A questo punto è doverosa una digressione sui farmaci che sono stati protagonisti nelle aule del processo: è stato assodato e reso noto che la farmacia personale del dottor Agricola ne annoverava ben 281. Un dato del genere, tuttavia, non è di per sé probante sull’uso dei medesimi per scopi illeciti: tutti (e ripetiamo “tutti”) quei farmaci non rientravano nelle liste delle sostanze proibite dal Coni (cosa che basterebbe, essa sola, per sgonfiare il processo), inoltre a quei tempi non si aveva idea precisa di quanti o quali prodotti una società calcistica di alto livello potesse disporre. Si spara una cifra, 281, ma non la si può confrontare con nessun’altra.
Se, per esempio, si fosse scoperto che il numero medio di farmaci posseduti da una società di serie A era di 100, allora sarebbe stato corretto sostenere che quelli “a catalogo” della Juventus erano eccessivi. Come vedremo più avanti, il possesso di questi prodotti era una consuetudine generalizzata anche in tutte le altre società, cosa comprensibile vista anche l’elevata estrazione scientifica dei medici e dei preparatori atletici che vi ci lavoravano. È ridicolo pensare che un solo medico, Agricola, conoscesse così bene i farmaci che aveva a disposizione mentre gli altri dottori fossero completamente all’oscuro di cosa questi usasse con i calciatori.
Ma proseguiamo con un’importantissima considerazione che tutti gli organi di informazione si sono ben guardati dall’esprimere: scorrendo la lista (La lista di farmaci in possesso della Juventus è pubblicata negli atti del processo) delle specialità farmaceutiche di casa Juve ci si accorge che i farmaci “unici” sono relativamente pochi: molti dei nomi in elenco non sono altro che ripetizioni della stessa medicina, la quale si presenta in formati diversi di somministrazione (fiale, compresse, buste, sciroppo, ecc…) o in differenti contenuti di principio attivo (100mg,200mg, ecc…). Per esempio, il principio attivo dell’aspirina (l’acido acetilsalicilico) è presente in quattro preparati di differente nomenclatura ma, a tutti gli effetti, equivalenti: Aspirina, Aspirina C, Aspirina C effervescente, Aspirina 500mg.
Fa sorridere, infine, notare nella lista a disposizione di Guariniello la presenza di alcuni farmaci di uso comune nella gran parte delle famiglie italiane. Ci riferiamo a nomi ben noti a chiunque possegga in casa propria un seppur minimo armadietto medico. Solo per citarne alcuni:
Ananase (blandissimo antiinfiammatorio), Aspirina (analgesico-antiinfiammatorio-antipiretico), Augmentin (antibiotico), Bacacil (antibatterico), Tachipirina (analgesico-antipiretico), Fastum gel (pomata per le contusioni), Allergodil (antiallergico per uso oculare), Feldene (antiinfiammatorio-antireumatico), Flectadol (antiinfiammatorio-analgesico), Fluimucil (mucolitico, sciroppo per la tosse), Bisolvon Linctus (mucolitico, sciroppo per la tosse), Mesulid (antiinfiammatorio), Plasil (antiemetico, disturbi gastrici), Centellase (pomata per edemi e per ulcere varicose), Imodium (antidiarroico), Polaramin (antistaminico), Buscopan (antispastico, disturbi gastrici), Nizoral (antimicotico), Otalgan (antidolorifico e antiinfiammatorio per l’orecchio, in gocce), Rinazina (decongestionante nasale, antistaminico), Toradol (antidolorifico, trovato in 6 forme diverse), Transact (cerotto antidolorifico), Verecolene (lassativo), Vivin C (compresse di vitamina C), Ciproxin (antibiotico), Zepelin (pomata e compresse analgesiche e antiinfiammatorie), Zimox (antibiotico).
Ipotizzare che una squadra di calcio potesse “doparsi” con un antibiotico, uno sciroppo per la tosse, un collirio, un analgesico o una pastiglia contro la diarrea è realmente al di là di ogni possibile supposizione.
La pubblicazione della notizia del ritrovamento di oltre 200 farmaci nello spogliatoio bianconero può essere lecita e persino doverosa, ma solo ed esclusivamente se accompagnata dalla precisazione che il 95% di essi sono inefficaci per una qualsiasi pratica volta al miglioramento delle prestazioni sportive. A meno che non si creda che un calciatore, se raffreddato, debba giocare con il naso chiuso per non avvantaggiarsi rispetto a chi non possiede un decongestionante.
