Il più grande spettacolo dopo Zidane siamo noi /18

tifosi

Il romanzo impossibile delle nostre vite

Ogni riferimento a fatti realmente accaduti e/o a persone realmente esistenti è da ritenersi puramente casuale.

"E indovinate un po' chi è entrato qui l'altro ieri..." dice il Dante, mentre passa lo straccio sul bancone, chiedendo spazio ai gomiti del Borchoké.
Angelo, Bòrciok, Gino. Si guardano, lo guardano. Li guarda. Teatro. Il Gino rotea gli occhi: "Chi?" Il Dante accoglie il sospirato interrogativo con un compiaciuto sorriso che dà al mistero la durata di venti secondi circa. Da vero animale da palco, proprio un millesimo prima di incassare uno spazientito vaffanculo, la butta lì, con voce melliflua: "Pirlo."
Si gode il silenzio attonito e poi precisa, con la bocca in sosta a sinistra: "Andrea Pirlo". L'unico e solo.

La prima questione è naturale figlia della logica giniana di trarre sempre e comunque le estreme conseguenze dai fatti: "E che cazzo ci faceva qui?"
"E non lo so, Gino, non gliel'ho chiesto." "E dimmi un po'... com'è-com'è?" "Eh... come lo vedi in televisione!" "Ecco, vediamo di non cominciare con questi discorsi da rincoglioniti. Te lo sei fatto fare l'autografo piuttosto?" "Ma va', che mi frega. Basta con questa mitizzazione." "E... ha detto qualcosa? Ha fatto qualcosa? Gli hai chiesto qualcosa? Che minchia di storia è, Dante? Facevi prima a non dire niente!" "Sai, io non sono uno invadente..." "...sì, beh poi lui è uno riservato..." "Ma mica tanto, sai? Era molto allegro, scherzoso, rideva con gli amici..." "Rideva (sottolineato) con gli amici (sottolineato)?" "Sì, voglio dire: è normale..." "Pirlo?" "Pirlo." "E cos'ha preso?" "Un'aranciata..." "Amara?" "No, no, la Fanta." "La Fanta la fanno anche amara." "Eh ma io non ce l'ho mica." "Ma lui te l'ha chiesta amara?" "No. Aranciata e basta, ha detto."

"E' una cazzata." "Perché ti dovrei dire una cazzata?" "Si ravviava i cavelli?" "Eh?" "Come Sgarbi, no?" "Aaah. No, ce li aveva legati." "L'hai scambiato per un altro." "Se ti dico che era lui..." "Non era lui." "Sono sicuro, fidati." "Non puoi dimostrarlo." " Ma che devo dimostrare? Io non devo dimostrare niente a nessuno." "E noi perché ce la dovremmo bere?" "Tu fai quello che ti pare. Intanto io l'emozione la custodisco dentro." "Cosa c'entra? Quella è suggestione. Una volta mi han fatto fumare il timo e ero tutto in aria." (...)

"Che poi ha visto i poster e ha sorriso." "Magari è del Toro e viene a lanciare una molotov a metà primo tempo. Che ne sai?" "Che se certe cose non le vedi, non le senti" "Ascolta: Pirlo non ride, non beve aranciata dolce, non ha amici e non va nei bar di merda." "Ah, beh, grazie." "Cosa fai? Ti offendi?" "Ma questi sono luoghi comuni!" "Ma dai! Pirlo con la coda, non farmi ridere!" "Ma che significa? Allora Remo Girone è un mafioso?" "Vero. I comici sono spesso persone tristi." "E questo non è un luogo comune? Quelli sono attori, recitano. Il campo è il campo, dice sempre la verità. Anzi, è in quel momento, il momento dello sforzo fisico e intellettuale, che l'uomo è più vero." "E allora si vede che Pirlo finge fuori dal campo."


