Ad un terzo del cammin

RanieriApprofittiamo della sosta del campionato, dovuta alla partita della Nazionale in Scozia, per fare un bilancio del campionato bianconero dopo dodici giornate. La squadra si trova al momento al terzo posto, a pari merito con Roma e Udinese, con tre punti di distacco dall’Inter capolista (che deve recuperare la partita con la Lazio). Aldilà dei freddi numeri, cerchiamo di valutare il comportamento dei singoli elementi della rosa e dell’allenatore, e di valutare a distanza di qualche mese la controversa campagna acquisti estiva.
Il tecnico Ranieri sembra aver identificato in un classico 4-4-2 lo schema ideale per la sua Juve, dopo alcuni interessanti esperimenti con il tridente Del Piero-Trezeguet-Iaquinta.
In difesa, Grygera ha conquistato il posto da titolare a destra dopo la squalifica di Zebina. L’infortunio di Andrade e l’evidente inadeguatezza di Criscito hanno convinto Ranieri a optare per una coppia centrale Legrottaglie-Chiellini, con Molinaro a sinistra. I due centrali si stanno comportando bene, aiutati da un uso esasperato della tattica del fuorigioco, tuttavia la coppia risulta vulnerabile se attaccata in velocità (si veda ad esempio il gol di Gargano a Napoli). Le fasce sono il vero punto debole del reparto: Grygera a destra non garantisce spinta, mentre Molinaro palesa limiti tecnici molto pesanti. Aldilà delle statistiche relative ai gol subiti, che sembrerebbero dare ragione a Ranieri, il reparto difensivo si dimostra il settore meno affidabile della squadra, al punto da condizionare il tecnico nella scelta degli elementi per gli altri reparti.
A centrocampo, gli infortuni di Camoranesi e Marchionni hanno aperto una voragine a destra, coperta (male) con gli inserimenti di Salihamidzic e Nocerino. Il recupero dell’italo-argentino, titolare fisso del ruolo, dovrebbe accrescere notevolmente il tasso di classe del reparto. A sinistra Nedved è sembrato finora sotto tono, mentre il suo sostituto Palladino ha piacevolmente impressionato. La coppia centrale titolare è composta da Zanetti e Nocerino. L’impiego di due centrali incontristi è scelta imposta dalla necessità di garantire copertura per una difesa con qualità di base non eccezionale, tuttavia ha comportato l’emarginazione ed il conseguente mancato inserimento di Tiago e Almiron. I due nuovi acquisti hanno deluso, ma il loro mancato impiego sembra derivare più da difficoltà di Ranieri nella costruzione della squadra che dai loro demeriti. Il gioco espresso risulta piuttosto involuto, basato su lanci lunghi per gli attaccanti e poco altro: appare necessario l’inserimento di un giocatore con piedi buoni a metà campo che, abbinato al recupero di Camoranesi, dovrebbe garantire maggiore qualità di gioco.
In attacco non c’è che l’imbarazzo della scelta, avendo in rosa Trezeguet, Del Piero, Iaquinta e Palladino. Alla luce delle indicazioni che si possono ricavare dalle prime dodici partite, Trezeguet appare essere titolare inamovibile, mentre il capitano e Iaquinta si giocano alla pari la seconda maglia, con preferenza per l’ex Udinese che attraversa uno straordinario periodo di forma.
Analizziamo ora nel dettaglio il comportamento dei singoli elementi della rosa:

PORTIERI
Gianluigi Buffon: voto 8
Si conferma il migliore portiere al mondo. Non si ricorda un solo errore grave in questa prima parte della stagione, in compenso salva più volte il risultato con interventi prodigiosi. In generale, fornisce sicurezza ad un reparto difensivo pieno di problemi.
Emanuele Belardi, Jess Vanstrattan, Cristiano Novembre: senza voto Gioca sempre Gigi, i sostituti non sono giudicabili.