In virtù di questo, se si esclude la pletora di farmaci che non possono verosimilmente influire né sulle prestazioni né sul recupero dalla fatica, ci si ritrova con una lista davvero esigua di prodotti non “ordinari”. E i nomi sono quelli delle solite scatolette (Voltaren, Neoton, ecc...) che affollano gli armadi medici delle società professionistiche italiane (A proposito di Voltaren, Ronaldo ha deposto davanti a Guariniello (22 agosto 1998) di averne fatto ricorso in numerose occasioni, soprattutto durante i mondiali di Francia quando, per calmare i dolori al ginocchio, lo assunse per tre volte in via intramuscolare, più altre volte per via orale. Secondo alcuni, il suo malore prima della finale tra i verdeoro e la Francia sarebbe da imputarsi ad un uso scorretto di questo e di altri farmaci. Una supposizione comunque da prendere con la dovuta cautela).
L’universale utilizzazione di questi prodotti farmaceutici non è mai stata abbastanza sottolineata dagli organi di informazione che, invece, hanno prodigato sforzi nel far passare l’equazione Juventus = abuso di farmaci = doping. Questa circostanza non è però sfuggita ai legali della società bianconera che al processo hanno prodotto prove di come le pratiche di integrazione e supplementazione farmacologica fossero talmente diffuse al punto da essere dichiarate preventivamente all’antidoping. Nello specifico vennero mostrati i verbali di prelievo antidoping per le partite di Juventus e Torino, concernenti il campionato e la coppa Italia 1997/98. In questi documenti emerge come i medesimi prodotti contestati alla Juventus (tra l’altro regolarmente denunciati), compaiano anche nelle liste di tutte le altre società italiane. Citiamo qui alcuni esempi che riguardano i farmaci dichiarati dalle squadre in occasione di partite contro la Juventus:
▪ 14 settembre 1997
Roma: Deflanat, Rinogutt
▪ 5 ottobre 1997
Fiorentina: Esafosfina, Neoton, Voltaren, Tad 600, Feldene, Danzen, Polase, Cebion, Supramyn, Epargriseovit, Losferron, Mesulid
▪ 9 novembre 1997
Napoli: Voltaren fiale, Ducos fiale
▪ 14 dicembre 1997
Piacenza: Voltaren, Muscoril, Neoton, Tad600, Zovirox pomata
▪ 4 gennaio 1998
Inter: Flectadon, Voltaren, Aulin
▪ 7 gennaio 1998
Fiorentina: Cebion, Polase, Glutanev, Esafosfina, Epargriseovit, Neoton, Rifocin, Aureomicina
▪ 8 febbraio 1998
Roma: Voltaren fiale, Rinogutt, Pi Food, Nutrix
▪ 28 febbraio 1998
Fiorentina: Friliver Energy, Creatina Complex, Polase, Esafosfina flebo, Cebion comp., Neoton cv, Odue, Ferlixit, Paefolic, Liosfernan, Epargriseovit, Ipoazotal, Feldene
▪ 5 aprile 1998
Lazio: Esafosfina, Biochetasi, Enterogermina, Epargriseovit, Samyr 200 fiale, Supradin, Cebion, Nofilex
In altri verbali, non citati qui per brevità, si legge come moltissime altre squadre abbiano dichiarato gli stessi farmaci contestati alla Juventus, Samyr compreso (ad esempio Sampdoria, Genoa, Foggia, Pescara, Fidelis Andria, Monza e Reggina). In questo modo risulta ancora più evidente, se ce ne fosse bisogno, la diffusione capillare di queste sostanze in tutti gli spogliatoi calcistici tanto che, per dirla con le parole dell’avvocato Chiappero, «è importante sapere come si siano comportati gli avversari, non per adottare il principio del “così fan tutti”, ma per comprendere quale fosse, nell’ambiente calcistico, l’atteggiamento verso i farmaci».
Stessa musica anche dalle parole di Giuseppe Papadopulo, ex allenatore della Lazio: «Le flebo vengono usate da tutte le squadre. È necessario accertare quali prodotti contengono. Ma se il Neoton si può prendere, come sembra, allora non vedo perché non farle».