Il Direttore ha lungamente ascoltato, ostentando quel tipo di noncuranza difficilmente suffragabile con la partita di Bundesliga che sta seguendo al televisore. Quindi: colpo di tosse, gli altri si girano, lo guardano, li guarda, e attacca anche lui.

"Effettivamente può darsi. Magari è ossessionato dal fatto che la gente pensi che sia uno troppo serioso, come effettivamente è - il campo è il campo, lo concedo - e prova a essere qualcun altro. Magari ruba le battute ammiccanti di Borriello. Può darsi."

"E comunque come la mettiamo con le partite truccate?" "E che ce ne frega? Lasciale all'Atalanta." "No, dico: se la partita è truccata, anche il calciatore recita." "Che c'entra? Anche tua moglie finge l'orgasmo." "Mia moglie? Mai!" "Come volevasi dimostrare. Non cambia niente. Non ti accorgi che la partita è truccata." "Ma lo è." "E che te ne frega? La Piovra sai che è un telefilm, il calcio e il sesso sono veri." "E i porno, allora?" "La migliore rappresentazione del nostro tempo. La finzione che c'è non sovrasta la fondamentale verità: che quelli, comunque tu la voglia vedere, scopano." "Però, no. In questo modo anche se Pirlo non è Pirlo, è Pirlo lo stesso se ci credi." "Ma come fai a crederci? Beve l'aranciata! Non è Pirlo, anche se fosse Pirlo." "Allora sei disposto ad ammetterlo." "Pirlo è Pirlo quando fa le sue cose. Lancio da quaranta metri, sorriso enigmatico, dribbling dietro la gamba, ravvia i capelli." "Comodo, così." "Perché tu per descriverti cosa racconti? Quello che sai fare o quello che non sai fare?" "Beh, io so di avere i miei difetti..." "Come tutti." "Come tutti, sì." "Però i pregi..." "Come nessuno."

"No, però. I porno hanno un copione." "Non sempre." "Sta iniziando la partita." "Ok, ma qualche volta sì." "Ok, ma chiaramente non è importante." "Matri-Quaglia davanti." "Fai vedere Pirlo..." "E' lui! Sicuro." "Cazzo dici? Mica ride." "Comunque, la Piovra è stato più di un telefilm." "Vedi come sposta il baricentro per riscaldarsi. Uguale." "No, perché adesso nel bar si riscaldava?" "Faceva freddo anche ieri." "E lui zompettava." "Eh, ma mica è strano. I giovani lo fanno." "I giovani lo fanno perché vedono Pirlo che lo fa." "E che c'entra?" "Era un fake." "Che?" "Vedi che non sai un cazzo dei giovani." "Cattani. Ti ricordi?" "Come il professore di italiano di mia figlia. Uno stronzo."

"Comunque a Pirlo la neve gli fa una sega. Guarda come danza." "Questo sarebbe stato grande anche come pattinatore." "Artistico." "Sì, mò dimmi un grande pattinatore." "E che ne so? Però il fatto rimane." "Ma non avresti mai sentito parlare di lui, non sarebbe mai diventato Pirlo." "Lasciami stare." "Meglio ancora: un grande campione di curling. Un'eccellenza. Poi però i tuoi figli li prendono per il culo a scuola." "Bisogna scegliere bene in cosa essere bravi." "Cosa c'entra? Se uno è bravo è bravo." "Uno è bravo in più cose, di solito." "Da piccolo dovevo scegliere tra le scorregge fiammanti e la chitarra. Mi son buttato via con la seconda."


Lo Schizzato conosce il tempo della battuta.

"E poi ho scoperto che non ero così bravo." "Sì, ma la buttiamo dentro o cosa?" "Spatuzza, non si chiamava così Remo Girone?" "Ma va', Spatuzza è uno vero. Tano Cariddi, si chiamava." "Minchia." "Oggi Matri non esiste." "Matri non esisterà mai. Storicizzalo. Sai già che non ce la farà." "L'importante è che segni, basta con queste cialtronate." "Vialli, Ravanelli. Quelli erano la Storia. Categorie dell'essere. Cosa diremo di Matri?" "Che era il centravanti dello scudetto!" "E sai che cambia? Ah sì, quello carino, bellino. Zero. Non esiste." Goal di Matri.