DIFENSORI
Nicola Legrottaglie: voto 7
Un giocatore rinato. Forte nel gioco aereo, ottimo in una difesa che usa in modo massiccio la tattica del fuorigioco, non è un fulmine di guerra nello scatto (si veda il gol di Gargano). Sicuramente giocando a questo livello può stare tranquillamente nella rosa di una squadra come la Juve. Perplessità rimangono sul suo utilizzo come titolare fisso.
Giorgio Chiellini voto 6.5
Comincia discretamente la stagione come terzino sinistro, evidenziando però i soliti limiti quando si tratta di toccare di fino. L’infortunio di Andrade costringe Ranieri a provarlo al centro, e Chiellini stupisce per autorevolezza e precisione. Da dimenticare alcuni suoi eccessi agonistici.
Cristian Molinaro: voto 5.5
Pessimo avvio di stagione per Cristian, che colleziona imprecisioni in fase difensiva, pur dimostrando doti atletiche da mezzofondista. Migliora lentamente partita per partita, tuttavia i limiti tecnici sono talmente pesanti che non fanno pensare ad un suo utilizzo in futuro come titolare del ruolo. Delittuosa, in questo senso, la cessione di Balzaretti.
Zdenek Grygera: voto 5
Il ceco gioca poche partite da centrale difensivo, e si comporta discretamente. Dopo la squalifica di Zebina conquista il posto da titolare sulla fascia destra, con rendimento assolutamente deficitario. Nullo il suo contributo in fase di spinta, commette errori fatali in difesa (si veda, ad esempio, il gol di Corradi o il fuorigioco sul gol di Cruz). Moggi al solito aveva visto bene: è un giocatore da media squadra, alla Juventus può essere al massimo una riserva polivalente.
Jonathan Zebina: voto 5
A mio avviso, è il più forte terzino in rosa. Ha tecnica, fisico, sa difendere ed offendere, ma ha un pessimo carattere che lo porta a commettere le sue classiche “zebinate”. Imperdonabile lo schiaffo allo steward che porta alla sua espulsione a Cagliari, inspiegabile l’ostracismo nei suoi confronti da parte di Ranieri dopo la squalifica, anche alla luce delle pessime prove di Birindelli e Grygera.
Domenico Criscito: voto 4.5
Parte come titolare al centro della difesa, collezionando due sostituzioni per disperazione alla fine del primo tempo. Ridicolizzato da Totti nella partita con la Roma, e da Reginaldo a Parma, alla sua prima uscita come terzino sinistro. Forse sarebbe stato meglio lasciarlo un altro anno a Genova per maturare.
Alessandro Birindelli: voto 4.5
Dovrebbe essere la terza scelta sulla fascia destra difensiva, finisce per giocare molto più spesso del previsto. Dimostra tutti i limiti già palesati in serie B, sia in fase offensiva che in fase difensiva, appare ormai inadeguato anche come riserva a questi livelli.
Jorge Andrade: senza voto
Si fa male alla quarta giornata, ingiudicabile.
Jean Alain Boumsong: senza voto
Anche lui infortunato da molto tempo, ingiudicabile.

CENTROCAMPISTI
Cristiano Zanetti: voto 7.5
La vera sorpresa della stagione, la migliore della sua carriera. Unisce alle sue ben note doti da incontrista insospettabili capacità da regista. Quantità e qualità, e una condizione fisica che finora lo ha assistito come mai in precedenza.
Mauro Camoranesi: voto 6.5
Gioca poco a causa di un infortunio, ma giustifica il voto elevato con lampi di gran classe e un gol all’Inter Brand s.r.l. Titolare inamovibile del ruolo.
Antonio Nocerino: voto 6
Inizio di campionato contrassegnato da una serie di partite tutte sul filo della sufficienza. Il napoletano sembra il Gattuso giovane, ma con più tecnica. Problematico il suo inserimento in un centrocampo a quattro: non ha la tecnica per fare l’esterno destro, e al centro con Zanetti forma una coppia povera di qualità. Contraddizioni figlie della campagna acquisti.
Pavel Nedved: voto 6
Sufficienza di stima per Pavel. In realtà, non fornisce il contributo che ci si aspetterebbe da un campione come lui, il tutto accompagnato da gesti di nervosismo ingiustificato. Sicuramente gli schemi di Ranieri non lo favoriscono, ma Palladino comincia a diventare qualcosa di più che un’alternativa.
Hasan Salihamidzic: voto 5.5
Voto forse troppo severo per il Brazzo, ma ci si aspettava di più da un centrocampista titolare del Bayern per anni. Gioca da esterno destro (saltuariamente anche sinistro) di centrocampo evidenziando ottime doti agonistiche, ma capacità tecniche molto limitate. Dà il meglio di sé come terzino destro, ma il ruolo è già ampiamente coperto.
Tiago Mendes: voto 5
Il vero oggetto misterioso in rosa, difficile dargli un voto. Non gioca quasi mai da titolare, nelle poche apparizioni sembra giocatore dotato di tecnica sopraffina, ma scarse doti atletiche ed agonistiche. Anche nel suo caso, difficile l’utilizzo in un centrocampo a quattro, il tutto aggravato da incomprensioni con il tecnico. Tuttavia pare essere richiesto dal Barcellona, meglio riflettere prima di commettere ulteriori sciocchezze sul lato cessioni.
Sergio Almiron: voto 4
Nel precampionato sembrava il sosia di Veron, quindi il buio. Parte titolare, gioca un paio di partite disastrose, finisce in panchina, non si riprende più. Subentra un paio di volte senza lasciare alcuna traccia, lento, abulico, inutile.
Ruben Olivera: senza voto
Non gioca mai, ingiudicabile.
Marco Marchionni: senza voto
Si infortuna subito, ingiudicabile.