Nonostante tutte queste argomentazioni, che sanno quasi di palese ovvietà, i pm non hanno voluto assolutamente recedere dalle loro posizioni. Secondo loro, infatti, la Juventus si distingueva dalle altre squadre perché gli stessi farmaci erano usati con più continuità, adducendo l’esempio di Vialli, il quale dichiarò il Voltaren per 11 volte dalla fine del 1994 all’inizio del 1996.
Se, per esempio, si fosse scoperto che il numero medio di farmaci posseduti da una società di serie A era di 100, allora sarebbe stato corretto sostenere che quelli “a catalogo” della Juventus erano eccessivi. Come vedremo più avanti, il possesso di questi prodotti era una consuetudine generalizzata anche in tutte le altre società, cosa comprensibile vista anche l’elevata estrazione scientifica dei medici e dei preparatori atletici che vi ci lavoravano. È ridicolo pensare che un solo medico, Agricola, conoscesse così bene i farmaci che aveva a disposizione mentre gli altri dottori fossero completamente all’oscuro di cosa questi usasse con i calciatori.
Ma proseguiamo con un’importantissima considerazione che tutti gli organi di informazione si sono ben guardati dall’esprimere: scorrendo la lista (La lista di farmaci in possesso della Juventus è pubblicata negli atti del processo) delle specialità farmaceutiche di casa Juve ci si accorge che i farmaci “unici” sono relativamente pochi: molti dei nomi in elenco non sono altro che ripetizioni della stessa medicina, la quale si presenta in formati diversi di somministrazione (fiale, compresse, buste, sciroppo, ecc…) o in differenti contenuti di principio attivo (100mg,200mg, ecc…). Per esempio, il principio attivo dell’aspirina (l’acido acetilsalicilico) è presente in quattro preparati di differente nomenclatura ma, a tutti gli effetti, equivalenti: Aspirina, Aspirina C, Aspirina C effervescente, Aspirina 500mg.
Fa sorridere, infine, notare nella lista a disposizione di Guariniello la presenza di alcuni farmaci di uso comune nella gran parte delle famiglie italiane. Ci riferiamo a nomi ben noti a chiunque possegga in casa propria un seppur minimo armadietto medico. Solo per citarne alcuni:
Ananase (blandissimo antiinfiammatorio), Aspirina (analgesico-antiinfiammatorio-antipiretico), Augmentin (antibiotico), Bacacil (antibatterico), Tachipirina (analgesico-antipiretico), Fastum gel (pomata per le contusioni), Allergodil (antiallergico per uso oculare), Feldene (antiinfiammatorio-antireumatico), Flectadol (antiinfiammatorio-analgesico), Fluimucil (mucolitico, sciroppo per la tosse), Bisolvon Linctus (mucolitico, sciroppo per la tosse), Mesulid (antiinfiammatorio), Plasil (antiemetico, disturbi gastrici), Centellase (pomata per edemi e per ulcere varicose), Imodium (antidiarroico), Polaramin (antistaminico), Buscopan (antispastico, disturbi gastrici), Nizoral (antimicotico), Otalgan (antidolorifico e antiinfiammatorio per l’orecchio, in gocce), Rinazina (decongestionante nasale, antistaminico), Toradol (antidolorifico, trovato in 6 forme diverse), Transact (cerotto antidolorifico), Verecolene (lassativo), Vivin C (compresse di vitamina C), Ciproxin (antibiotico), Zepelin (pomata e compresse analgesiche e antiinfiammatorie), Zimox (antibiotico).
Ipotizzare che una squadra di calcio potesse “doparsi” con un antibiotico, uno sciroppo per la tosse, un collirio, un analgesico o una pastiglia contro la diarrea è realmente al di là di ogni possibile supposizione.
La pubblicazione della notizia del ritrovamento di oltre 200 farmaci nello spogliatoio bianconero può essere lecita e persino doverosa, ma solo ed esclusivamente se accompagnata dalla precisazione che il 95% di essi sono inefficaci per una qualsiasi pratica volta al miglioramento delle prestazioni sportive. A meno che non si creda che un calciatore, se raffreddato, debba giocare con il naso chiuso per non avvantaggiarsi rispetto a chi non possiede un decongestionante.
