Verso i mondiali /4

La rivalità Argentina-Inghilterra
Quella tra Argentina ed Inghilterra è una di quelle partite che non sarà mai solo una semplice gara di calcio. E' così da sempre e sembra che il destino abbia designato questa rivalità come unica e mai banale.
Incominciamo col dire che il calcio, come in molti altri Paesi (Italia compresa), prende piede in Argentina grazie alla volontà di immigrati inglesi di praticare lo sport preferito in patria, luogo dove il calcio è nato a metà del XIX secolo. Da Treccani.it: "Il calcio in Argentina viene importato dagli inglesi. Il 20 giugno 1867, nell'elegante Buenos Aires Cricket Club, in pieno centro, si gioca per la prima volta una partita. È organizzata da Thomas Hogg, un ingegnere inglese che vive per lavoro in Argentina. Per procedere alla formazione delle due squadre, Hogg ricorre a un annuncio sul giornale inglese di Buenos Aires. All'appello si presentano solo in 16 invece che in 22, e i giocatori delle due formazioni (schierati otto contro otto) decidono, per rispetto del folto pubblico femminile convenuto per assistere alla partita, di indossare i pantaloni lunghi. Grazie allo scozzese Alexander Watson Hutton, nel 1881 nasce la prima squadra di calcio, nella Buenos Aires School, che è chiamata 'Alumni' per non far pubblicità all'istituto. L'Alumni ‒ composto per la maggior parte da giocatori di origini britanniche tra i quali meritano citazione i sette fratelli irlandesi Brown ‒ domina la prima fase del calcio amatoriale argentino per poi passare il testimone, nel 1913, al Racing Club di Avellaneda, quartiere alla periferia di Buenos Aires. Il football inglese comincia a lasciare spazio al fútbol argentino anche grazie alla nascita, il 3 giugno 1887, del club Gimnasia y Esgrima di La Plata, che diventerà la più antica società di calcio del Sudamerica."
L'influenza inglese finirà presto ma il "marchio di fabbrica" rimarrà soprattutto impresso nei nomi di alcune delle più gloriose società di calcio: River Plate, Boca Juniors, Newell's Old Boys.
Questa parentela, però, non impedirà ad Argentina-Inghilterra di diventare una delle sfide più piccanti dell'intero panorama mondiale. Si dice che, per gli argentini, la rivalità con gli inglesi sia seconda solo a quella col Brasile e, viceversa, la partita con l'Argentina sia sentita quasi quanto quella contro la Scozia.
 
Sono proprio i Mondiali di calcio a vedere accendersi l'antagonismo tra le due squadre: il primo incontro risale al 1962 in Cile ed è già una partita decisiva. L'Inghilterra batte l'Argentina 3-1 e la elimina dal torneo. Anche la partita valevole per i quarti di finale del Mondiale successivo ha dei motivi per essere ricordata. Non sarà la partita più sensazionale del torneo (la finale dei padroni di casa inglesi con la Germania fa discutere ancora oggi) ma ha una particolarità: al minuto 35 l'arbitro espelle il capitano argentino Antonio Rattìn il quale, però, si rifiuta di uscire dal campo costringendo il direttore di gara a sospendere la partita per 11 minuti. Durante la stessa partita venne ammonito Jack Charlton ma non lo capì nessuno, salvo poi scoprirlo sulle cronache sportive del giorno dopo. Fu dopo questa partita che il famoso arbitro inglese Ken Aston sviluppò l'idea di migliorare le comunicazioni in campo utilizzando dei cartellini colorati per ufficializzare a tutti le ammonizioni e le espulsioni, innovazione introdotta per la prima volta nell'edizione successiva dei Mondiali. Nonostante tutto quello che accadrà negli anni a venire, questa partita è ricordata dai sudamericani, esagerando non poco, come "el furto del siglo", il furto del secolo...
Le due Nazionali si ritroveranno, ad un Mondiale, solo dopo 20 anni, il 22 giugno del 1986 nello stadio "Azteca" di Città del Messico. E la storia del calcio non sarebbe più stata la stessa.
Ma occorre una doverosa premessa: nel 1982 l'Argentina è ancora sotto lo scacco della dittatura militare, ma il Paese affronta una profonda crisi economica e soprattutto sociale, con le deportazioni dei desaparecidos a lasciare una ferita eterna nella storia della Nazione. La giunta militare comandata da Galtieri vuole fare leva sul sentimento nazionalistico per risollevare le sorti del suo governo e decide di invadere le vicine isole Malvinas ("Falkland" per gli anglofoni) che si trovavano sotto la bandiera britannica. Sono i mesi di marzo ed aprile ed è l'inizio del conflitto. Margaret Thatcher, anch'ella alle prese con non pochi problemi interni, manda la Marina Militare a difendere i possedimenti nell'Atlantico meridionale e, in pochi mesi, sconfiggere le forze rivali riacquistando la sovranità sull'arcipelago, ancora oggi reclamata dall'Argentina. Il conflitto fu mortale per le sorti della dittatura, la sconfitta non fece altro che aumentare il dissenso verso i Generali, costringendo Galtieri a dimettersi e portando il suo successore a indire, l'anno successivo, le prime elezioni libere dal 1976. La sfida dei quarti di finale a Messico '86 fu la prima partita dopo questa guerra e l'atmosfera non poteva che essere surriscaldata. Il match non fu da meno.
Ad accenderlo un solo uomo: Diego Armando Maradona, con due gol che entrano nella storia, ma per due motivi opposti, due gol che fotografano da soli la storia del Maradona calciatore e del Maradona uomo. Il gol più bello mai segnato e quello più furbo, lo slalom tra i "birilli" di Sua Maestà e il tocco di mano che lo stesso Maradona indicherà come il gesto vendicativo di un popolo contro i suoi nemici.
"Maradona, come ha toccato la palla?" Risposta: "Un poco con la cabeza de Maradona y otro poco con la mano de Dios". L'acredine tra le due tifoserie non poteva toccare punto più alto.
Tuttavia il destino non aveva ancora finito di giocare con loro.

