Sebastian Giovinco - Ritratto del fantasista da giovane

RubricaCampionario - Carico e scarico di calciatori che malgrado tutto non dimenticheremo mai

Il mondo va sempre più veloce, il calcio anche. Sei un uomo giovane e ti sembra di ricevere sempre lo stesso passaggio, sempre in quella stessa identica posizione. Davanti, hai due scelte di vita. La prima è operare un passaggio semplice verso un compagno, un passaggio giusto per carità, un passaggio che, nel caso in cui gli succedessero altri passaggi giusti, almeno due diciamo, potrebbe con una certa probabilità portare a un goal. Un goal che sarebbe assai più probabile se uno dei tuoi compagni si impegnasse in qualcosa di meno scolastico e più creativo. Una giocata, si dice. Un goal per il quale il tuo contributo, quindi, sarebbe di livello impiegatizio.
Non c'è niente di sbagliato nel saper riconsiderare le proprie ambizioni.
Oppure - un po' di spazio ce l'hai - potresti essere proprio tu a provare la giocata creativa, quella che porta direttamente al goal. Il margine di errore è più alto, ma tu ti senti un artista, mica un impiegato. La tua ambizione non è il titolo di Employee of the Month, ma il Pallone d'Oro. Vuoi dimostrarlo a chi non ci crede.
Soffri il giudizio delle persone. Sai che ce l'hanno con te. Se scegli il passaggio semplice, ti diranno che non hai coraggio. Se sbagli la "giocata" diranno che sei un presuntuoso.
Stai pensando proprio a questo, mentre la palla ti arriva ancora lì, proprio in quel modo, in quella stessa posizione. Sei letteralmente invaso da questo pensiero. Quando stoppi la palla, non hai ancora deciso. Quando hai preso la decisione, il tuo tempo è già scaduto. I difensori sono ora posizionati in un altro modo, i tuoi compagni anche. Sai bene come finisce, giovane amico. Sbagli il passaggio semplice.
Pensare ti paralizza.

Sebastian Giovinco in un italiano possibile è una formula ipotetica. Quella che, a posteriori, designa l'occasione perduta, per motivi a te stesso inconoscibili. Fatto è che non hai preso quella decisione quando occorreva. Sebastian Giovinco...
E' che non sai bene chi sei. Non sai a quale categoria, tra quelle che gli altri usano, appartieni. Tu credevi di essere un dieci, ma quando sei rimasto il solo a crederlo, hai scoperto una nuova declinazione del concetto di solitudine. Potresti diventare un impiegato modello con quel pizzico di estro in più, potrebbe essere una bella carriera. Oppure no, il dubbio atroce è che tu sia un pessimo impiegato, ma anche un mezzo artista. Sei lì in mezzo. Hai una crisi d'identità. E tutto va veloce.
Ti hanno sempre detto di credere in te stesso, ma Cartesio è superato: gli altri sono veri, tu molto meno. Ti chiudi in te stesso, invece, alimenti rancore e sfiducia. Non sei nel posto giusto. Forse, non sei nel tempo giusto. Prima le cose funzionavano. Oh, se la vita potesse essere un interminabile liceo!

Com'è potuto accadere? Eri un tipo allegro prima, spensierato. Già: spensierato. Le "giocate" ti venivano con naturalezza, senza pensarci. Ti sapevi spiegare con un sorriso, piacevi a tutti. Oggi scambiano le tue timidezze per arroganza, la tua umiltà per mancanza di coraggio. Sei un vero incompreso ed è colpa tua che non ti sai spiegare. Hai segnato qualche goal, ti hanno detto che era roba inutile. Dicono che le tue migliori prestazioni tu le abbia sprecate contro la tua squadra. Sai vendicarti, dicono, ma non hai imparato a campare. Dicono che ti si ricordi più per i falli che hai subito che per i goal che hai segnato. Che sei uno debole, insomma. E nessuna pietà per i tuoi difetti fisici, una crudeltà che non hai sperimentato nemmeno alle scuole medie. Ti sta costando parecchio questa storia della funzionalità al lavoro di squadra.

A volte pensi che 'va tutto bene'. Del resto è quello che dici a tutti: va tutto bene. Perché c'è di peggio e in fondo buttalo via un posto da impiegato in un'azienda leader. A volte pensi che le cose importanti debbano ancora succedere, a volte pensi a quelle che già sono successe. E' durato poco, ma è stato bello.
Hai ancora tempo e non vuoi sprecarlo a pensare. Vuoi liberartene. Vuoi che siano i tuoi quadricipiti a decidere cosa si fa. Vuoi recuperare la tua ingenuità.

Fammi vedere tutto il tuo repertorio di colpi di tacco, giovane amico. Ciao.





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