In virtù di questo, se si esclude la pletora di farmaci che non possono verosimilmente influire né sulle prestazioni né sul recupero dalla fatica, ci si ritrova con una lista davvero esigua di prodotti non “ordinari”. E i nomi sono quelli delle solite scatolette (Voltaren, Neoton, ecc...) che affollano gli armadi medici delle società professionistiche italiane (A proposito di Voltaren, Ronaldo ha deposto davanti a Guariniello (22 agosto 1998) di averne fatto ricorso in numerose occasioni, soprattutto durante i mondiali di Francia quando, per calmare i dolori al ginocchio, lo assunse per tre volte in via intramuscolare, più altre volte per via orale. Secondo alcuni, il suo malore prima della finale tra i verdeoro e la Francia sarebbe da imputarsi ad un uso scorretto di questo e di altri farmaci. Una supposizione comunque da prendere con la dovuta cautela).
L’universale utilizzazione di questi prodotti farmaceutici non è mai stata abbastanza sottolineata dagli organi di informazione che, invece, hanno prodigato sforzi nel far passare l’equazione Juventus = abuso di farmaci = doping. Questa circostanza non è però sfuggita ai legali della società bianconera che al processo hanno prodotto prove di come le pratiche di integrazione e supplementazione farmacologica fossero talmente diffuse al punto da essere dichiarate preventivamente all’antidoping. Nello specifico vennero mostrati i verbali di prelievo antidoping per le partite di Juventus e Torino, concernenti il campionato e la coppa Italia 1997/98. In questi documenti emerge come i medesimi prodotti contestati alla Juventus (tra l’altro regolarmente denunciati), compaiano anche nelle liste di tutte le altre società italiane. Citiamo qui alcuni esempi che riguardano i farmaci dichiarati dalle squadre in occasione di partite contro la Juventus:
▪ 14 settembre 1997
Roma: Deflanat, Rinogutt
▪ 5 ottobre 1997
Fiorentina: Esafosfina, Neoton, Voltaren, Tad 600, Feldene, Danzen, Polase, Cebion, Supramyn, Epargriseovit, Losferron, Mesulid
▪ 9 novembre 1997
Napoli: Voltaren fiale, Ducos fiale
▪ 14 dicembre 1997
Piacenza: Voltaren, Muscoril, Neoton, Tad600, Zovirox pomata
▪ 4 gennaio 1998
Inter: Flectadon, Voltaren, Aulin
▪ 7 gennaio 1998
Fiorentina: Cebion, Polase, Glutanev, Esafosfina, Epargriseovit, Neoton, Rifocin, Aureomicina
▪ 8 febbraio 1998
Roma: Voltaren fiale, Rinogutt, Pi Food, Nutrix
▪ 28 febbraio 1998
Fiorentina: Friliver Energy, Creatina Complex, Polase, Esafosfina flebo, Cebion comp., Neoton cv, Odue, Ferlixit, Paefolic, Liosfernan, Epargriseovit, Ipoazotal, Feldene
▪ 5 aprile 1998
Lazio: Esafosfina, Biochetasi, Enterogermina, Epargriseovit, Samyr 200 fiale, Supradin, Cebion, Nofilex
In altri verbali, non citati qui per brevità, si legge come moltissime altre squadre abbiano dichiarato gli stessi farmaci contestati alla Juventus, Samyr compreso (ad esempio Sampdoria, Genoa, Foggia, Pescara, Fidelis Andria, Monza e Reggina). In questo modo risulta ancora più evidente, se ce ne fosse bisogno, la diffusione capillare di queste sostanze in tutti gli spogliatoi calcistici tanto che, per dirla con le parole dell’avvocato Chiappero, «è importante sapere come si siano comportati gli avversari, non per adottare il principio del “così fan tutti”, ma per comprendere quale fosse, nell’ambiente calcistico, l’atteggiamento verso i farmaci».
Stessa musica anche dalle parole di Giuseppe Papadopulo, ex allenatore della Lazio: «Le flebo vengono usate da tutte le squadre. È necessario accertare quali prodotti contengono. Ma se il Neoton si può prendere, come sembra, allora non vedo perché non farle».
Nonostante tutte queste argomentazioni, che sanno quasi di palese ovvietà, i pm non hanno voluto assolutamente recedere dalle loro posizioni. Secondo loro, infatti, la Juventus si distingueva dalle altre squadre perché gli stessi farmaci erano usati con più continuità, adducendo l’esempio di Vialli, il quale dichiarò il Voltaren per 11 volte dalla fine del 1994 all’inizio del 1996.