"Quindi per te stiamo zero a zero?" "Battute da cornocrudeli." "Ma scusa: Scilla Cariddi allora chi era? La figlia di Tano?" "..." "Mi piace questo scontro tra mitologie. C'è del Joyce in te." "A chi fareste fare Matri?" "Italiano." "In un film." "..." "Secondo me lo farebbe lo stesso che ha fatto il Commissario Auricchio su La7." "..." "Pirlo, invece! Ci vorrebbe un grande attore!" "Problematico." "Enigmatico." "Come la Gioconda." "Cominciate a capire cos'è il calcio. Me ne rallegro."

"Non si può prendere un goal così." "E invece è successo." "Tranquilli." "Pirlo è tranquillo, mi basta." "L'hanno mai fatto un film sulla Gioconda?" "Il Codice DaVinci! Ma dove vivi?" "No, dico: sulla vita della Gioconda." "Certo che no, ignorante. Nessuno conosce la storia della vita della Gioconda." "Eh, appunto. Che ce la raccontino, finalmente." "Ma tu scrivi ancora su Ju29ro?" "Riscrivo, per essere corretti." "Guarda, guarda, guarda."

"Doppietta del non-essere." "Questo è il problema." "Ah, è un problema adesso?" "E certo. Questa partita aveva tutti i crismi per passare alla Storia." "E cioè?" "L'avremmo ricordata come la partita della svolta, quella in cui, battendo un avversario forte e temibile, con grande forza di volontà e in condizioni atmosferiche impossibili, avremmo affermato il nostro ineluttabile destino di vincitori." "E invece?" " E invece ce l'ha fatta vincere Matri, che non vuol dire niente. Nessuno ricorderà mai." "Avesse segnato Pirlo, magari su punizione..." "Magari un goal brutto anche, ma feroce. Quando segnerà Pirlo o Vidal, per dire, quella sarà la partita." "Io non ti seguo." "Ti capisco."

"E' che le parole sono inadeguate e fuorvianti." "Matri sta facendo un signor campionato. Il mitra Matri." "Mitra era Batistuta. Anche qui, il nome non gli sopravviverà, se non su qualche forum. Pensa a Vialli." "Eh." "Vialli mica aveva bisogno di Caressa. Mica c'era bisogno delle cronache, dei giornalisti, delle storie, per farlo grande. Lo vedevi. Sapevi chi era." "E quindi?" "E quindi bisognerebbe imparare a guardare davvero le partite." "Ah, adesso ci vuoi anche insegnare a guardare le partite?" "Non io. Sono i nostri padri a insegnarci che le partite vanno guardate come i porno." "..." "In silenzio."


19^Giornata, Sabato 28 Gennaio, Ore 20.45
JUVENTUS-UDINESE 2-1
JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner (dal 38’ s.t. De Ceglie), Vidal, Pirlo, Giaccherini, Estig3EOgni riferimento a fatti realmPepe); Matri, Quagliarella (dal 16’ s.t. Marchisio). (Storari, Marrone, Del Piero, Borriello). All. Conte.
UDINESE (3-5-1-1): Handanovic; Ferronetti, Danilo, Domizzi (dal 28’ s.t. Battocchio); Basta, Isla (dal 40’ s.t. Pereyra), Fernandes, Armero, Pasquale; Abdi (dal 1’ s.t. Floro Flores); Di Natale. (Padelli, Neuton, Ekstrand, Torje). All. Guidolin
MARCATORI: Matri (J) al 42’ p.t.; Floro Flores (U) al 10’, Matri (J) al 17’ s.t.
Arbitro: Valeri.
Ammoniti: Fernandes, Vidal, Giaccherini, Ferronetti, Isla, Armero, Di Natale.