ATTACCANTI
David Trezeguet: voto 8.5
12 partite di campionato, 10 gol. Non si dovrebbe aggiungere altro, il solito cecchino implacabile, il gol nel derby rappresenta bene la sua stagione fino ad oggi.
Vincenzo Iaquinta: voto 7.5
Segna 5 gol pesantissimi partendo spesso dalla panchina. Non ha qualità tecniche eccelse, ma ha fisico, corsa, ed una voglia di vincere che lo rendono perfetto per una squadra come la Juve. E’ la migliore terza punta del campionato, e giustifica i soldi spesi per comprarlo.
Raffaele Palladino: voto 6.5
Si afferma nelle ultime partite come sostituto di Nedved sulla fascia sinistra grazie a prestazioni convincenti. Le sue qualità tecniche non sono mai state in discussione, quest’anno sembra aver fatto il salto di qualità abbinando alla tecnica anche una maggiore continuità e cattiveria agonistica.
Alessandro Del Piero: voto 6.5
3 gol in campionato ed un rendimento parecchio altalenante per il capitano. Sprazzi di grande classe, sempre pericoloso su calcio piazzato, ma forse ormai non adatto a reggere i 90 minuti ogni settimana. Insidiato sempre più da Iaquinta per il posto da titolare a fianco di Trezeguet.

ALLENATORE
Claudio Ranieri: voto 6
Difficile valutare il lavoro svolto finora da Ranieri. E’ importante notare come il suo ruolo sia stato duplice: manager “alla Ferguson” durante la campagna acquisti, e allenatore della squadra. Ranieri merita sicuramente un 5 per il lavoro svolto in sede di mercato: la rosa è male assortita, molti degli acquisti da lui avallati sono sbagliati. Tuttavia, ha il merito di aver ottenuto il massimo da quanto aveva a disposizione, trovando una discreta quadratura della squadra pur disponendo di un organico incompleto, per cui si merita un 7. Complessivamente il suo lavoro è sufficiente. La domanda che ci si pone è amletica: è l’allenatore che può aprire un ciclo di vittorie sullo stile di Trapattoni, Lippi e Capello? Una prima risposta al quesito si avrà alla fine del campionato.

MERCATO ESTIVO
Ad oggi il giudizio sul mercato estivo non può che essere molto negativo, diretta conseguenza delle valutazioni dei singoli giocatori riportate in precedenza. La cifra investita è risultata essere inferiore a quanto promesso, ed i soldi sono stati spesi male, acquistando giocatori dal rendimento deludente o incompatibili con gli schemi di Ranieri.
In difesa i nuovi acquisti sono stati Andrade, Criscito, Grygera e Molinaro. Andrade è stato l’investimento più oneroso nel reparto (10 milioni di euro), ed il grave infortunio allo stesso ginocchio che aveva avuto problemi in passato ha privato la difesa del suo leader. Nelle poche apparizioni, Andrade si è dimostrato un buon giocatore, tuttavia è incomprensibile come l’acquisto a basso costo di un difensore con gravi problemi fisici pregressi non abbia destato preoccupazioni e sospetti nello staff dirigenziale, soprattutto in un anno caratterizzato dall’esplosione del prezzo dei centrali difensivi (si vedano i casi Milito e Pepe, entrambi trattati anche dalla Juve). Criscito è stato riportato a Torino da Genova, ed è stato subito investito di eccessive responsabilità, nonostante molti evidenziassero il rischio di bruciare il giocatore, che effettivamente non si è dimostrato ancora adeguato a giocare a questi livelli. Grygera è arrivato a parametro zero, e può rappresentare un buon jolly difensivo da utilizzare come prima riserva, ma non sembra in grado di sostenere il ruolo da titolare in una squadra come la Juve. Molinaro è stato riscattato dal Siena, mentre Balzaretti è stato venduto alla Fiorentina. I limiti dell’ex senese sono subito sembrati talmente evidenti da far rimpiangere il Balza, che certo non era un fenomeno ma faceva onestamente il suo lavoro.
A centrocampo i nuovi acquisti sono stati Tiago, Almiron, Nocerino e Salihamidzic. Grottesca la situazione di Tiago e Almiron, che sono costati complessivamente 22 milioni di euro. Il progetto iniziale di utilizzare entrambi come titolari è stato immediatamente accantonato, quindi quanto meno uno dei due è inutile. Allo stato attuale, nessuno dei due gioca, in quanto la quadratura individuata da Ranieri prevede l’utilizzo di due incontristi a centrocampo. Nocerino è titolare fisso, ma va ricordato che sarebbe stato venduto alla Fiorentina se non fosse intervenuto Ranieri bloccando l’operazione. Va infine evidenziato come Tiago, Nocerino e Almiron siano centrocampisti che danno il meglio in un centrocampo a tre, mentre la squadra è stata impostata per giocare a quattro. Poche idee quindi, e pure confuse. Per concludere, Salihamidzic è arrivato a parametro zero, e ha dimostrato di essere un buon rincalzo e nulla più.
In attacco Iaquinta è stato l’unico acquisto. Il costo elevato dell’operazione (11 milioni di euro) aveva fatto storcere il naso a molti, ma il campo ha dimostrato come Vincenzo sia finora l’unico acquisto completamente azzeccato.