
Fermi. Non ho ancora finito, perché la situazione è parecchio scura anche per altre ragioni, oltre ai risultati mediocri e al mercato.
La vicenda Calciopoli, su cui Andrea ha raccomandato pazienza, è parecchio ingarbugliata.
Le premesse fanno/facevano ben sperare:

“È venuto ora il momento di occuparsi del presente. Un tempo in cui gli azionisti e il management sono da una parte impegnati a tutelare e difendere i colori bianconeri in ogni sede, con i giusti strumenti e nel modo più corretto e trasparente, e dall’altra si concentrano quotidianamente per mettere in condizione i calciatori di offrire una prestazione all’altezza dei colori bianconeri”.

“(….) la Juventus continuerà a farlo nelle sedi competenti perché le ragioni di tutti siano ascoltate e valutate con pari dignità”.

“Calciopoli è una parte della nostra identità che dovrà essere chiarita al più presto. In questi anni abbiamo abusato della pazienza dei nostri tifosi, ora dobbiamo ancora aspettare le decisioni della giustizia ordinaria. Certo, se si riuscisse ad accelerarla… In cuor mio tutti sanno cosa penso di Calciopoli, e cioè che è stato un procedimento ridicolo. I legali mi hanno detto che non sono riusciti nemmeno a leggere tutte le carte”.


Parole del Presidente Andrea Agnelli.
Ma dell’esposto presentato contro la vergognosa assegnazione dello scudetto all’Inter si sono perse le tracce, e le eventuali nuove iniziative legali per la riassegnazione dei titoli revocati saranno intraprese solo dopo la sentenza del processo di Napoli.
Per ciò che riguarda gli aspetti mediatici, non ci sono stati grandi miglioramenti sulla qualità dell’informazione su Calciopoli nemmeno sui giornali di famiglia. La polvere nera, di cui abbiamo parlato l’ultima volta, è completamente inutilizzata per i nostri scopi; evidentemente dalle parti di corso Matteotti molte persone rimangono affascinate dai gol di Eto’o… Per ciò che riguarda John Elkann, credo che si stia occupando soprattutto delle grandi trasformazioni di casa Fiat, e che quindi la Juventus possa essere l'ultimo dei suoi pensieri, ammesso che abbia mai capito di cosa si tratti realmente.
A queste condizioni, le acque sono così scure da rabbuiare le prospettive future di riuscita del ritorno nel mondo dei vivi.
Io ve l’ho anticipato fin dal primo giorno che sarebbe stato difficile…
Purtroppo non basta ottenere giustizia, bisogna anche preparare il terreno utile affinché ciò si verifichi. Bisogna informare l’opinione pubblica e prepararla affinché possa comprendere le ragioni delle richieste fatte dal club, perché altrimenti le decisioni vengono vissute da molti cittadini come un’ingiustizia o l’ennesimo inciucio di potere. Ladri due volte non è proprio il caso. Grazie.
Il fatto che siano nati siti per informare il prossimo su questi temi e che siano i tifosi stessi a doversi passare le informazioni quasi clandestinamente è una delle innumerevoli vergogne di cui prender nota nel solito quaderno degli appunti, perché prima o poi, anche di questo, qualcuno dovrà pagare il conto.
Ormai abbiamo compreso tutti che, al di là del cuore e del grande impegno, Andrea Agnelli non ha i muscoli, ossia i mezzi, per fare tutto ciò che serve. Spero che prima o poi abbia il coraggio di prenderne atto.
Certo, per ciò che mi riguarda ha, e avrà sempre e comunque, la mia “spada” al suo servizio, come si dice in questi casi. E questo tutte le volte che farà qualcosa di buono per la Juventus, ci mancherebbe, ma la festa credo sia ormai finita.
Io, che sono sulla barca insieme a tutti voi fin dal 2006, devo confessarvi una cosa: da molto tempo vedo all’orizzonte un altro veliero, che naviga come noi in questo mare oscuro. E’ identico al nostro e mantiene sempre la stessa distanza da noi.
Alla vista non è molto nitido, ha uno strano aspetto, sembra quasi un’ombra...
Ho notato che sono in molti a vederlo, ormai da diversi anni, e magari la prossima volta ne parleremo.
Per intanto, mi congedo offrendo un’altra bottiglia di Rum a tutti perché quando ci riavremo dalla sbronza, annegati i dispiaceri e i sogni nel prezioso elisir, dovremo tirarci su le maniche e dovremo cominciare a cercare la nostra strada da soli.

“Il re la colpì, quella dama rapì, nel mare si rianimò.
Il cielo più intenso, nel mare immenso, quei ladri qui guidò.
Yoh oh, la gloria corre nell'aldilà... Nel volto, vivo o morto, lei ti seguirà!!
Yoh oh, non c'e tregua, quella gloria vivrà!! Nel volto, vivo o morto, lei ti seguirà!!”
(Canzone – Pirati dei Caraibi – Ai confini del mondo)



Le puntate precedenti:
- Il viaggio di Andrea Agnelli
- Andrea Agnelli ai confini del mondo
- Andrea Agnelli e i 29 colpi di cannone
- Andrea Agnelli e la bottiglia di rum
- Andrea Agnelli e la polvere nera