30 giugno 1998, Saint'Etienne. Sfida valevole per gli ottavi di finale di Francia '98.
Quella volta la partita fu molto equilibrata, si passò dal vantaggio argentino al ribaltamento di fronte anche grazie al memorabile gol di Michael Owen che portava in vantaggio gli inglesi con una discesa coast-to-coast e diagonale a incrociare dal limite dell'area. Uno di quei gol che prima o poi ti assicuravano la vittoria del Pallone d'oro, vinto dal (mai del tutto sbocciato) talento di Liverpool e Real Madrid tre anni più tardi, nella sua stagione migliore. Zanetti pareggiava su schema da calcio di punizione: 2-2 solo nel primo tempo. In realtà non ci sarebbe più stata nessuna segnatura se non ai calci di rigore che vedranno passare il turno l'Argentina di Batistuta e Veron. La partita, però, viene ricordata, soprattutto dagli inglesi, per lo sciocco fallo di reazione di David Beckham nel secondo tempo. Un calcetto per nulla violento, ma che l'arbitro giudicò come classico fallo di reazione punendolo con il cartellino rosso. Rimasto agli annali il titolo del giorno dopo sul Daily Mirror: "10 Heroic Lions. One Stupid Boy"
Lo Spice boy avrebbe avuto l'occasione di farsi perdonare quattro anni dopo al Mondiale nippo-coreano, mettendo a segno il calcio di rigore della vittoria nel girone di qualificazione. 
Fu l'ultima partita "mondiale" tra le due Nazionali, mentre in Brasile il sorteggio ha stabilito che gli uomini di Hodgson e Sabella potranno scontrarsi solo in una eventuale finale!
Argentina-Inghilterra. Partita banale, mai. Figuratevi la finale del Campionato del mondo.
 
Inghilterra
Calciatori famosi: Gerrard (Liverpool), Lampard (Chelsea), Rooney (Manchester Utd)
Miglior piazzamento ai Mondiali: Campione del Mondo ad Inghilterra '66
Obiettivo massimo ai Mondiali: non ce ne vogliano i Maestri inglesi, ma raggiungere la semifinale sarebbe già un discreto successo.
Girone e avversari: Gruppo D con Italia, Uruguay e Costa Rica.
 
Argentina
Calciatori famosi: Messi, Mascherano (Barcellona), Di Maria (Real Madrid), Palacio (Inter), Higuain (Napoli), Aguero (Manchester City), Lavezzi (PSG)
Miglior piazzamento ai Mondiali: Campione del Mondo ad Argentina '78 e Mexico '86
Obiettivo massimo ai Mondiali: Vittoria finale.
Girone e avversari: Gruppo F con Bosnia, Nigeria, Iran.